mercoledì 14 aprile 2010

CAMPUS DELL'INDIA RIDOTTO AD UNA STANZA

I fatti

Nella delibera di giunta del 10 marzo 2010 il Comune di Legnago restringe ad una stanza, concessa gratuitamente, lo spazio per l'iniziativa italo - indiana; lo spazio rimanente del 1° e 2° piano sarà dato in affitto dalla società "comunale" "Legnago Imprende" che sarà garante di una gestione a "costo zero" per il Comune e in pareggio per Legnago Imprende.
La società che gestisce l'iniziativa potrà essere l'Indo Italian Institute, col quale era stato sottoscritto un accordo da parte della passata amministrazione Gandini, oppure un' altra, ancora da definire.

Commento

Rinvio a tre post precedenti di questo blog sul tema del Centro Italo-Indiano ( in alto a sinistra della prima pagina del blog c'è una finestra "Cerca": basta scivere India ed appariranno titoli e sintesi dei post con questo contenuto; poi cliccare sui titoli) per conoscere i fatti che precedono questa delibera.

Perché è stata fatta questa delibera di giunta?
1. Per evitare di dover rimborsare l'ammontare di 1milione e 370mila euro ottenuti dalla Regione proprio finalizzati alla realizzazione del Centro di eccellenza Italo - Indiano gestito dall' Indo Italian Institute. Lasciare in piedi la possibilità di utilizzare gratis almeno una stanza "dovrebbe" garantire l'amministrazione dal rischio di restituire i soldi alla Regione. Quindi una preoccupazione formale, che, però, nella sostanza svuota completamente non solo l'accordo con l'Indo Italian Institute, ma anche la sostanza del motivo per cui la Regione Veneto aveva concesso i finanziamenti.

2. Per prendere accordi in prospettiva con altri interlocutori, diversi dall'Indo Italian Institute, per un'eventuale gestione (ancora del tutto ipotetica) degli spazi dell'Edificio 13.

3. Per dare una risposta formale rassicurante alla Provincia ed alla Regione, che avevano in maniera chiara criticato l'operato dell'amministrazione Rettondini sull'abbandono del progetto India.

4. Per risparmiare 150mila euro in cinque anni che l'accordo sottoscritto tra Comune e Indo Italian Institute prevedeva come anticipo da parte del comune come aiuto per far partire l'iniziativa. Nell'accordo era previsto che i 150 mila euro fossero poi restituiti al comune. Si trattava di un intervento volto a favorire l'inizio di una attività che avrebbe portato un possibile grande beneficio all'economia di Legnago e del Veneto.

In conclusione  questa delibera, nella forma, serve a salvare le apparenze; nella sostanza è una presa in giro bell'e buona sia della Regione (non si capisce come le finalità previste dall'accordo con l'Indo Italian Institute e quelle previste dal finanziamento della Regione possano essere rispettate mettendo a disposizione una sola stanza) che della Provincia (che aveva aspramente protestato per il cambiamento di rotta della Giunta Rettondini) sia di tutti i cittadini legnaghesi che avevano visto nell'iniziativa la possibilità di un effettivo rilancio della centralità di Legnago e della sua economia.















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