sabato 13 marzo 2010

Mito: che fascino!

Miti "creati" da ragazzi di 11 anni: L'origine del vento Nei tempi remoti, Astro, la divinità suprema, creò la terra con le piante e gli animali. Per ultimo creò il Figlio del Limo, che aveva impastato col fango. Era la sua creatura predilettta, perciò ogni giorno Astro, come un padre generoso, gli inviava dei doni facendoli piovere dal cielo: vestiti, pietre preziose, oggetti di ogni genere... Ma il Figlio del Limo non li gradiva e un giorno si ribellò dicendogli: "Perché dovrei accettare doni da qualcuno che non ho mai visto?". Astro si adirò urlando:"Come?! Io sono tuo padre, colui che ti ha dato la vita e tu osi parlarmi così?" "Sì, rispose il Figlio del Limo, per nulla impaurito, perché mi hai creato solo e mi annoio. I tuoi doni non riempionio la mia solitudine, perciò a nulla valgono". Il dio decise di metterlo alla prova e creò la Figlia del Limo. Dopo un po' di tempo, anch'ella si mise a protestare e divenne presuntuosa e irascibile come il suo compagno. Astro perse la pazienza: "A questi non va bene nulla!", pensò, e, gonfiate le gote, scatenò un vento fortissimo che travolse il Figlio e la Figlia del Limo con tutte le cose che aveva creato per loro. Da quel lontano giorno, i discendenti del Figlio e della Figlia del Limo, specie quando fanno cattivi pensieri o proponimenti, fanno adirare Astro, che scatena il vento, la bufera e i cicloni. Come nacquero le stagioni Dopo la creazione, Astro si accorse che la Terra era surriscaldata: forse aveva mal calcolato gli ingredienti, fatto sta che la temperatura non accennava a scendere. Pertanto, per raffreddarla, dovette creare l'inverno: con piccoli batuffoli di nuvola candida creò la neve; con le sue lacrime formò i laghi ghiacciati; con le sue unghie modellò le montagne innevate... Ma così tutto era diventato freddo e desolato. Anche il Figlio e la Figlia del Limo si trovarono a vivere in mezzo a quel gelo. Passate molte generazioni, i Figli e le Figlie del Limo invocarono ogni giorno Astro perché quel freddo finisse. Astro, alla fine li accontentò, dimenticando come si erano comportati i progenitori. Creò così la primavera: con i suoi lunghi capelli formò grandi boschi verdi, con la barba fresche cascate, con i baffi l'erbetta fresca, con i suoi occhi le rondini e altri animali, con le mani le folte e bianche nuvole mescolate con l'azzurro del cielo. Gli uomini, contenti della nuova stagione, pensavano che durasse sempre. Invece, dopo tre mesi ecco di nuovo che la Terra si surriscaldava; altri tre mesi e si raffreddava un po' e dopo altri tre mesi ancora ritornava il grande gelo: l'imprinting di Astro non si poteva cancellare. Ecco perché anche oggi c'è questa rotazione e perché la primavera dura così poco. Il colore dei fiori Ai tempi delle origini il mondo era quasi tutto in bianco e nero, come il cinema delle origini. I fiori avevano tutti lo stesso pallido colore indefinibile. Tutte le specie erano incolori: tulipani, margherite, fiordalisi, papaveri... Gli unici esseri colorati erano le farfalle. Da un asteroide era arrivato sulla Terra un Essere di nome Solitario: veniva da un mondo dove tutto era colorato. Qui, sulla Terra, invece, tutto era uniforme ed incolore. "Che squallore!", pensava. In quel momento vide una miriade di farfalle multicolori che si libravano nel cielo. Allora ebbe un'idea luminosa: rubare quelle tinte e donarle ai fiori. Da quel giorno i fiori sono di mille e più colori, mentre nel regno delle farfalle svolazzano sia quelle colorate, sia quelle bianche, che sono state derubate per sempre della loro bellezza da Solitario per far belli tutti gli altri esseri. La pioggia Molto tempo fa, nel cielo viveva un gruppo di nuvole bianche. Un giorno, mentre stavano giocando, arrivò la banda delle "nuvolette nere", che cominciarono a prenderle in giro:"Voi siete diverse, siete senza colore, ...". Neretta, la loro capobanda se la prese in particolar modo con Celestina, la più leggera e la più bella delle bianche, accusandola, chissà perché, di essere una fifona. Lei si arrabbiò molto e si scagliò contro Neretta. Ben presto la lite si trasformò in guerra. All'improvviso risuonò nel cielo un grido: le nuvole si fermarono e videro Angela precipitare, colpita a morte, verso la Terra, dove si sfracellò. Tutte le nuvole, bianche e nere, prese dallo spavento e dallo sconforto, si misero a piangere. Le loro lacrime bagnarono la Terra per tre giorni consecutivi. Da allora, quando piove, è perché Celestina, Neretta e tutte le loro compagne stanno ancora piangendo la morte di Angela, la piccola compagna perduta per sempre. -

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