Tutto avviluppano
In un mortale abbraccio.
La natura ha il sopravvento
Sulla storia.
FOSSE COMUNI AD ANGKOR (Cambogia)
Quasi più non si riesce
A respirare.
Dai templi esce,
Fetido, l’odore
Dello sterminio kmer.
Escono ininterrottamente dalla fila
Attirati da suoni,
Sapori, odori, colori
Sempre diversi
Sempre uguali.
INLE (Myanmar)
La coltivazione, la tessitura.
Ad Inle difficile la vita.
ORTI AD INLE (Myanmar)
Che s’alza e s’abbassa
Coi monsoni.
Piccole barche allungano
Le loro ombre sugli orti
Senza ferire il tempo.
PESCATORI DI INLE (Myanmar)
Su barche di giunco
In attesa.
Il futuro
E’ una dimensione
Irreale.
TESSITURA (Myanmar)
Su telai antichi
A tessere
Capi
Che mai indosseranno
IL TOPO (Myanmar)
Sul sentiero polveroso,
Hanno appena ucciso un grosso topo.
Gridando, i bambini corrono, scalzi,
Verso di noi
E ci scrutano
Con occhi curiosi,
Dimentichi del trofeo.
RAGAZZE DEL VILLAGGIO (Myanmar)
Alla sièpe del recinto
E, civettuole, spiano i nostri movimenti.
Ammiccano, bisbigliano
Furtivamente.
Si sciolgono, infine,
In un sorriso dorato.
Dignitose ci accolgono
Donne di tutte le età,
Mentre un ragazzo seminudo
Sale a piedi scalzi
Sull’altissimo albero di cocco
A raccogliere sei pentolini
Di zucchero.
Scende rapido
Col suo trofèo
Nella destra.
E intanto le donne ci allungano
Zucchero di palma,
Noccioline tostate
E semi di sesamo.
KALYA (Myanmar)
Penetrano come lama
Quando mi poso sui tuoi occhi neri,
Sabbia ardente dell’Ayerwaddy.
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