domenica 17 ottobre 2010

LEGNAGO: NUOVA STAGIONE DI TAGLI

I fatti (da l'Arena di sabato 16 ott. 2010):

"Il tempo delle vacche grasse è un ricordo ormai sbiadito e si profila una nuova stagione di tagli. Complice un'ulteriore riduzione dei trasferimenti statali che, nella peggiore delle ipotesi, farà arrivare nei forzieri comunali 838mila euro in meno del 2009. Senza contare poi l'incremento della spesa corrente e la riduzione delle entrate per effetto della crisi economica, che vedono al momento Lega e PdL misurarsi con uno squilibrio contabile di circa due milioni di euro. Una differenza, che da qui a fine anno quando verrà approvato senza slittamenti il bilancio di previsione, richiederà un abile gioco di incastri, limatura e poderose sforbiciate... Un banco di prova irto di ostacoli, che il Sindaco e l'assessore Longhi hanno pensato di abbattere... decidendo di ridurre  del 10% i fondi di ogni settore. Eccezion fatta per il sociale alle prese con un'emergenza senza precedenti"

Commento:
1. I tagli. Chi costringe i Comuni ad una sopravvivenza così grama come quella descritta da l'Arena? il governo centrale di Roma, che è dello stesso colore della giunta di Legnago. E' bene ricordarlo.

2. Il 10% di tagli , in ogni settore, ad eccezione del sociale. La giunta di Legnago riconosce esplicitamente che si è "alle prese con un'emergenza senza precedenti", diversamente da quanto, a livello di governo si va affermando ormai da molti mesi, che la ripresa è partita, che tutto va meglio che negli altri stati, che, insomma, tutto va come deve andare. Il numero delle persone, straniere, ma anche italiane, che non riescono più ad arrivare a fine mese continua invece purtroppo ad aumentare, il numero degli imprenditori in gravi difficoltà e dei lavoratori che rimangono senza lavoro sta continuando a salire, senza che all'orizzonte si intravedano scelte di politica economica e sociale in grado di far invertire la rotta. La giunta legnaghese, oltre che constatatare il dato terribile dell'emergenza, dovrebbe farsi promotrice di un'azione forte, assieme agli altri comuni, di protesta e di richieste precise nei confronti del governo centrale.

3. "Rinunceremo", dicono gli amministratori di Legnago, "a qualche lavoro" pubblico. E' immaginabile che non faranno molta fatica, dal momento che non ne hanno finora realizzato nessuno, a parte quelli già finanziati dalla passata amministrazione e all'ordinaria manutenzione.





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