sabato 29 gennaio 2011

ARRIVANO I VANDALI: Porta Mantova ritorna sotto terra

I fatti:(da L'Arena, Venerdì 28 Gennaio 2011)

Porta Mantova, ciak si gira. Prima di ritornare sotto terra, secondo il progetto approvato ancora 10 mesi fa dalla Giunta intenzionata a riaprire interamente al traffico Corso della Vittoria, i resti seicenteschi affacciati su piazza Garibaldi verranno filmati. E diventeranno perciò un video documentario a carattere storico-archeologico da utilizzare in futuro per scopi didattici ed informativi. Così ha concordato infatti il Comune con la Soprintendenza nella prospettiva di seppellire i ruderi riportati alla luce nel 2004 grazie ad un restauro conservativo costato 85mila euro ed afflitti ora da un degrado che li sta lentamente sgretolando.
Dopo aver già stanziato nel programma delle opere pubbliche del 2010 i 175mila euro necessari a ricoprire quella che in città è stata ormai ribattezzata «busa», la Giunta ha individuato i registi dello speciale film che consegnerà ai posteri una delle poche testimonianze rimaste della Legnago di un tempo. La scelta è caduta sulla Società Archeologica Padana (S.A.P.) di Mantova: lo stesso team di professionisti, che nel 2003 aveva eseguito per conto del Comune l'indagine delle strutture relative all'antica porta occidentale della città fortificata sotto la direzione dell'archeologa Brunella Bruno del nucleo operativo di Verona della Soprintendenza del Veneto. Il tutto a fronte di una spesa di 9.360 mila euro.

Le dichiarazioni dell'assessore (Da L'Arena, Venerdì 28 Gennaio 2011)
«Il video in questione, che documenterà lo stato attuale dello scavo», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «rappresenta una delle condizioni stabilite dalla Soprintendenza per poter aprire i cantieri destinati alla riqualificazione del primo tratto del corso con un ripristino della viabilità interrotta sei anni fa». «Terminata questa fase», conclude Longhi, «contiamo di partire con i lavori all'inizio dell'estate. Con il vantaggio di evitare continue spese per la manutenzione dei mattoni».S.N.

Commento:
L'assessore Longhi, dopo quasi due anni, ha detto apertamente qual era l'obiettivo dell'eliminazione di Porta Mantova: "il ripristino della viabilità interrotta sei anni fa". Fino ad ora questo obiettivo si poteva facilmente capire, ma non era mai stato riconosciuto dall'attuale maggioranza come il vero motivo della decisione antistorica ed anticulturale. Finora l'argomento principale addotto a difesa della decisione era "lo sfaldamento progressivo del materiale in cotto". Già più volte, nel passato, ho avuto modo, in questo blog, di sottolineare che il vero scopo dell'amministrazione leghista era quello di riaprire al traffico il primo tratto di Corso della Vittoria e che quello del costo della manutenzione dei mattoni che si sfaldano è un falso problema. 
Falso per vari motivi: 
  1. Perché non risulta che l'attuale amministrazione abbia fatto restauri del cotto;  
  2. perché circa due anni fa la Sovrintendenza aveva autorizzato per iscritto  il Comune a sostituire le pavimentazioni deteriorate in cotto con mattoni nuovi della stessa forma, colore e dimensione. In tal modo la manutenzione si sarebbe ridotta quasi del tutto. D'altra parte, tutte le opere (monumenti, palazzi, case, strade...) per essere conservati e "goduti" necessitano di manutenzione, e quindi hanno un costo. 

Il vero motivo è che  si ritiene che la conservazione delle vestigia del passato non abbia alcun valore. Se c'è questa convinzione (e c'è) è inutile - lo ricordavo in un precedente post - qualsiasi tentativo di convincimento.
Avevo sperato, lo confesso,  che gli studi classici fatti dall'assessore ai lavori pubblici potessero fare il miracolo, portando in primo piano il valore storico  e culturale della memoria del passato. Si vede, purtroppo, che la frequenza non basta. Serve anche un po' di cultura e di sensibilità.
Né serve, per "salvarsi l'anima",  la foglia di fico, peraltro costosa, imposta dalla Sovrintendenza del filmato sugli scavi.


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