lunedì 25 aprile 2011

Auschwitz



Foto di Luigi Bologna, aprile 2011. Le foto in b/n sono riprese da foto storiche all'interno di Auschwitz.

Auschwitz I: Il cancello del campo con la scritta tragica "Il lavoro rende liberi" costituiva l'accesso alla prima parte del campo, la più antica, costruita nell'area di una caserma polacca. I tedeschi la adattarono a campo di concentramento-sterminio e la munirono di recinzione ad alta tensione.  Ogni mattina i prigionieri uscivano da questo cancello verso terreni limitrofi per un lavoro estenuante. Naturalmente il lavoro, in questo contesto, non serviva affatto a "rendere liberi", ma ad annientare le persone.

All'inizio il campo servì per rinchiudervi i prigionieri politici polacchi: rappresentanti dell'intellighenzia, professori, sacerdoti, suore, leader politici, avvocati, medici, rabbini.


Il primo crematorio fu costruito nel 1940. Successivamente, poco lontano ad Auschwitz II -Birkenau, ne furono costruiti altri 5 crematori, nei quali trovarono la morte più di 1.100.000 ebrei: il gruppo più numeroso era costituito dagli ebrei d'Ungheria, oltre 400.000, suguìto dagli ebrei polacchi, circa 300.000. Poi furono uccisi prigionieri politici, zingari, prigionieri di guerra sovietici, criminali, studiosi delle Sacre Scritture e omosessuali.

Ad Aushwitz II-Birkenau arrivavano direttamente i treni con i deportati al campo che poi venivano dirottati o ai lavori o direttamente alle camere a gas.

Sulle banchine gli ebrei deportati venivano sottoposti a selezione  dai medici delle SS, che sceglievano quelli idonei al lavoro e incanalavano i malati, gli anziani, le donne incinte e le altre persone condiderate inutili verso le camere a gas.

Dal 1942 Auschwitz, pur restando campo di concentramento, divenne centro di sterminio di massa degli ebrei europei. All'arrivo in treno tutti dovevano abbandonare i bagagli e tutti gli effetti personali.


A Birkenau inizialmente si trovavano solo baracche in muratura, costruite da prigionieri di guerra sovietici. Quando vennero a mancare i mattoni, perchè non c'erano più case dei civili fatti evacuare dalla zona, le autorità tedesche della zona utilizzarono stalle di legno per cavalli, adattandole a baracche per prigionieri.

Auschwitz-Birkenau: la latrina di una baracca di legno. "I pidocchi, la scabbia, la mancanza di acqua non erano la cosa peggiore. Vi era un altro incubo... le latrine... Una latrina serviva alcune migliaia di donne... Folle di donne lottavano disperatamente per un posto, spingendosi a vicenda nei ripugnanti canali di scolo... moltissime ... erano malate di diarrea." (da: Memorie della prigioniera politica polacca Zonia Kossak-Szczucka)

Auschwitz II-Birkenau: Sauna del campo, con gli impianti di pulizia e disinfezione a vapore del vestiario.

Lo Ziklon B, sotto forma di zolle impregnate di acido cianidrico. Era prodotto dalla ditta tedesca Degesh.

Auschwitz I: Le valige trovate dopo la liberazione, esposte nel blocco n° 5.

                                   Oggetti appartenuti a bambini: una bambola, una scarpetta rossa...

                                                          Scatole di lucido per scarpe

Auschwitz I: il Blocco n° 10 in cui il prof. tedesco Carl Clauberg effettuava criminosi esperimenti medici che miravano ad elaborare un veloce metodo di sterilizzazione di massa delle donne. Questi esperimenti venivano fatti sulle donne del campo, specialmente ebree. Le tavole di legno sulle finestre del blocco servivano ad impedire di osservare le esecuzioni per fucilazione che avvenivano davanti al Muro della Morte.

                                                                Auschitz I: crematorio

Auschitz II- Birkenau: fosse in cui furono gettate le ceneri delle persone finite nei crematori, quando gli addetti non riuscivano a "star dietro" al numero sempre più alto degli uccisi.


Se questo è un uomo

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi
.



                                        Primo Levi

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