giovedì 18 marzo 2010

VENDITA QUOTE LE.SE.

I fatti
"Il Comune di Legnago sta cercando dei partner per Le.Se s.p.a. giacché c’è la necessità di rispettare un piano finanziario – elaborato dalla precedente amministrazione – che l’attuale assetto societario non riuscirebbe a garantire. Niente di scandaloso, dunque: nessuno vuol vendere o, peggio, svendere la discarica" (Dal blog di Paolo Longhi) Commento 1. Sarebbe importante sapere qualcosa di più dagli amministratori di Legnago sul fatto che "c’è la necessità di rispettare un piano finanziario – elaborato dalla precedente amministrazione – che l’attuale assetto societario non riuscirebbe a garantire". Detto così, significa ben poco: non si hanno elementi di valutazione. 2. "Niente di scandaloso, dunque", continua l'assessore Longhi, senza fare il minimo accenno a qual è l'ipotesi di soluzione proposta. Pertanto cerco di ricordare io ciò che sta succedendo: la giunta Rettondini - è stato ampiamente pubblicizzato sia dal sindaco di Legnago che da quello di Verona che dal presidente dell'Amia, - sta decidendo di vendere una consistente quota delle azioni di Le.Se. ad Amia. Come ricordavo in un precedente post (DISCARICA E LEGA: PER UN PIATTO DI LENTICCHIE, del 23.02.2010) il Consiglio di amministrazione di AIM, il socio di Le.Se. che ha attualmente il 49% delle azioni, ha dato il via libera alla cessione di una quota pari al 19% ad Amia (Verona); così AIM scende ad una percentuale di partecipazione del 30%; Le.Se. e il Comune di Legnago hanno dato la disponibilità a cedere un altro 11% ad Amia; la società Le.Se. passerà così dalla proprietà del 51% delle quote al 40%. Amia, dopo questa operazione, avrà il 30% di Le.Se. Va ricordato che: 1. La discarica di Torretta è oggi l'unica funzionante nella provincia di Verona. Infatti Pescantina è stata forzatamente chiusa dall'autorità giudiziaria, e Ca' del Bue, per la quale sono stati spesi nessuno esattamente sa quanti milioni di euro nei decenni scorsi, non è mai realmente entrata in funzione, se non per la produzione di secco non riciclabile. 2. Finora, tranne casi eccezionali, la discarica è servita per raccogliere e trattare i rifiuti della nostra zona ed ha svolto una funzione essenziale. 3. La discarica di Torretta è oggi amministrata da Le.Se. (Legnago Servizi), una società di cui il Comune di Legnago possiede il 51% e AIM di Vicenza possiede, tramite la SIT, il restante 49%. 4. La gestione della Le.Se. è sana 5. La gestione Le.Se. ha finora ha consentito forti investimenti sia per nuovi costosissimi impianti (riciclaggio della plastica) sia per l'ampliamento della discarica stessa, con la presentazione da parte del Comune del progetto e l'approvazione della Regione, avvenuta senza modifiche, pur se con forte ritardo (che ha creato non pochi problemi al bilancio del Comune). 6. Le entrate della discarica, oltre che essere utilizzate, sempre meno (perché fortissimi sono stati appunto gli investimenti) direttamente dal Comune, sono servite anche ad iniziare una costosa bonifica delle aree dismesse della discarica. Infatti, se non si vuole che le discariche, col passare degli anni, divengano delle "bombe ecologiche" è necessario "ritrattare" i residui dei rifiuti dopo la lavorazione. E questo è un processo necessario, ma costosissimo. . 7. Dal 2005, e precisamente da quando è diventato assessore all'ambiente un esperto del settore, il prof. Alessandro Pozzani, i rapporti tra il Comune di Legnago ed il Comune di Bergantino, che sono sempre stati molto conflittuali, sono diventati buoni, e tutte le decisioni venivano prese di comune accordo. 8. Il nuovo breve tratto di discarica approvato recentemente dalla Regione Veneto, con il conferimento medio consolidato negli anni scorsi, può durare circa 8 anni. 8. Questo nuovo tratto di discarica è l'ultimo possibile; non ci sono più altri tratti di alveo utilizzabili. Per Legnago l'accordo che si sta profilando è una scelta gravida di conseguenze negative: 1. Legnago perde la maggioranza assoluta e, con essa, la leadership. Le decisioni ultime non saranno più quelle dell'interesse di Legnago, del Basso Veronese, dell'Alto Rodigino, ma quelle di Verona, dell'Amia e della logica di potere della Lega e livello provinciale e regionale; 2. Il nuovo ampliamento della discarica durerà pochissimo, con tutte le conseguenze negative che è semplice immaginare; 3. Torretta diventerà la "pattumiera della provincia". Rettondini, nel passato, quando era all'opposizione, ogni volta che si parlava della discarica, "tuonava" contro qualsiasi ipotesi di allargare l'area dei comuni conferenti che non fossero della nostra zona. Coerenza vorrebbe che anche una volta diventato sindaco portasse avanti quelle idee...; 4. Cosa succederà una volta esaurito il nuovo tratto di discarica? E' difficile prevederlo. Una cosa, però, è certa: che a decidere del futuro di Torretta non sarà né Torretta né Legnago, ma Verona. Ammesso che si debba rispettare "il piano finanziario" e che si debbano trovare nuovi partner, essi dovevano essere cercati nel territorio da cui oggi vengono conferiti i rifiuti, cioè tra i Comuni del Basso veronese, Alto rodigino e Basso padovano. In tal modo si poteva garantire una gestione che andasse a vantaggio del territorio. -

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