I fatti
Lega e PdL due anni fa, quando erano all'opposizione, avevano votato contro il progetto di un nuovo campo, affermando che era uno spreco assurdo fare un campo sportivo nuovo a S. Pietro quando "il campo, seppur non regolamentare, c'è già". "Con la stessa cifra di 510 mila euro, nella zona sportiva di Legnago, già di proprietà del Comune, che dista un chilometro da San Pietro, si possono fare tre campi da calcio nuovi ed evitare uno spreco assurdo".(dichiarazione di Roberto Rettondini, allora capo gruppo della Lega, condivisa da tutta l'allora minoranza, del 21 febbraio 2008).
Ora che Lega e PdL amministrano Legnago ritengono che è giusto fare un nuovo campo sportivo regolamentare a San Pietro, è giusto spendere 510mila euro per questo scopo: 226mila finanziati dalla Regione e la parte rimanente facendo un mutuo da parte del comune. Inoltre gli spogliatoi verranno sistemati con una spesa di 10mila euro "in attesa di costruire il nuovo blocco di cui è già stata individuata l'area" (Paolo Longhi, assessore ai LL.PP., dichiarazione all'Arena del 22 aprile".
Commento
Delle due l'una: o Lega e PdL due anni fa avevano ragione, e allora sbagliano adesso a volere il nuovo campo; o due anni fa avevano torto a dire che il campo nuovo era una falsa esigenza e quindi, oggi va bene che il progetto proceda, anche se con qualche modifica rispetto al progetto di due anni fa.
Invano due anni fa la maggioranza aveva cercato di convincere la minoranza che il campo sportivo regolare era un'esigenza importante per S. Pietro; che S. Pietro non dista dalla zona sportiva solo un chilometro; che le altre frazioni sono dotate di ottimi impianti sportivi; che il campo sportivo, in una frazione, rappresenta un importante strumento di aggregazione, soprattutto per i giovani. La minoranza ha sparato a zerosu questo progetto e dopo cinque ore di aspro dibattito, ha votato contro.
E' utile anche qualche altra informazione su come è nato il progetto approvato il 21 febbraio 2008.
Da anni a San Pietro si avverte l'esigenza (oggi riconosciuta esplicitamente anche dall'allora minoranza in consiglio) di un campo sportivo regolare. La giunta Gandini, dopo essersi confrontata con i dirigenti dell'U.S. Sampietrina, società sorta nel 1957 a S. Pietro, aveva fatto una prima proposta, la più semplice, più equilibrata, meno costosa e realistica: aggiungere al campo esistente circa tre metri ad est, alcuni metri a sud ed alcuni metri ad ovest per farlo diventare regolare. A nord -a meno di chiudere la strada di collegamento tra via Albèro e via Randazzo (Via Piemonte) - non era possibile espandersi. Non si sono incontrati problemi per l'allargamento a sud (area già di proprietà comunale) e ad ovest (area di proprietà di un privato disponibile alla vendita al comune).
Si sono invece incontrate difficoltà insormontabili per l'area ad est, di proprietà della parrocchia, assolutamente non disponibile a vendere al comune la fetta di circa tre metri che sarebbe servita per rendere regolari le dimensioni del campo. Se si fosse potuto realizzare questa proposta, la spesa per il comune sarebbe stata di poche decine di migliaia di euro. Invece si è dovuti ricorrere ad un'altra proposta, molto più difficile da realizzare e più costosa: fare un nuovo campo sportivo nella zona prevista dal Piano regolatore come area sportiva, a nord della strada che passa a nord del campo. Si era visto che tra i bandi regionali ce n'era uno che poteva essere utilizzato per avere finanziamenti dalla Regione: era per progetti di impianti sportivi di una certa consistenza e prevedeva una spesa minima di 500mila euro. Il progetto, realizzato dall'Ufficio tecnico, prevedeva una spesa (spogliatoi esclusi; potevano per un certo periodo essere utilizzati quelli esistenti) di 510mila euro. Il grosso della spesa era dovuto all'indennizzo, previsto dalla legge, dei proprietari delle aree su cui sarebbe sorto il campo sportivo. E' stato approvato in Consiglio il progetto, è stata presentata la domanda in Regione,dalla quale è stato concesso un finanziamento di 226mila euro. La differenza sarebbe stata pagata dalla banca Crediveneto all'interno dell'accordo stipulato col Comune per la realizzazione della sede centrale della Banca e di altri edifici tra la superstrada e Villa Moratello, a San Pietro. Il Comune non avrebbe sborsato un soldo. Eventualmente il comune, se avesse voluto, avrebbe potuto, in futuro, fare gli spogliatoi nuovi (ma avrebbe potuto anche non farli e utilizzare gli esistenti).
Considerazioni riassuntive:
1. Il sindaco, l'assessore ai Lavori pubblici e l'assessore allo sport hanno radicalmente cambiato idea sulla necessità di un campo sportivo regolare per San Pietro.
2. L'affermazione di Paolo Longhi "non ci siamo rimangiati i forti pregiudizi avanzati nel 2008 sul vecchio progetto" (l'Arena del 22 aprile) non corrisponde al vero, perché nel 2008 non c'è stata mai alcuna discussione sulle caratteristiche del progetto, ma c'è stato il rifiuto pregiudiziale di parlare del campo, perché "assolutamente non serve al paese di San Pietro".
3. Rettondini ha affermato in passato che "510mila euro sono un'esagerazione". Ora approva un nuovo progetto con lo stesso importo.
4. Dice Longhi che "il vecchio progetto non avrebbe avuto l'omologazione del Coni e ci avrebbe consegnato una struttura incompleta e poco funzionale". In realtà, se c'era questo problema col vecchio progetto, c'è anche col nuovo, perché lo stesso Longhi afferma che si rimane comunque "in attesa di sostituire il nuovo blocco [degli spogliatoi] di cui è già stata individuata l'area".
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