sabato 23 ottobre 2010

Ricevo dal Comitato antinucleare di Legnago e volentieri pubblico:

 

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2010/20-ottobre-2010/centrale-nucleare-mantovano-si-pdl-lega-tosi-compreso-1703991961759.shtml

AMBIENTE E TERRITORIO

Centrale nucleare nel Mantovano


Sì di Pdl e Lega (Tosi compreso)

Ipotesi Viadana, meno di 100 chilometri da Verona. Favorevole il sindaco: serve energia. Giorgetti: l’avrei fatta in Veneto. Legambiente: impatto devastante

VERONA — A volte ritornano. Dopo anni, o decenni. Così, come era tramontata, rispunta l’ipotesi di una centrale nucleare e riecheggia il nome di Viadana, cuore padano tra Mantova e il Po, tra i possibili quattro siti italiani che potrebbero ospitarne una. E mentre il paese agricolo del Mantovano comincia a rispolverare i cartelli di protesta di 25 anni fa, quando insorse contro l’ipotesi del nucleare sotto casa, anche nel Veronese si accende il dibattito. Perché Viadana è a neanche cento chilometri di A22: poco più di un’ora di strada. E il nucleare, da Chernobyl in poi, fa ancora paura. Il caso è esploso all’indomani delle dichiarazioni del ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani, che ha ipotizzato in Lombardia uno dei siti per la costruzione delle quattro centrali nucleari pattuite con i francesi di Edf. Dove? Il Corriere della Lombardia ha quotato Viadana, già nell’elenco pre-referendum anni ’70. Luogo ideale, per la vicinanza all’acqua e l’area poco urbanizzata. E se a livello nazionale insorgono i Verdi, in ambito locale il fronte del sì vede in testa il sindaco Flavio Tosi, l’assessore regionale Massimo Giorgetti e quello provinciale Fabio Venturi. Agli antipodi ambientalisti e Pd. Il pensiero di Tosi è che il nucleare serve: «Premesso che la decisione spetta al governo, dico che l’energia nucleare è la più pulita che ci sia, lo sostiene anche Umberto Veronesi, uno che di tumori se ne intende. E poiché la Pianura Padana è la zona d’Italia che consuma più energia, non mi stupirei del fatto che venisse realizzata una centrale da queste parti. L’importante è che sia sicura. D’altra parte, non è che siano lontane da noi quelle in Slovenia e in Francia». Più cauto il suo compagno di partito Venturi, che pur appartenendo al fronte del sì vuole prima avere in mano un progetto concreto: «Inutile esprimersi su ipotesi. Aspettiamo. Ma se così fosse, credo non ci sarebbe nulla da temere: dai tempi di Chernobyl si sono fatti passi da gigante. Ci sono centrali ad alta tecnologia e sicure».
Lo contraddice Michele Bertucco, di Legambiente, che ricorda come gli impianti non siano mai esenti da rischi: «I casi di incidente sono dietro l’angolo e l’impatto ambientale sarebbe devastante. Bisogna investire nelle energie alternative: fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico». Vincenzo D’Arienzo, candidato alla segreteria provinciale del Pd, prende di petto Tosi: «Alla faccia del federalismo, sta accettando che a casa nostra ci caccino di tutto: il Cie, l’inceneritore, le strade a pedaggio e ora pure il nucleare. Tutto il peggio arriva qui». L’assessore regionale all’Energia Massimo Giorgetti, dice sì «perché la scelta nucleare è del governo visto che non abbiamo né gas, né petroli, né carbone e neppure metano». Agli ambientalisti ricorda che la Regione, sull’alternativo, sta deliberando a raffica: è di ieri il via libera all’impianto eolico di Rivoli Veronese, che si aggiunge a decine di strutture per fotovoltaico e biomasse. Per Giorgetti però è un male che la centrale nucleare sorga in Lombardia e non in Veneto. «Sto con Galan più che con Zaia: l’avessimo fatta in territorio nostro, avremmo potuto aprire trattative come abbiamo fatto con Porto Tolle. Lì, abbiamo portato a casa qualche miliardo di euro per investimenti in loco. Se la centrale finisce a Viadana, ci beccheremo solo i rischi senza i benefici. Ma ugualmente andrà fatto un tavolo di concertazione con il governo, in quanto regione di confine».

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