martedì 29 giugno 2010

LA TECNICA DI ROVESCIARE LE SITUAZIONI : GLI INCARICHI AI FIGLI DI AMMINISTRATORI

I fatti (da un volantino della Lega Nord: il neretto c'è nell'originale)

"E' FALSO quando dicono che [gli amministratori della Lega] danno incarichi "pagati" ai propri figli. Gli incarichi sono politici, dati quindi a persone fidate e che oltre a contribuire perché negli enti venga fatta la politica dell'amministrazione, gli stessi siano di estrema fiducia del Sindaco. Il "grandissimo" compenso è un gettone di presenza pari a circa 30 euro equivalenti a 6/7 euro l'ora; NON come il consigliere Gandini che prende oggi per gettoni di presenza più di 200 euro l'ora (lì sì si può parlare di pagamento!)"

Commento

Il volantino della Lega "gioca" sul termine "pagati" cercando di deviare l'attenzione dagli  "incarichi ai propri figli" al quanto si percepisce. Che i figli dei consiglieri Raganà (anche Presidente del Consiglio comunale) e di De Lorenzi (anche Assessore comunale, oltre che provinciale, ecc.) siano stati eletti nel Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo è un dato certo. E questo basta. E avanza. 
Che gli incarichi vengano dati a persone di fiducia, va bene; che queste coincidano coi figli un po' meno. O no? Altrimenti dareste ragione ai Baroni universitari di Bari e dintorni che hanno seminato cattedre per figli e nipoti.
Il fatto poi di ricordare i gettoni di presenza di oggi di Gandini, senza dire per quale incarico, e da dove risultano le cifre indicate, fa sempre parte della tecnica di rovesciare le situazioni, imparata dal Governo di Roma (ladrona?).








-

domenica 27 giugno 2010

AFFERMAZIONI DI "BASSA LEGA"

I fatti (da un volantino della Lega: il neretto c'è nell'originale)

"CLARA SCAPIN, ex assessore alla Cultura, ha dato parte del Centro ambientale archeologico ad una associazione dove, guarda caso, socia fondatrice è la moglie di Luigi Bologna e dove si divertiva con le ceramiche, a spese dei legnaghesi, lo stesso marito-assessore".

Commento

L'Associazione MagicArgilla, di cui faccio parte anch'io, assieme a mia moglie e ad altri legnaghesi, ha avuto dal Comune (e, adesso dalla Fondazione Fioroni da cui dipende) la disponibilità di utilizzare una sala - laboratorio, per svolgere attività di modellato, in alcuni momenti liberi dall'attività con le scuole, in particolare il sabato mattina. Vari soci dell'Associazione, fra cui mia moglie ed io, hanno collaborato gratuitamente moltissime volte col personale del Centro Ambientale- Archeologico alla gestione delle attività di Laboratorio con gli alunni delle scuole. Fra l'altro, per vari anni hanno coordinato gratuitamente l'esperienza del Consiglio comunale dei Ragazzi con la ceramica: hanno realizzato formelle che sono andate ad abbellire i parchi gioco di Legnago centro, di Casette e di Porto. Hanno donato al Comune le formelle che abbelliscono tre fioriere di Corso della Vittoria. Hanno dato anche all'attuale amministrazione la disponibilità a continuare i bassorilievi per Corso della Vittoria (unica spesa pr il Comune: incollare le formelle), ma l'amministrazione non ha mai dato risposta alla disponibilità. Perciò giudichino i lettori se si può affermare "... si divertiva con le ceramiche , a spese dei Legnaghesi". Più di "bassa lega" di così...









-

venerdì 25 giugno 2010

LA TECNICA DI ROVESCIARE LE SITUAZIONI : LUCIANO GIAROLA ED ESTER BONFANTE

I fatti (da un volantino della Lega Nord: il neretto c'è nell'originale)

"Luciano Giarola ha contribuito come tutti gli iscritti alla Lega Nord a far vincere la nostra coalizione ed Ester Bonfante è diventata consigliere comunale grazie ai voti di preferenza ricevuti, le è stata data una delega dal Sindaco senza alcuna remunerazione e la sta seguendo in modo capace, responsabile e con ottimi risultati. Possiamo comprendere perché il consigliere Ambrosini e la segretaria del Pd Scapin siano molto dispiaciuti, soprattutto perché gli si è rotto il GIOCATTOLO in mano, ed ancor più perché il consiglio comunale ha indicato quale presidente del Collegio Sindacale Luciano Giarola che potrebbe, senza avere ulteriori incarichi professionali come invece erano stati dati al precedente presidente, scoprire varie situazioni altamente imbarazzanti per la Giunta Gandini e allora non riescono far altro [sic!] che scrivere che la Proeventi soc. cooperativa sarebbe stata finanziata dal comune con 19.000 euro - FALSO - nessuna delibera o pagamento verrà effettuato o è stato effettuato per questi fatidici 19.000 euro alla PROEVENTI soc. coop."

Commento

"Luciano Giarola ha contribuito come tutti gli iscritti alla Lega Nord a far vincere la nostra coalizione": a dire il vero, almeno a quanto vanno dicendo in giro da parecchi mesi iscritti alla Lega e al PdL, ha contribuito economicamente molto di più di qualsiasi altro alla campagna elettorale; non sia modesto!
"Ester Bonfante è diventata consigliere comunale grazie ai voti di preferenza ricevuti, le è stata data una delega dal Sindaco senza alcuna remunerazione e la sta seguendo in modo capace, responsabile e con ottimi risultati". Excusatio non petita: nessuno ha mai messo in dubbio che Ester Bonfante abbia ricevuto i voti sufficienti per diventare consigliere comunale, né che la delega non consenta  remunerazione, né si sta discutendo della capacità e responsabilità della Delegata alla Cultura.
Mi guardo bene dall'interpretare il pensiero di Ambrosini e Scapin, ma mi sembra che non abbiano mai pensato che amministrare fosse "tenere in mano un giocattolo" o che siano dispiaciuti perché il "Presidente del Collegio sindacale " potrebbe scoprire chissà che cosa" (ma che modo di parlare per allusioni!); penso che siano giustamente preoccupati - come tanti legnaghesi - che il marito della consigliere "Delegata alla Cultura senza remunerazione" sia Presidente del Collegio Sindacale; che la sorella Letizia sia reponsabile (unica) della Cooperativa Proeventi; che dalla visura camerale della Cantiereventi, la cooperativa che gestisce gli aspetti tecnici del Teatro Salieri,  risulti che il recapito mail della stessa [cooperativa] sia intestato a Giulia Pin, moglie di Andrea Scapini, nipote della signora Bonfante, e dipendente dello studio Giarola.  
E' questa serie di 'coincidenze' che preoccupa!
Per quanto concerne poi i 19.000 euro, è un dato di fatto preciso che l'amministrazione Rettondini ha approvato una delibera  in cui vengono stanziati 19.000 euro per la manifestazione "Stella per una notte", gestita dalla cooperativa Proeventi (di Letizia Giarola), sotto la direzione artistica di  Massimo Galdi, cognato dei coniugi Giarola (si veda l'Arena del 4 aprile 2010:" ...Il Comune ha già impegnato 19mila euro...: importo che sarà coperto in buona parte da alcuni sponsor e dai contributi di Provincia e Regione).









-

mercoledì 23 giugno 2010

CENTROSINISTRA SPACCATO IN TRE (ANZI, IN DUE)

I fatti (da l'Arena del 13 giugno 2010, S.N.)
Il nodo delle tensioni che da qualche mese agitano il centrosinistra legnaghese è arrivato al pettine. E - alla luce di una convivenza consiliare divenuta sempre più difficile a causa degli "assoli" del capogruppo Damiano Ambrosini maldigeriti soprattutto in casa di quel Pd di cui il cardinale non ha ancora rinnovato la tessera - la compagine finita un anno fa all'opposizione è prossima al divorzio. Con l'intenzione di dar vita in Consiglio a tre distinti gruppi in rappresentanza delle altrettante liste che alle amministrative avevano sostenuto la candidatura a sindaco di Ambrosini bocciata poi dagli elettori:"La Rosa", "Liberinsieme"e "Legnago al centro", appena evoluto in movimento da laboratorio politico elettorale.
A spianare la strada ad una separazione consensuale... è la risoluzione votata il 31 maggio dall'esecutivo del Pd. Il quale ha stabilito "di valutare la possibilità di costituire un gruppo autonomo delegando i tre consiglieri tesserati (Silvio Gandini, Claudio Marconi e Tommaso Casari eletti tutti con La Rosa) a stabilirne tempi e modalità".

Commento
La decisione di oggi di arrivare alla separazione dei tre gruppi è -secondo me-  il frutto inevitabile di una serie di gravi errori politici compiuti nel periodo che ha preceduto le elezioni dello scorso anno e che avevano portato alla sconfitta elettorale del centrosinistra.
E' necessaria qualche premessa per capire la complessa vicenda, ma è opportuno cercare di analizzare in profondità una serie di problemi.
 Per 10 anni, dal 1999 al 2009, Legnago è stata amministrata senza alcuna interruzione, e senza particolari scossoni, dal gruppo della Rosa, una lista civica di orientamento di centrosinistra della quale facevano parte alcuni iscritti alla Margherita, altri ai DS  ed altri non iscritti ad alcun partito.
Come ha potuto la Rosa reggere così a lungo il Comune,  trovando  il consenso di una larga parte della popolazione legnaghese?
Grazie al metodo, chiarissimo e semplice, adottato fin dall'inizio dal gruppo, unico, della Rosa: tutte le linee amministrative e le decisioni venivano prese per accordo esplicito di tutti, dal gruppo formato dai consiglieri comunali e dagli assessori che, una volta alla settimana, si riunivano per discutere e decidere. Le segreterie dei partiti non potevano intervenire se non attraverso i consiglieri o gli assessori che, a titolo personale, esprimevano le loro idee. Alla fine della discussione si decideva insieme e, se necessario, si arrivava a votare. Tutti, poi, portavano avanti le decisioni adottate.
In dieci anni ci sono stati due momenti in cui l'intrusione dei Ds aveva creato tensione. Ma sempre, con fermezza, si era fatto rispettare (e in ciò il sindaco Gandini aveva avuto un ruolo importante) il metodo descritto.

Come mai allora -si dirà- se La Rosa aveva funzionato così bene, non si è voluto proseguire sulla stessa via anche nel 2009?
Perché, tra il 2008 e il 2009, è prevalsa l'opinione -secondo me completamente sbagliata- che le liste civiche avessero fatto il loro tempo e che i partiti politici dovessero riappropriarsi dei loro spazi.
E ciò, sia da parte degli ex Pd (che avevano in Marconi il punto di riferimento e che avevano dato vita in vista delle elezioni al  movimento "Liberinsieme") sia da parte dell'ex Margherita (che aveva il principale esponente in Damiano Ambrosini che aveva voluto dar vita prima delle elezioni al gruppo "Legnago al centro").
In tal modo "La Rosa", presentatasi insieme alle altre due formazioni alle elezioni, è stata completamente svuotata di significato. Infatti La Rosa non era più l'unico contenitore per tutti, in cui tutte le decisioni venivano prese all'interno di tale gruppo, ma era un gruppo accanto agli altri, e sarebbe stato succube delle decisioni prese a livello politico fuori dal gruppo, nelle segreterie dei partiti o dei movimenti. Ambrosini, invece di proseguire con le modalità precedenti, ha fortemente voluto (se non imposto) questa soluzione.
La prima conseguenza  di tale scelta è stata la presentazione di tre liste, anziché  soltanto (come era avvenuto sia nel 1999 sia nel 2004) di  quella della Rosa. Con l'ovvio disorientamento da parte dell'elettorato che si chiedeva: ma allora non è più lo stesso gruppo di prima? Cos'è successo? Ci sono state spaccature? Sono diventati tre partiti politici?
 E, a mio giudizio, ciò ha avuto negative ripercussioni  anche sul  voto degli elettori, ai quali non risultava più evidente la continuità con le due esperienze amministrative precedenti ed è stata una delle cause della sconfitta elettorale ( sulle altre cause tornerò a parlare in altri post).
La seconda conseguenza è la spaccatura alla quale stiamo assistendo in questi giorni: il gruppo della Rosa, come ho cercato di dimostrare, dal momento in cui le sono state affiancate altre due liste, ha perso la ragione di esistere in quanto "contenitore unico"; di fatto la spaccatura è tra due gruppi, quello capitanato da Ambrosini e quello che fa riferimento al Pd.
La separazione che si profila in Consiglio  non fa che favorire la Giunta leghista di Legnago e preparare il terreno anche per future sconfitte politiche alle prossime elezioni amministrative.

Claudio Marconi sostiene, nell'articolo sopra citato, che "è inutile ed autolesionistico continuare a nascondere la testa sotto la sabbia negando che la scelta iniziale [di mantenere un unico gruppo consiliare, n.d.r.] non ha più senso e che ognuno sente l'esigenza di riappropriarsi della propria identità".
Ma perché si deve sempre chiudersi a riccio e invocare a gran voce "la propria identità"? Quale identità? Perché invece non misurarsi sulle analisi, sui progetti per il presente ed il futuro di Legnago, lasciando perdere le "appartenenze"?
Nemmeno la risposta di Ambrosini: "La questione della divisione non è all'ordine del giorno ma se qualcuno, come sembra [il Pd, n.d.r.] la porrà, ne discuteremo serenamente [traduzione: "siamo pronti a trarne le conseguenze, dividendoci"] lascia tranquilli. Dal momento in cui Ambrosini ha dato vita al "movimento politico da laboratorio elettorale" di Legnago al Centro  si è già messo fuori da una visione unitaria ed è ovviamente disponibile e deciso di andare avanti da solo.
Vocazione al suicidio politico, come a livello nazionale? O calcoli personalistici per garantirsi la candidatura a sindaco per le prossime amministrative? O tutte e due le cose?








-

domenica 20 giugno 2010

L'OMBRA DI GIAROLA ANCHE NELLA "CANTIEREVENTI"

I fatti (da Primo giornale  del 8 giugno 2010)

Dalla visura camerale della Cantiereventi [la cooperativa che gestisce gli aspetti tecnici del Teatro Salieri], scrive il consigliere Damiano Ambrosini al Presidente della Fondazione Salieri, risulta che il recapito mail della stessa [cooperativa] risulta intestato a Giulia Pin, moglie di Andrea Scapini, nipote della signora Bonfante, e dipendente dello studio Giarola.


Commento
Un altro tassello di 'buona amministrazione'.

giovedì 17 giugno 2010

LA TECNICA DI ROVESCIARE LE SITUAZIONI :L'AUMENTO DEGLI "STIPENDI"

I fatti (citazione dal volantino pubblicato dalla Lega Nord; il neretto c'è  nell'originale)
"E' falso quando dicono che l'amministrazione con a capo Rettondini ha cercato di aumentarsi gli stipendi, perché nessuno ha preso mai un euro non rispettando la legge: erano stati richiesti all'Anci ben due pareri su quanto doveva essere l'emolumento del Sindaco e degli Assessori e in tutte e due le volte l'ANCI (dove guarda caso è consigliere remunerato anche l'ex Sindaco Gandini) ha indicato le indennità deliberate successivamente dalla giunta e comunque sospese in attesa dell'ultimo parere richiesto alla Corte dei Conti che, successivamente, ha dato un parere difforme dai primi due e che l'amministrazione ha ritenuto di applicare".

Commento
Proprio da quanto dice il volantino si capisce inequivocabilmente (se ce ne fosse stato bisogno) che "l'amministrazione con a capo Rettondini ha cercato di aumentarsi gli stipendi": se non avesse cercato di aumentarsi gli stipendi non avrebbe né chiesto il parere all'ANCI,  né alla Corte dei Conti e tanto meno avrebbe fatto la delibera degli aumenti (pubblicata anche sull'Arena e in questo blog) aspettando il parere della Corte dei Conti, che non poteva che essere negativo, dal momento che la Legge è chiarissima. E' quindi senza alcun significato affermare che "nessuno ha preso mai un euro non rispettando la legge": ci vorrebbe altro! Non è questo l'oggetto in discussione, ma la volontà di aumentarsi  (e di moltissimo) gli stipendi, in un momento di gravi difficoltà economiche della gente (tanto è vero che lo stesso consigliere della Lega Martinelli ha preso pubblicamente le distanze da questa decisione). E questo proprio da parte di chi dice di essere "dalla parte della gente"!
PS: la citazione in neretto:"  l'ANCI (dove guarda caso è consigliere remunerato anche l'ex Sindaco Gandini)" vuole evidentemente mettere in cattiva luce l'ex sindaco, dicendo che è remunerato. Ma questo è populismo di bassa lega, perché chi scrive sa benissimo che è previsto per legge un rimborso spese per quell'incarico (si tratti di un Sindaco di centro destra o di centro o di sinistra).









-

martedì 15 giugno 2010

Cina 1 : Pechino

 PECHINO (Bejing) (maggio - giugno 2010):

 Le foto sono di Marisa Lonardi e Luigi Bologna.

I testi in corsivo sono tratti da: Renata Pisu: Mille anni a Pechino. Storia e storie di una capitale,  Ed. Sperling & Kupfer



Tempio dei Lama. Costruito nel sec. XVII, fu convertito in monastero tibetano nel 1744.


Fedeli all'interno di uno dei padiglioni del tempio tibetano.













Piazza Tien 'an Men (La Piazza della Pace Celeste): è un'enorme piazza in cemento nel cuore della Pechino moderna. E' circondata da edifici in stile anni cinquanta di discutibile gusto. E' affollatissima di visitatori, che vengono controllati ad uno ad uno dalla polizia e da numerosissime telecamere.
"Dalla porta di Tien 'an Men, la Porta della Pace Celeste, si entra nella vastità della Città Proibita, nel mondo imperiale e burocratico del passato, e da lì si esce verso lo spazio pubblico e della memoria rivoluzionaria. La nuova Cina e quella antica qui si incontrano e si congiungono. Da una parte la Piazza più grande del mondo, il fulcro della Repubblica Popolare Cinese; dall'altra la raggelante armoniosa distesa di corti e padiglioni che fu la sede del potere del potere del Celeste impero. Così è come se Pechino  avesse un doppio centro, due "cuori": distinti e separati? Il presente che si contrappone al passato? Oppure è qui che si palesa la continuità della Cina?
Dalla porta della Pace Celeste calavano gli editti dell'imperatore, racchiusi in una scatola di legno dorato a forma di fenice, e i funzionari, inginocchiati ai piedi della porta, li ricevevano su un vassoio decorato a motivi di nuvole e li portavano in processione al Ministero dei Riti, dove gli Scribi li ricopiavano in innumerevoli esemplari che venivano spediti ai quattro angoli del paese. Gli editti calavano proprio nello stesso punto in cui oggi è rimasto soltanto il gigantesco ritratto di Mao, perché sono spariti quelli di Marx, Engels, Lenin e Stalin che gli tenevano compagnia...

Oggi la Piazza si estende su una superficie superiore a quella della Città Proibita.
Il principio armonioso di yin e yang è la chiave per comprendere le decorazioni cinesi. Dato che i numeri dispari rappresentano lo yang  (l'elemento maschile associato all'imperatore), i numeri primi tre, cinque, sette e nove ricorrono nei dettagli architettonici e decorativi. Si dice che la Città Proibita abbia 9.999 camere e, poiché nove volte nove dà un numero estremamente fortunato, le porte di uso imperiale hanno di solito 81 borchie.






















Giardino all'interno di un albergo. Pietre, acqua e fiori sono gli elementi caratteristici dei giardini, tenuti con estrema cura.









Nei giardini degli Hotel non è raro vedere persone che praticano attività marziali o sportive, in questo caso Tai ji quan, praticato quotidianamente da milioni di cinesi. E' una forma elegante e dai movimenti lenti di kung fu. Sviluppato in migliaia di anni da monaci ed eremiti taoisti, si basa sui movimenti degli uccelli e degli animali e sul concetto taoista di yin e yang, o opposti complementari. Tutti i movimenti, ognuno con nome e caratteristiche proprie, hanno elementi di yin e yang. Gli esercizi lasciano i praticanti rivitalizzati e rilassati.








Attività ginnica in un giardino pubblico. Negli spazi pubblici si incontrano spesso gruppi come questo.













Palazzo imperiale d'estate: un gruppo di persone suona musiche tradizionali cinesi.

Gli estesi giardini servirono alla dinastia Qing come ritiro imperiale estivo ed assunsero l'aspetto attuale nel XVIII secolo. Il palazzo fu fatto ricostruire due volte: la prima in seguito alla distruzione da parte delle truppe francesi e inglesi nel 1960 e, di nuovo, nel 1902 dopo che fu danneggiato durante la rivolta dei Boxer.


Lì è tutto artificiale: il lago, fatto scavare apposta, la collina di granito, dei blocchi tenuti assieme con il cemento. Finte, ovvero copie, anche le pagode a perfetta imitazione dell'antico.
Ma soprattutto è finta la Cina  che l'imperatrice ha voluto rappresentare facendo di Yiheyuan quasi una città, l'ideale città dello svago, della contemplazione. A costeggiare il lago, lungo la riva meridionale, ecco la galleria coperta, tutta in legno e decorata da pitture che rappresentano paesaggi di Hangzhou, la città della Cina centrale da secoli definita "paradiso in terra" e a cui Yiheyuan si ispira.
L'imperatrice Cixi pagò questa stravaganza (un'imbarcazione di pietra bianca) con i fondi destinati alla modernizzazione della flotta imperiale (la tecnica della distrazione dei fondi era conosciuta anche nella Cina di allora). La struttura di copertura è in legno dipinto di bianco per assomigliare al marmo.
La vedova imperatrice Cixi è ricordata come una delle donne cinesi di maggior potere. Avendo dato un figlio come concubina  reale all'imperatore Xianfeng, Cixi governò come reggente degli imperatori Tongzhi e Guanxu (rispettivamente il figlio ed il nipote). Cixi impedì a Guangxu le riforme statali e, avendo appoggiato la rivolta dei Boxer, gettò le premesse per il crollo della dinastia Qing nel 1911.









La grande muraglia (Badaling)
Quando visitai il sito di Badaling, da dove si accede alla Grande Muraglia, tutto appariva abbandonato, ancora non erano state intraprese opere di restauro sistematiche e, di notte, branchi di lupi vagavano nei dintorni, come mi raccontò uno dei contadini che coltivava lì vicino della terra avara e che si offrì di farmi da guida....
Di recente sono tornata alla Grande Muraglia, ai due siti restaurati nei pressi di Pechino. L'appello che Deng Xiaoping  aveva lanciato nel 1980, "Amate il Paese, ricostruite la Grande Muraglia", era stato inteso. O frainteso? Infatti, il muro che allora avevo visto in rovina, si presenta oggi nuovo fiammante, esito di un restauro irrispettoso e offensivo.

Il simbolo della Cina, il suo recente mito, è stato interpretato come una Disneyland, un parco a tema con guerrieri in costume, bancarelle di souvenir, T-shirt con l'effigie di Mao o di Qin il Primo imperatore; una macchina per far soldi gestita da una società quotata alla Borsa di Hong Kong. 
... il visitatore dà ascolto alle guide turistiche: ecco a voi la prima meraviglia del mondo, l'unica costruzione umana visibile dalla luna! Il che non è vero, ma poco importa. I cinesi continuano a crederci e sono compiaciuti dalla reverenza con la quale gli stranieri vi si accostano.


Ma in un'epoca in cui molti simboli sono caduti in disuso, la Grande Muraglia è comunque qualcosa di tangibile e allora si capisce come mai il governo vi dedichi tanta attenzione e abbia deciso di ignorare i connotati negativi con cui la si è sempre descritta, nella storia cinese e soprattutto nella cultura popolare.



Le tombe dei Ming
Tredici imperatori della dinastia Ming, che regnò dal 1368 al 1644, riposano con le loro mogli e concubine in una vallata nei pressi di Pechino... Se nei pressi della Grande muraglia, che è poco distante, il paesaggio è aspro e scosceso, qui la natura si distende pacata. Le tombe si confondono nel paesaggio e sono disposte nella valle in ordine sparso, perchè ogni sovrano sceglieva per il suo mausoleo il posto che più gli piaceva, in armonia con l'oroscopo personale...
La prima volta ... mi colpirono molto le statue della via dell'anima: due cammelli, due elefanti, due cavalli, due guerrieri, coppie disposte in perfetta simmetria ai lati della strada... A una svolta, ecco apparire le statue umane, anche queste a coppie: due generali con la sciabola al fianco, due funzionari civili, due mandarini emeriti. Le statue mi apparvero alte, e lo sono davvero, misurano circa tre metri...









Il tempio del Cielo, un grandioso complesso che caratterizza la Pechino imperiale... L'imperatore, due volte l'anno, al solstizio d'estete e al solstizio d'inverno, percorreva la strada che separa la Città Proibita del Tempio del Cielo uscendo dalla Porta della Pace Celeste e procedendo in linea retta: la cerimonia del Sacrificio al Cielo si svolgeva con la massima solennità ed era proibito anche soltanto sbirciare il corteo imperiale che alla vigilia di quel giorno lasciava il palazzo per recarsi al tempio. A tutti i sudditi si ordinava di rimanere in casa e di mettere gli scuri alle porte che davano sulla via percorsa dall'imperatore, mentre le strade laterali erano chiuse con pesanti tendaggi blu... 
Oggi il tempio del Sole è un parco pubblico ... 
Il simbolismo dei colori è sempre stato fortemente sentito. Infatti, come il Tempio del Cielo è tutto blu, così il Tempio della Terra è giallo e il Tempio della Luna è bianco, di quel bianco particolare detto "chiaro di luna". Invece è rosso il Tempio del Sole e Mao Zedong, negli anni dell'esaltazione

idolatra della Rivoluzione culturale, veniva paragonato al sole "il sole rosso che splende nei nostri cuori". ...
L'intera struttura, opera di architetti, astrologi e geomanti, è costruita con geometrica precisione. Alle terrazze si giunge per tre rampe di nove scalini ciascuna,perché i cinesi dividevano il cielo in nove sezioni e sulla loro bussola erano infatti segnati nove punti. Allo stesso modo, i blocchi di marmo della piattaforma superiore sono disposti in nove cerchi concentrici, poi diciotto, poi ventisette,e così di seguito fino a ottantun cerchi....






















All'ingresso del parco, sulla pavimentazione di pietre nere, parecchi anziani, armati un un lungo pennello, scrivono con l'acqua i loro pensieri o loro composizioni in ideogrammi. il tempo di leggerli e la scritta s'è cancellata...



















-

lunedì 14 giugno 2010

GIAROLA FA SCUOLA

Nel Consiglio di amministrazione della Casa di Riposo sono stati scelti dal Consiglio comunale 7 rappresentanti, 6 di maggioranza (3 al PdL e 3 alla Lega) e uno di minoranza. La presidenza è assegnata, secondo gli accordi, a Roberto Groppello; due posti di consigliere vanno a due figli di amministratori. "Perché Giarola si può permettere di sistemare i familiari e noi no?", devono essersi detti Raganà e De Lorenzi. Ed ecco fatto i due figli vengono eletti (senza obiezioni) consiglieri di amministrazione della Casa di Riposo. Tutto secondo  il detto:"L'esempio trascina".







-

giovedì 10 giugno 2010

Bassorilievi Luigi Bologna

                                                           Eva, terracotta, cm 44x22

Ponte in legno sull'Adige, terracotta










                                                                                                                        
                                 Scena campestre: i buoi in un momento di riposo, terracotta

                                             La cacciata di Adamo ed Eva, terracotta, 2010

                                           Sola in città, terracotta, 2010
                                        

                                          
                                                     Omaggio a Michelangelo, creta, 2010
















-

martedì 1 giugno 2010

"PROEVENTI", COOPERATIVA DEI GIAROLA, ALL'OPERA A LEGNAGO

 I fatti (da Primo Giornale, 8 giugno 2010)

Nella seduta di martedì 26 maggio, il consigliere di minoranza Damiano Ambrosini ha prodotto una visura camerale di Proeventi, nella quale si certifica come alla guida della cooperativa vi sia Letizia Giarola, sorella di Luciano Giarola, presidente del Collegio dei Revisori dei conti del Comune di Legnago (e deus ek machina della trionfale campagna elettorale leghista) e quindi cognata della consigliere delegata alla Cultura, la leghista Ester Bonfante moglie di Luciano Giarola. Inoltre, il leader dell'opposizione ha voluto sottolineare come il direttore artistico della manifestazione "Stella per una notte", Massimo Galdi, sia a sua volta cognato dei coniugi Giarola.
Basandosi su questi legami parentali, Ambrosini ha nuovamente posto la questione del conflitto di interesse politico, accusando inoltre il consigliere Bonfante di "omertoso silenzio", dato che era sempre stato il sindaco a rispondere in merito alla questione nelle precedenti interpellanze. Inizialmente è stato così anche questa volta, con Roberto Rettondini a rimarcare la "cultura del sospetto  di Ambrosini e compagni"e a sottolineare la bontà dell'evento canoro, già svolto con successo nel salernitano.  Poi il colpo di scena: chiede ed ottiene la parola "per fatto personale", proprio il consigliere Bonfante, che si lancia in un appassionato e virulento contrattacco ad Ambrosini, sottolineando come "Proeventi sia una società che ha contratti molto remunerativi a livello internazionale e che non avrebbe quindi certo bisogno di fare "Stella per una Notte" a  Legnago per guadagnare". Al contrario,  quello della cooperativa sarebbe un favore che , dedicandosi alla manifestazione su richiesta della delegata, farebbe a Legnago.

Commento
Ho già  affrontato questo tema, nient'affatto secondario, più volte.  Mi  limito ad alcune considerazioni:

1. I fatti presentati dal consigliere Ambrosini  sono veri. La stessa Ester Bonfante, moglie di Luciano Giarola , messa alle strette, l'ha ammesso.

2. Il sindaco Rettondini parla di  "cultura del sospetto" di Ambrosini e compagni". Ma quale sospetto? E' un fatto preciso che continuamente affiorano stretti legami di parentela fra i Giarola e chi gestisce iniziative o imprese finanziate dal Comune. Ricordo, per esempio, che Proeventi, la cooperativa guidata dal socio unico Letizia Giarola, sorella di Luciano, marito della delegata alla Cultura Bonfante,  ha finora gestito a Legnago, oltre che "Stella per una Notte", anche  "Legnago Sport & Show" (12 settembre 2009) e "Carnevale in maschera al Salieri" (12 febbraio 2010).

3. La delegata Ester Bonfante afferma che Proeventi "è una società che ha contratti molto remunerativi a livello internazionale e che non avrebbe quindi certo bisogno di fare "Stella per una Notte" a  Legnago per guadagnare". E che cosa c'entra? La cooperativa Proeventi riceve o no dei contributi da parte dei Comune?
Si vuol darci a bere che dovremmo essere anche grati e in debito (morale) verso questa cooperativa? E' paradossale.

Già ho avuto modo di sottolineare, nel post "CARNEVALE FLOP AL SALIERI", del 21 febbraio scorso, e nel post "FESTIVAL DELLA FIABA? NO, MEGLIO "STELLA PER UNA NOTTE"che "quando si opera nella pubblica amministrazione è prudente coinvolgere i parenti il meno possibile, nonostante la soggettiva bravura, per evitare illazioni, congetture o commistioni poco trasparenti". Aggiungo che "parentopoli" è contagiosa: anche altri consiglieri e assessori (Raganà e De Lorenzi) hanno cominciato a "piazzare" in posti pubblici ( Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo) i rispettivi figli . Non va bene.









-

VERONA: I DISEGNI MIEI E DI MARISA LONARDI RELATIVI A VERONA

 Disegni di Luigi Bologna e Marisa Lonardi Piazza delle Erbe Lungadige (che non c'è più) Piazza delle Erbe  Lavori sull'Adige nei pr...