martedì 23 febbraio 2010

DISCARICA E LEGA : PER UN PIATTO DI LENTICCHIE

Legnago non avrà più la maggioranza del 51% nel Consiglio di amministrazione. Aperta la porta ad AMIA (VR) da parte del Comune. I fatti La discarica oggi 1. La discarica di Torretta è oggi l'unica funzionante nella provincia di Verona. Infatti Pescantina è stata forzatamente chiusa dall'autorità giudiziaria, e Ca' del Bue, per la quale sono stati spesi nessuno esattamente sa quanti milioni di euro nei decenni scorsi, non è mai realmente entrata in funzione, se non per la produzione di secco non riciclabile. 2. Finora, tranne casi eccezionali, la discarica è servita per raccogliere e trattare i rifiuti della nostra zona ed ha svolto una funzione essenziale. 3. La discarica di Torretta è oggi amministrata da Le.Se. (Legnago Servizi), una società di cui il Comune di Legnago possiede il 51% e AIM di Vicenza possiede, tramite la SIT, il restante 49%. 4. La gestione della Le.Se. è sana 5. La gestione Le.Se. ha finora ha consentito forti investimenti sia per nuovi costosissimi impianti (riciclaggio della plastica) sia per l'ampliamento della discarica stessa, con la presentazione da parte del Comune del progetto e l'approvazione della Regione, avvenuta senza modifiche, pur se con forte ritardo (che ha creato non pochi problemi al bilancio del Comune). 6. Le entrate della discarica, oltre che essere utilizzate, sempre meno (perché fortissimi sono stati appunto gli investimenti) direttamente dal Comune, sono servite anche ad iniziare una costosa bonifica delle aree dismesse della discarica. Infatti, se non si vuole che le discariche, col passare degli anni, divengano delle "bombe ecologiche" è necessario "ritrattare" i residui dei rifiuti dopo la lavorazione. E questo è un processo necessario, ma costosissimo. . 7. Dal 2005, e precisamente da quando è diventato assessore all'ambiente un esperto del settore, il prof. Alessandro Pozzani, i rapporti tra il Comune di Legnago ed il Comune di Bergantino, che sono sempre stati molto conflittuali, sono diventati buoni, e tutte le decisioni venivano prese di comune accordo. 8. Il nuovo breve tratto di discarica approvato recentemente dalla Regione Veneto, con il conferimento medio consolidato negli anni scorsi, può durare circa 8 anni. 8. Questo nuovo tratto di discarica è l'ultimo possibile; non ci sono più altri tratti di alveo utilizzabili. 9. Presidente di Le.Se. è oggi Giammaria Spinelli, uomo della Lega Nord; Sindaco di Legnago è Roberto Rettondini (Lega Nord); Presidente di Amia è Paolo Paternoster (Lega Nord); Sindaco di Verona è Flavio Tosi (Lega Nord). Gli accordi presi nelle ultime settimane 1. Il Consiglio di amministrazione di AIM ha dato il via libera alla cessione di una quota pari al 19% ad Amia (Verona); così AIM scende ad una percentuale di partecipazione del 30%; Le.Se. e il Comune di Legnago hanno dato la disponibilità a cedere un altro 11% ad Amia; la società Le.Se. passerà così dalla proprietà del 51% delle quote al 40%. Amia, dopo questa operazione, avrà il 30% di Le.Se. 2. Questi passaggi, ha dichiarato Paolo Paternoster, presidente AMIA, a Primo Giornale il 9 febbraio scorso, dovranno essere ufficializzati, approvati dal Consiglio comunale di Legnago e sottoscritti con atti notarili, ma "puntiamo a chiudere l'affare nel giro di tre mesi", quindi entro aprile. 3. La valutazione delle quote di Le.Se. verrà fatta dal Tribunale di Verona; poi Aim e Comune di Legnago decideranno se aderire definitivamente alla cessione delle azioni. Conseguenze degli accordi 1. Il Comune di Legnago perde il controllo, che finora ha avuto, della Le.Se. 2. Amia (Vr) garantisce a Verona un posto (Torretta) dove mettere i rifiuti della città e di tutta la provincia. 3. Il solo secco non riciclabile dopo la separazione di Ca' del Bue ammonterà a circa 50 mila tonnellate annue (a 100 euro a tonnellata = 5 milioni di euro che entreranno nelle casse di Le.Se. e cioè, poi, in parte, del Comune di Legnago). 4. Si sta anche procedendo ad un'altra operazione: il passaggio di Ecocisi di Nogara, oggi controllato dal Cisi, il Consorzio Integrato dei Servizi Idricoambientali, al Camvo di Bovolone e quindi, attraverso questo, all'Amia di Verona che "a quel punto, avrebbe in mano la gestione della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti non solo in tutto il Basso Veronese, ma anche in tutta la Provincia" (Primo Giornale). Commento 1. Dell'accordo -ripeto, ancora da completare nell'iter, ma politicamente già deciso - sono soddisfatti sia i veronesi Tosi e Paternoster che i legnaghesi Rettondini e Spinelli, per motivi diversi, che ha ben ricordato il presidente Amia Paternoster:"Finalmente diamo una discarica a Verona e nello stesso momento garantiamo all'impianto di Torretta un introito di 5 milioni di euro l'anno". Verona avrà dunque la sua discarica: non è stata capace di far funzionare a dovere Ca' del Bue, non ha saputo evitare una gestione "poco felice" della discarica di Pescantina; Torretta salva Verona dal disastro. Almeno altre 50 mila tonnellate annue di secco non riciclabile arriveranno da Verona ogni anno, contribuendo in maniera determinante a far durare pochissimo il nuovo ampliamento di Torretta. Legnago avrà un ulteriore introito di 5 milioni di euro l'anno: è questo il motivo della soddisfazione dei leghisti legnaghesi? Se fosse questo, la Lega venderebbe un patrimonio (di storia, di tecnologia, di uomini, di positive esperienze ambientali) per il classico piatto di lenticchie. Come Esaù, figlio di Isacco e gemello primogenito di Giacobbe, prediletto del padre, che vendette il diritto di primogenitura al fratello per un piatto di lenticchie, una sera che era molto stanco e affamato. Quella che sta per essere conclusa dal sindaco Rettondini è un'operazione che va ad esclusivo vantaggio di Verona e della Lega Nord veronese, perché: 1. Verona ha finalmente a disposizione una discarica nel territorio della provincia dove conferire i rifiuti (finora era costretta ad andare fuori provincia); 2. Verona in tal modo spenderà meno di prima; 3. Con l'operazione in corso, descritta al punto 4 del paragrafo precedente"Gli accordi presi nelle ultime settimane ", Amia creerà un unico grande gestore della filiera dei rifiuti in tutta la provincia, e gli uomini della Lega che sono al "comando" gestiranno un enorme potere anche economico. Per Legnago è una scelta gravida di conseguenze negative: 1. Legnago perde la maggioranza assoluta e, con essa, la leadership. Le decisioni ultime non saranno più quelle dell'interesse di Legnago, del Basso Veronese, dell'Alto Rodigino, ma quelle di Verona, dell'Amia e della logica di potere della Lega e livello provinciale e regionale; 2. Il nuovo ampliamento della discarica durerà pochissimo, con tutte le conseguenze negative che è semplice immaginare; 3. Torretta diventerà la "pattumiera della provincia". Rettondini, nel passato, quando era all'opposizione, ogni volta che si parlava della discarica, "tuonava" contro qualsiasi ipotesi di allargare l'area dei comuni conferenti che non fossero della nostra zona. Coerenza vorrebbe che anche una volta diventato sindaco portasse avanti quelle idee...; 4. Cosa succederà una volta esaurito il nuovo tratto di discarica? E' difficile prevederlo. Una cosa, però, è certa: che a decidere del futuro di Torretta non sarà né Torretta né Legnago, ma Verona. A meno che non ci sia una sollevazione contro questa scellerata ipotesi di accordo. -

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ho un blog e mi occupando del problema dei rifiuti a Verona, sebbene le nostre idee politiche sono diverse ritengo ciò che scrivete utile alla cittadinanza. Mi farebbe piacere parlare con voi di questi problemi. Cordiali saluti
Alessio Nello la Destra Bardolino
e mail alessionello@tiscali.it

Luigi Bologna ha detto...

Il blog Legnagoflash è aperto a tutti i pensieri e contributi. Sarò lieto di ospitarli.

Unknown ha detto...

so che all'impianto di recupero della plastica di Torretta lavora una cooperativa sociale (Recover soc coop sociale) con una forte presenza di lavoratori stranieri residenti a Verona e comuni limitrofi (san Giovanni Lup, San Martino B.A., Caldiero, San Bonifaci...), già lavoratori dell'analogo impianto di San Martino B.A, ivi funzionante nel periodo 1999-2006. Ne sai qualcosa? Con la nuova aria che tira da qualche mese al Comune di Legnago, si può immaginare quale sarà il destino di questi lavoratori?

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