venerdì 8 giugno 2012

EDIFICIO 13: "HO IO LA SOLUZIONE"

 


L´ateneo dei manager ha messo gli occhi sull´Edificio 13.
L´apertura a Legnago di una sede staccata della Lum, la Libera università mediterranea «Jean Monnet» con sede a Casamassima (Bari), potrebbe essere l´occasione di rilancio dell´ex raffineria dello zucchero, dopo il mancato decollo del polo italo-indiano, pensato e voluto dall´ex Giunta Gandini nella struttura di via Vicentini.(…)
«La cultura non è mai uno spreco di denaro», evidenzia il primo cittadino, «e come amministrazione cercheremo di investire in progetti che possano portare riflessi positivi sul territorio. E la scuola di management barese riguarda le imprese»”
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COMMENTO:
 

 Sull'edificio 13 ho già scritto molte volte nel passato. 
La novità odierna è che è cambiata ancora una volta l'ipotesi di utilizzazione di quei grandi spazi che l'amministrazione Gandini aveva destinato a Centro di eccellenza di rapporti economico-commerciali tra Italia ed India. 
La Giunta Rettondini ha prima di tutto disdetto l'accordo con l'Indo-Italian Institute di Roma.
 Poi ha inaugurato l'edificio 13 presentando un'Associazione di Reggio Emilia che sarebbe dovuta servire come supporto alla formazione ed al commercio internazionale delle Ditte locali. Questo progetto s'è perso per strada, non   se n'è proprio più sentito parlare. 
Poi, qualche mese fa, abbiamo sentito il Sindaco Rettondini affermare che il "viaggio culturale" a San Pietroburgo di una consistente delegazione legnaghese a spese del Comune e della Fondazione dell'Unicredit, serviva ad allacciare proficui rapporti commerciali tra la Russia e Legnago e ciò avrebbe "vitalizzato l'edificio 13". 
Anche di questi sviluppi  nessuno ha più sentito o visto niente. 
Poi, finalmente, Luciano   Giarola (secondo molti il vero sindaco della giunta Rettondini) ha estratto dal cappello il coniglio: l'edificio 13 diventerà la sede di un'università. 
A prima vista potrebbe anche sembrare una buona trovata. 
Ma si capisce subito che la proposta ( già presentata e bocciata dall'amministrazione precedente) non ha molto senso. 
Prima di tutto perché in Italia di università ce ne sono troppe: ne sono state aperte tantissime con un forte dispendio anche economico. E' successo per le università quello che negli anni passati è capitato alle ULSS: sono state fatte sorgere, per motivi elettorali e di campanile, ULSS e ospedali dappertutto, salvo poi, quando si è verificato che la spesa era insostenibile, cercare (senza spesso riuscirci per le pressioni campanilistiche) di chiuderle.
In secondo luogo: perché proporre proprio un'università privata, con sede a Casamassima, un piccolo centro in provincia di Bari che uno studio del Sole 24 ore colloca per qualità al 13° ed ultimo posto della graduatoria delle università private italiane?
Forse  perché a Casamassima si è laureato col massimo dei voti Luciano Giarola, propugnatore di questa iniziativa? 
D'altra parte, se digitiamo, come suggerisce nel suo blog Rosa Noci, su Internet Luciano Giarola - LUM (Libera Università mediterranea, quella di Casamassima) ci appare un interessante quadro: Luciano Giarola è una delle personalità di spicco laureatesi in quella università.
Si vede che il Trota ha fatto scuola: questa volta però i "nostri studenti" si sono fermati di qua dell'Adriatico, a Casamassima, in provincia di Bari e non sono arrivati a Tirana. 
Siamo sulla buona strada!
O, forse, si è perso il LUM della ragione?




 

 

 


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