Quattro incroci pericolosi saranno modificati: 3 rotatorie e un nuovo crocevia.
La Regione ha stanziato 300 mila euro, la Provincia 100 mila euro, il Comune 350 mila euro.
La dichiarazione dell'assessore Longhi merita un approfondimento.
I fatti
Nel 2006 la Giunta Gandini aveva approvato e presentato alla Regione ed alla Provincia la richiesta di finanziamento per eliminare alcuni "buchi neri" della viabilità. Il Comune aveva dato la sua disponibilità finanziaria di 350 mila euro (su 750 mila di spesa complessiva) per l'intervento fin da allora; la provincia aveva elargito 100 mila euro nel 2008 per l'intervento sulla strada di sua competenza (incrocio a Terranegra tra Via Paina e via del Pontiere); la Regione, ora, nel 2010, ha stanziato 300 mila euro per mettere in sicurezza altri due incroci pericolosi: in Via Padana Inferiore est,e a San Pietro, in zona industriale.
I lavori inizieranno la prossima estate.
L'assessore ai Lavori Pubblici Paolo Longhi ha dichiarato all'Arena del 4 marzo 2010:
"Dopo la doppia bocciatura del 2006 e di due anni fa quando il Comune era rimasto escluso dal finanziamento, siamo riusciti a centrare un importante risultato grazie alla forte intesa politica con la Regione".
Commento
1. Il finanziamento della Regione, indispensabile per partire con i lavori, in quanto dimezza la spesa per il Comune, è un fatto importante per Legnago.
2. La dichiarazione dell'assessore ai LL.PP. vuole sottolineare due cose:
a) che nel passato (2006 e 2008) la Regione "ha bocciato" il finanziamento;
b) che il finanziamento di oggi è dovuto "alla forte intesa politica con la Regione".
A che cosa mira la dichiarazione dell'assessore?
Sono due gli obiettivi politici dell'assessore: 1. Lasciar intendere che nel passato, quando l'Amministrazione era diretta da Gandini, la Regione ha bocciato i progetti (perché di un colore politico diverso dal proprio); 2. che lui e l'amministrazione diretta da Rettondini sono riusciti ad avere il finanziamento perché di colore politico "omogeneo" al proprio.
In realtà le cose sono andate molto diversamente e lo dimostrerò, chiarendo qual è l'iter che ogni amministrazione segue per ottenere finanziamenti pubblici (dello Stato, della Regione, dell'Europa, della Provincia).
L'iter
Innanzi tutto è necessario che l'amministrazione comunale, l'assessore ai LL.PP. e i resposabili dell'Ufficio Tecnico comunale siano al corrente di tutti i settori che l'Ente pubblico (Regione, Stao, ecc) ha deciso di finanziare.
Gli amministratori, in base alle esigenze riscontrate nel territorio, alle disponibilità di bilancio, alla capacità progettuale dell'Ufficio Tecnico, scelgono i "settori" in cui chiedere il finanziamento.
Poiché spesso il tempo che intercorre tra la pubblicazione del Bando regionale e la scadenza del termine per la presentazione dei progetti è breve, sono avvantaggiati quei Comuni che hanno a disposizione un "parco progetti" già pronto a disposizione, eleborato durante l'anno dall'Ufficio Tecnico (o da tecnici esterni pagati allo scopo). Durante l'amministrazione Gandini, per esempio, il parco progetti era molto ampio e copriva tutte quelle che erano considerate le esigenze prioritarie.
I progetti devono essere approvati in Consiglio Comunale; si deve quindi prevedere la parte di finanziamento comunale che il Comune deve inserire all'interno del bilancio annuale.
Quindi i progetti, corredati dell'impegno di spesa comunale, vanno consegnati in Regione entro i termini stabiliti dal bando regionale.
La Regione, per ogni"settore" di finanziamento mette a disposizione una cifra x che vale per un anno solare.
Negli anni successivi può decidere di rifinanziare il "settore".
La Regione eroga contributi ai Comuni sulla base dei progetti presentati, fino al raggiungimento di quella cifra x, incaricando un'apposita Commissione di stilare una graduatoria in base ad una serie di criteri prestabiliti. Per esempio, nel caso dei "punti neri stradali": la pericolosità effettiva del punto, il numero degli incidenti successi negli ultimi anni in quel punto, ecc.
La Regione finanzia tutti quei Comuni che hanno presentato un progetto valido, conforme al bando e che sono in posizione utile in graduatoria. Così, per esempio, se per i "punti neri del traffico" hanno concorso 300 comuni e la Regione ha la disponibilità finanziaria per soddisfarne 100, significa che i primi 100 avranno il finanziamento e gli altri 200 l'anno successivo, prima della scadenza dei termini, potranno essere inseriti nei primi posti della nuova graduatoria se la Regione decide di rifinanziare il "settore". E' quanto è capitato per i progetti legnaghesi dei "punti neri": sono rimasti in graduatoria per 4 anni, fino a quando sono entrati, adesso, nel numero dei progetti finanziati.
Nel passato è stato questo il metodo usato dall'Assessorato ai Lavori Pubblici per ottenere numerosissimi finanziamenti pubblici (oltre 100 milioni di euro in 10 anni) a fondo perduto. Spesso, a causa dei passaggi burocratici, è stato necessario attendere 3, 4, 5, 6 anni prima di ottenere il finanziamento. Ma se non ci fosse stata lungimiranza, non si sarebbero potute fare tantissime opere pubbliche.
Ripresa del commento
Da questa descrizione tecnico - burocratica si capisce che i contributi regionali non vengono dati, come dice Longhi, perché si è amici politici dell'assessore regionale o perché si è dello stesso colore politico. La Regione, quindi, non ha bocciato alcun progetto di Legnago, nè ha dato il contributo di 300 mila euro perché l'assessore Longhi è amico dell'assessore regionale Giorgetti. Se fosse vero ciò, Legnago, nei 10 anni dell'amministrazione Gandini, non avrebbe dovuto ricevere neanche un contributo (ma per fortuna esistono delle regole precise di garanzia). E invece, i contributi sono stati abbondanti perché c'è stata una notevole capacità di programmazione, di previsione, di precisione del lavoro amministrativo ed oculatezza. Anche nel caso del superamento dei "punti neri del traffico".
Speriamo che nel futuro anche questa amministrazione lo sapppia fare. Finora vive di rendita. Ma continuare così potrebbe diventare un gioco pericoloso (per Legnago).
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