AMMINISTRAZIONE RETTONDINI, ATTO PRIMO: stipendi aumentati dal 30% al 80% per sindaco e assessori di Legnago. Le dimissioni di un consigliere della Lega Nord. Le insinuazioni contro l’ex sindaco Gandini.
Il primo atto significativo della giunta di centrodestra di Legnago è stato quello di aumentarsi gli stipendi dal 30% all’80% (si vedano gli articoli dell’Arena e di Primo Giornale). I leghisti locali, come prima quelli di Villa Bartolomea e di molti altri comuni, hanno fatto tesoro dei comportamenti di quella che loro avevano definito “Roma ladrona”, copiandoli di sana pianta.
Ed hanno preso questa decisione nel peggior periodo che potessero scegliere: grave recessione economica; difficoltà di molte famiglie di arrivare a fine mese; cassa integrazione o , peggio, licenziamento per numerosi lavoratori; difficoltà per le aziende di mantenere il ritmo precedente di produzione, se non talvolta ineluttabilità di chiusura; sempre minore disponibilità economica dei comuni a causa dei minori trasferimenti da parte dello stato.
Pur sapendo tutte queste cose la decisione di aumentare di molto gli stipendi di sindaco e di assessori ( sia rispetto all’amministrazione precedente sia agli altri comuni della provincia simili per numero di abitanti) l’han presa lo stesso. Perché? Loro hanno detto e ripetuto che questi aumenti sono obbligatori per legge.
Niente di meno vero. Difatti la legge prevede il tetto massimo per gli stipendi degli amministratori, ma non obbliga nessun comune ad applicare il massimo. E’ il singolo comune che decide il “quanto”. E il sindaco e la giunta di Legnago hanno deciso il massimo possibile, contrariamente a quanto era stato fatto nei dieci anni di amministrazione Gandini, che aveva anzi diminuito del 10% gli emolumenti per gli amministratori.
Giustamente l’opinione pubblica, anche quella che ha votato il sindaco, si è indignata per questa scelta.
Giustamente il consigliere comunale della Lega Lucio Martinelli è uscito per questo motivo dal gruppo della Lega Nord.
Giustamente l’opposizione ha fatto una battaglia politica contro questa scelta.
E che cosa hanno fatto sindaco e giunta?
Hanno forse fatto marcia indietro, rinunciando agli aumenti deliberati?
No; anzi, hanno difeso la scelta tornando a dire, falsamente, che “era una scelta obbligata per legge” ed attaccando l’ex sindaco Gandini con accuse (false) sul piano politico e con insinuazioni subdole e vergognose sul piano personale.
Sul piano politico hanno accusato Gandini di aver fatto “dieci anni di malgoverno”.
Come si possono fare simili affermazioni?
Anche chi non la pensava politicamente come Gandini ha apprezzato i positivi cambiamenti che l’amministrazione da lui diretta ha portato a Legnago in tutti i campi, dall’urbanistica (nuovo Piano regolatore, nuovi arredi urbani sia a Legnago e Porto che nelle frazioni)alla viabilità (nuovi accessi a Legnago con la creazione di sottopassi, rotatorie, ciclabili, ascensori, passerella ciclopedonale...); dall’ambiente (raccolta differenziata a quasi il 70%, recupero industriale della plastica, pannelli fotovoltaici in numerosi edifici pubblici, progetto finanziato di Parco dell’Adige, ampliamento delle zone verdi, parco del Tartaro, nuovi parchi-gioco a Casette, a S. Pietro, a Vigo, nuove attrezzature ginniche per adulti,....) alla Cultura (gestione modello del Teatro Salieri attraverso una Fondazione di partecipazione; creazione di un sistema museale unico; forte impulso all’attività delle associazioni, ...), dai servizi sociali (attenzione ai più bisognosi evitando i clientelismi, attenzione ai bisogni degli stranieri con l’istituzione dello “Sportello per gli stranieri”, ...) al bilancio (mantenimento del livello iniziale di mutui per opere pubbliche con la realizzazione di oltre 100 milioni di euro di investimenti , bilancio sano, Patto di stabilità rispettato,...).
Sul piano personale hanno accusato subdolamente e vergognosamente Gandini di avere degli “scheletri nell’armadio”, riferendosi all’ammanco di oltre 500.000 euro dovuto al dipendente comunale responsabile dell’economato del comune. Gli ammanchi non sono stati scoperti dagli attuali amministratori, ma da dipendenti comunali nell’estate 2009 e denunciati alla Magistratura da funzionari del comune, e sarà la Magistratura a stabilire le specifiche responsabilità.
E’ noto che il compito di controllare i dipendenti non spetta, per legge, al sindaco o agli amministratori, ma ai funzionari, che sono dipendenti del comune.
E’ spregevole, quindi, insinuare il dubbio che l’ex sindaco Gandini possa avere responsabilità per quel grave ammanco. La lotta politica non giustifica mai attacchi sul piano personale palesemente falsi (sapendo bene che sono falsi) pur di gettare fango.
Evidentemente , il sindaco e la sua squadra non hanno scrupoli di alcun tipo nel ricorrere a queste bassezze, pur di cercare di far passare in secondo piano una scelta gravemente sbagliata come quella di aumentarsi lo stipendio.
Ma, attenzione...! Un po’ di tempo dopo aver deliberato gli aumenti di stipendio, per cercare di parare le critiche che venivano da tutte le parti, il sindaco non ha fatto - come avrebbe dovuto - marcia indietro, ma ha dichiarato in Consiglio che la giunta ha deciso l’"autosospensione della delibera" in oggetto fino a quando la Corte dei Conti non avrà dato il suo parere sulla delibera stessa. Quindi fino a quando non ci sarà la pronuncia della Corte dei Conti, non si procederà all’aumento degli stipendi.
A che cosa serve l’invio della delibera alla Corte dei Conti?
A niente.
Il coinvolgimento della Corte dei Conti, che ha il compito di esprimersi sulla legittimità di un atto amministrativo, cioè sulla conformità alle leggi vigenti, è solo fumo negli occhi, per crearsi un alibi, una copertura. Può darsi che la delibera non sia contro la legge, che consente anche il massimo degli aumenti che ha deciso la giunta di Legnago (semmai a questo proposito ci sarebbe da chiedere che la legge fosse modificata per prevedere stipendi più bassi) , ma è contro il buon amministrare, contro l’etica amministrativa, che richiede che gli amministratori diano un positivo esempio ai cittadini, soprattutto in un periodo in cui la crisi economica pesante si fa sentire per tante persone.
Legnago, 14 gennaio 2010, Luigi Bologna
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