Matteo Signorini, giovane trentenne di Rovigo, ha vinto quest'anno il Premio Letterario "Tropea", davanti a Gad Lerner e alla spagnola Gimenez-Barlett.
Il giovanissimo scrittore rodigino, oggi residente a Milano, è stato ospite, giovedì 28 ottobre, della Biblioteca comunale "Gervasio Bellinato" e del "CIF"(Centro Italiano Femminile) di Legnago. E' stato un incontro molto bello, nel quale Matteo Signorini ha parlato di sé e del suo romanzo "Sinfonia del tempo breve, opera con la quale ha vinto il Premio Tropea 2010, scavalcando i prestigiosi Gad Lerner e la spagnola Gimenez-Barlett. Rispondendo a specifiche domande della Presidente della Biblioteca prof.ssa Marzia Pagliari e della presidente del CIF prof. Cristina Bertolini, lo scrittore ha evidenziato che il suo romanzo non appartiene al genere Fantasy, come qualcuno ha scritto, perché non è ambientato in un mondo non esistente, ma piuttosto si ispira al romanzo picaresco, pur distanziandosene per alcuni aspetti. Il protagonista passa attraverso i più importanti avvenimenti della storia del Novecento, quasi come in una fiaba. Il tempo breve può essere il secolo XX, nel quale si sono avuti i più efferati crimini della storia, ma anche i più importanti rivolgimenti dovuti all'avanzare della scienza e della tecnica. Scienza e tecnica che non riescono però a dare una spiegazione a tutti quei "misteri" che l'uomo e la natura portano con sé. Tempo breve è anche il tempo della vita.
Qual è stato il suo rapporto con la scuola?, gli ha chiesto un' insegnante presente.
- "A scuola non ero bravo; ero piuttosto ribelle e non ho incontrato figure di insegnanti che mi abbiano particolarmente stimolato. Voglio raccontarvi un episodio, capitatomi all'esame di maturità. In quell'occasione la mia insegnante di Lettere, che faceva parte della Commissione, finita la correzione del compito d'italiano, mi ha detto, raggiante:-Per fortuna c'ero io, se no i membri esterni ti avrebbero dato 15 [il massimo dei voti]; sono riuscita ad abbassarlo a 14, se no la nostra scuola ci avrebbe fatto una gran brutta figura!
Non so se sia giusto essere così cattivi. Comunque, subito dopo, sono stato avvicinato da un professore esterno della Commissione che mi ha detto:" Mattia, prenditi la tua vita nelle tue mani e fregatene di quello che t'ha detto qualche professore. E, nel dirmi questo, mi ha dato un pugno amichevole così forte che mi ha prodotto un bel livido: roba da denuncia, se fosse successo oggi. Ma è stato l'intervento che ha fatto scoccare la scintilla. Sono andato a casa e ho scritto il mio primo libro, rimasto inedito".
Penso di fare cosa gradita riportando parte dell'intervista rilasciata a "libriblog.com/"
Mattia Signorini ci dimostra l’importanza della sincerità nella letteratura, la sincerità che lo scrittore deve avere sulla carta ma soprattutto la sincerità verso se stessi.Mattia che cosa hai provato nel momento in cui hai scoperto di aver vinto il Premio Tropea?
“Stupore. Il Premio si è svolto in tre serate, e il totoscommesse di giornalisti e addetti era su chi avrebbe vinto tra Lerner e la Giménez-Bartlett. Per questo motivo ero molto tranquillo, passavo le giornate al mare e alla sera salivo sul palco parlando al pubblico come se fossero un gruppo di amici. Inoltre, l’unico istinto competitivo che ho è quello verso me stesso, e anche per questo la sera della finale ero curioso anch’io di sapere chi avrebbe vinto tra loro due.”
Pensi che la vittoria del Premio Tropea porterà dei cambiamenti nella tua vita?
“Non so a cosa porterà. So solo che questo libro è un inaspettato motore diesel. E’ uscito un anno fa, ma ogni due o tre mesi succede qualcosa, un paese nuovo che chiede di tradurlo, o questa settimana il Premio Tropea. Quando penso che l’ho scritto non ascoltando il parere di chi voleva a tutti i costi un seguito del precedente, mi sento bene. Le scelte pulite e sincere, alla fine, premiano sempre.”
Sappiamo che sei già al lavoro sul tuo nuovo romanzo. Puoi darci qualche anticipazione?
“Sarà un romanzo molto più lungo di questo, ambientato ai giorni nostri. Ho studiato un anno prima di iniziare a scriverlo, e da sei mesi sto con i miei nuovi personaggi. Questa volta mi interessa analizzare molte delle situazioni inspiegabili che accadono nella vita di tutti i giorni. Attraverso una storia che spero coinvolgerà chi ci metterà gli occhi sopra. Ma non ho raccontato la trama a nessuno. Contrariamente alle logiche editoriali non voglio avere alcun vincolo o parere esterno. Mi piace l’idea di tornare ad avere un rapporto di pulizia e sincerità con il lavoro che sto portando avanti, proprio come ho fatto con La sinfonia del tempo breve.”
venerdì 29 ottobre 2010
sabato 23 ottobre 2010
DE LORENZI, LEADER DELLA LEGA NORD E ASSESSORE A LEGNAGO
Può o no lavorare per chi vuole?
I fatti (da Primo Giornale del 19 ottobre 2010):
In una "lettera aperta all'elettore leghista" Damiano Ambrosini, capogruppo della minoranza, affermava:" Dopo un anno dalle elezioni il 'Tosi della Bassa' si è segnalato per essersi licenziato dal lavoro ed essere assunto da un organismo dove è presidente il fratello (Antonio Giarola) del revisore dei Conti del Comune (Luciano Giarola): dall'ultima delibera sulle indennità apprendiamo che è in aspettativa (ricevendo quindi l'indennità mensile intera dal Comune), fatto non facile nel privato". De Lorenzi, infatti, sarebbe dipendente 'in aspettativa' dell''Associazione Nazionale sviluppo arti circensi' che ha sede a Verona ed è presieduta da Antonio Giarola.
'Questo è un attacco personale segno di una politica vigliacca - ribatte De Lorenzi -. Io non ho mai chiesto conto del lavoro di nessuno. Lavoro dove voglio, non c'è nulla da nascondere o di cui vergognarsi. La politica devono poterla fare solo gli statali o chi ha grandi possibilità economiche? Giarola non l'abbiamo mai nascosto, era con noi in campagna elettorale e i legnaghesi l'hanno visto, quindi non capisco dove stia il problema' ".
Commento
'Lavoro dove voglio', afferma De Lorenzi. Sono d'accordo, un amministratore può lavorare dove vuole: può lavorare nel settore pubblico o in quello privato, come dirigente, come impiegato o come operaio e nessuno può dirgli niente né può dare giudizi sulla base del lavoro svolto. Ci mancherebbe: tutti i lavori hanno pari dignità. Però il discorso cambia quando il datore di lavoro - come in questo caso - sembra strettamente legato a chi ha già un 'peso' politico notevole nello stesso partito e nella stessa amministrazione di cui De Lorenzi è assessore. Infatti di quale libertà di critica può godere nei confronti di persone da cui dipende il proprio lavoro?
Se poi la vicenda la si legge dal lato dei Giarola, questo è un altro tassello di "potere" che si aggiunge a tutti gli altri già evidenziati su questo blog a più riprese e che qui sintetizzo schematicamente, non per dare giudizi morali, ma per sottolineare dei dati di fatto:
1. Luciano Giarola è stato un grande 'sostenitore' della campagna elettorale della Lega;
2. Luciano Giarola è stato nominato revisore dei Conti del Comune di Legnago;
3. Ester Bonfante, moglie di Luciano Giarola è stata nominata Delegata alle Attività Culturali del Comune di Legnago;
4. Varie iniziative culturali del Comune sono state gestite dalla cooperativa Pro Eventi che fa capo a Letizia Giarola, sorella di Luciano Giarola;
5. La cooperativa Cantiereventi che gestisce gli aspetti tecnici del Teatro Salieri, ha il recapito mail, scrive il consigliere Damiano Ambrosini al Presidente della Fondazione Salieri, " intestato a Giulia Pin, moglie di Andrea Scapini, nipote della signora Bonfante, e dipendente dello studio Giarola".
6. Direttore del Festival Salieriano è Antonio Giarola, fratello di Luciano.
6. Direttore del Festival Salieriano è Antonio Giarola, fratello di Luciano.
7. De Lorenzi, assessore allo sport, alle politiche giovanili e al turismo e leader della Lega Nord "sarebbe dipendente 'in aspettativa' dell''Associazione Nazionale sviluppo arti circensi' che ha sede a Verona ed è presieduta da Antonio Giarola".
Non so (non credo) che la lista sia completa. Però credo che che ci sia sufficiente materia per preoccuparsi. Da parte di tutti i legnaghesi.
Ricevo dal Comitato antinucleare di Legnago e volentieri pubblico:
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2010/20-ottobre-2010/centrale-nucleare-mantovano-si-pdl-lega-tosi-compreso-1703991961759.shtml
AMBIENTE E TERRITORIO
Centrale nucleare nel Mantovano
Sì di Pdl e Lega (Tosi compreso)
Ipotesi Viadana, meno di 100 chilometri da Verona. Favorevole il sindaco: serve energia. Giorgetti: l’avrei fatta in Veneto. Legambiente: impatto devastante
VERONA — A volte ritornano. Dopo anni, o decenni. Così, come era tramontata, rispunta l’ipotesi di una centrale nucleare e riecheggia il nome di Viadana, cuore padano tra Mantova e il Po, tra i possibili quattro siti italiani che potrebbero ospitarne una. E mentre il paese agricolo del Mantovano comincia a rispolverare i cartelli di protesta di 25 anni fa, quando insorse contro l’ipotesi del nucleare sotto casa, anche nel Veronese si accende il dibattito. Perché Viadana è a neanche cento chilometri di A22: poco più di un’ora di strada. E il nucleare, da Chernobyl in poi, fa ancora paura. Il caso è esploso all’indomani delle dichiarazioni del ministro allo Sviluppo economico Paolo Romani, che ha ipotizzato in Lombardia uno dei siti per la costruzione delle quattro centrali nucleari pattuite con i francesi di Edf. Dove? Il Corriere della Lombardia ha quotato Viadana, già nell’elenco pre-referendum anni ’70. Luogo ideale, per la vicinanza all’acqua e l’area poco urbanizzata. E se a livello nazionale insorgono i Verdi, in ambito locale il fronte del sì vede in testa il sindaco Flavio Tosi, l’assessore regionale Massimo Giorgetti e quello provinciale Fabio Venturi. Agli antipodi ambientalisti e Pd. Il pensiero di Tosi è che il nucleare serve: «Premesso che la decisione spetta al governo, dico che l’energia nucleare è la più pulita che ci sia, lo sostiene anche Umberto Veronesi, uno che di tumori se ne intende. E poiché
Lo contraddice Michele Bertucco, di Legambiente, che ricorda come gli impianti non siano mai esenti da rischi: «I casi di incidente sono dietro l’angolo e l’impatto ambientale sarebbe devastante. Bisogna investire nelle energie alternative: fotovoltaico, eolico, geotermico e idroelettrico». Vincenzo D’Arienzo, candidato alla segreteria provinciale del Pd, prende di petto Tosi: «Alla faccia del federalismo, sta accettando che a casa nostra ci caccino di tutto: il Cie, l’inceneritore, le strade a pedaggio e ora pure il nucleare. Tutto il peggio arriva qui». L’assessore regionale all’Energia Massimo Giorgetti, dice sì «perché la scelta nucleare è del governo visto che non abbiamo né gas, né petroli, né carbone e neppure metano». Agli ambientalisti ricorda che
venerdì 22 ottobre 2010
46.000 EURO DONATI DALLA REGIONE E RISPEDITI AL MITTENTE
In merito alla restituzione alla Regione dei 46.000 euro destinati all'installazione di un ascensore nei locali della Biblioteca Comunale di Porto (vedi post " Restituiti alla Regione 46.000 euro" del 19 ottobre 2010) ricevo e volentieri pubblico le seguenti annotazioni dell'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Legnago Paolo Longhi:
" Devo ricordarti che in merito a tale contributo e alla sua rinuncia mi ero premurato di parlarne con il comitato della biblioteca.
Tutti hanno convenuto che la sede attuale della biblioteca sia del tutto inidonea. Pertanto sarebbe stato inutile investire danaro sulla stessa.
Ho peraltro ricordi nitidi circa il fatto che queste cose le pensavi anche tu dal momento che ti avevo accompagnato alla scuola elementare di Via Scarsellini per valutare la possibilità di realizzare aule per la biblioteca in quel plesso scolastico.
Mi stupisco ogni giorno di questo tuo accanimento politico e personale nei miei confronti. Mi fa molto male sentirti scrivere queste parole perché ti ho sempre stimato e, come saprai riconoscere, sono sempre stato molto collaborativo sulle scelte importanti quando eri tu ad amministrare".
Tutti hanno convenuto che la sede attuale della biblioteca sia del tutto inidonea. Pertanto sarebbe stato inutile investire danaro sulla stessa.
Ho peraltro ricordi nitidi circa il fatto che queste cose le pensavi anche tu dal momento che ti avevo accompagnato alla scuola elementare di Via Scarsellini per valutare la possibilità di realizzare aule per la biblioteca in quel plesso scolastico.
Mi stupisco ogni giorno di questo tuo accanimento politico e personale nei miei confronti. Mi fa molto male sentirti scrivere queste parole perché ti ho sempre stimato e, come saprai riconoscere, sono sempre stato molto collaborativo sulle scelte importanti quando eri tu ad amministrare".
Commento:
Sgombro subito il campo dalla tua osservazione di fondo, secondo cui io avrei "accanimento politico e personale" nei tuoi confronti. Non èmai stato e non è mio costume avere "accanimento politico e personale" con nessuno, tanto meno con te. Ho però sempre detto apertamente - nell'ambito della correttezza formale e sostanziale - quello che pensavo a tutti, te compreso. Capisco che ciò, qualche volta possa dispiacere; l'importante è che ci sia sempre rispetto e amore per la verità (pur sapendo benissimo che i fatti sono interpretabili in modi diversi. E' per questo che cerco sempre di distinguere i fatti dai commenti).
Per quanto riguarda la "collaboratività": è vero che hai condiviso tante scelte della passata amministrazione (tutte quelle, ovviamente con le quali eri d'accordo), ma è altrettanto vero che hai votato contro o ti sei astenuto su altre che non condividevi; e anche questo è bene che accada, in democrazia. Peraltro ricordi che in alcune occasioni (pochissime, per la verità) sono stato durissimo con te: 1. quando assieme ad altri della tua maggioranza avete inscenato una discutibilissima manifestazione con manichini sul ponte la sera dell'inaugurazione della nuova passerella e degli ascensori; 2. quando hai offeso in maniera secondo me (e non solo secondo me) gravissima la memoria dell'ex Presidente della repubblica Sandro Pertini.
Anche in questo blog ho continuato nella stessa maniera, apprezzando le scelte positive (per esempio i lavori del Parco dell'Adige, ecc.) e criticando le scelte a mio giudizio sbagliate, come quelle di attribuirti pubblicamente meriti di altri (v. asfaltatura strada dell'aeroporto) o di giocare all'Enalotto o di restituire i fondi già assegnati, alla Regione.
Per quanto riguarda quest'ultimo episodio preciso che:
tu non mi hai mai accompagnato alla scuola elementare di Via Scarsellini durante il tuo mandato di assessore;
concordo che, se fosse possibile, sarebbe bene trovare una migliore sistemazione tutta su di un unico piano (come a Cerea) per la biblioteca comunale di Porto;
ribadisco che, in assenza di un progetto e di tempi precisi e stretti per spostare la sede della biblioteca,(è questa la situazione di fatto attuale) la messa in sicurezza degli attuali locali con la realizzazione dell'ascensore doveva essere fatta. E' stata, quindi un'imprevidenza grave ed uno spreco aver respinto alla regione i 46.000 euro già erogati. Cordiali saluti.
mercoledì 20 ottobre 2010
ALLA FACCIA DELLA SOLIDARIETA'
Ricevo da Rosa Noci e volentieri pubblico:
Il giorno 21 settembre 2010 il Deputato Antonio Borghesi dell'Italia dei Valori ha proposto l'abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 5 anni di legislatura in quanto affermava cha tale trattamento risultava iniquo rispetto a quello previsto dai lavoratori che devono versare 40 anni di contributi per avere diritto ad una pensione. Indovinate un po' come è andata a finire ! :Presenti 525
Votanti 520
Astenuti 5
Maggioranza 261
Hanno votato sì 22
Hanno votato no 498).
Ecco un estratto del discorso presentato alla Camera :
Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio. È una distanza tra il Paese reale e questa istituzione che deve essere ridotta ed evitata. Non sarà mai accettabile per nessuno che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno - ce ne sono tre - e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Credo che questo sia un tema al quale bisogna porre rimedio e la nostra proposta, che stava in quel progetto di legge e che sta in questo ordine del giorno, è che si provveda alla soppressione degli assegni vitalizi, sia per i deputati in carica che per quelli cessati, chiedendo invece di versare i contributi che a noi sono stati trattenuti all’ente di previdenza, se il deputato svolgeva precedentemente un lavoro, oppure al fondo che l’INPS ha creato con gestione a tassazione separata.
Ciò permetterebbe ad ognuno di cumulare quei versamenti con gli altri nell’arco della sua vita e, secondo i criteri normali di ogni cittadino e di ogni lavoratore, percepirebbe poi una pensione conseguente ai versamenti realizzati.
Proprio la Corte costituzionale, con la sentenza richiamata dai colleghi questori, ha permesso invece di dire che non si tratta di una pensione, che non esistono dunque diritti quesiti e che, con una semplice delibera dell’Ufficio di Presidenza, si potrebbe procedere nel senso da noi prospettato, che consentirebbe di fare risparmiare al bilancio della Camera e anche a tutti i cittadini e ai contribuenti italiani circa 150 milioni di euro l’anno.
Non ne hanno dato notizia ne radio, ne giornali, ne Tv OVVIAMENTE. Facciamola girare noi !!!
martedì 19 ottobre 2010
RESTITUITI ALLA REGIONE 46.000 EURO GIA' CONCESSI A FONDO PERDUTO
I fatti:
Negli anni scorsi l'amministrazione Gandini aveva approvato un progetto per mettere a norma la Biblioteca comunale di Porto prevedendo la realizzazione di un ascensore ed aveva chiesto alla Regione un finanziamento a fondo perduto su quel progetto. Quest'anno la Regione ha concesso il finanziamento di 46.000 euro, quindi quasi il 50%. Il progetto prevedeva una spesa complessiva di 99.000 euro. Quindi il Comune, per realizzare l'opera, doveva cofinanziare l'intervento con 53.000 euro propri, che andavano quindi previsti in bilancio.
Che cosa ha fatto L'AMMINISTRAZIONE LEGHISTA DI RETTONDINI che si è vista arrivare il regalo di 46.000 euro dalla Regione?
HA RIMANDATO INDIETRO I SOLDI ALLA REGIONE con una delibera dello scorso 6 ottobre, sostenendo che:
1. la sede della biblioteca di Porto non è idonea alla funzione che svolge (da quasi 30 anni) e che potrebbe, in futuro, essere spostata in un altro edificio;
2. il Comune non ha previsto in bilancio il cofinanziamento dell'opera per 53.000 euro, e quindi non può realizzare l'opera.
Commento:
1. La sede della Biblioteca, dall'inizio degli anni '80, ha svolto egregiamente la propria funzione, e può ancora svolgerla per molti anni. Quindi, nel momento in cui la Regione dà il proprio sostanzioso contributo per la messa a norma totale dell'edificio, è assurdo che il Comune rimandi indietro i soldi.
Ma anche ammesso che il Comune spostasse la sede della Biblioteca - ipotesi del tutto irreale, dal momento che il Comune non ha soldi e gioca al superenalotto per sperare di rimpinguare le casse comunali - l'edificio rimarrebbe di proprietà comunale ed avrebbe bisogno comunque di essere messo a norma.
2. Perché il Comune non ha messo in bilancio i soldi (53.000 €) per cofinanziare l'intervento?
Per negligenza, perché non si era accorto che era stata presentata una domanda di finanziamento alla Regione?
Perché non pensava che la Regione finanziasse questo intervento?
Perché non era d'accordo che questo intervento fosse importante?
Perché ha preferito spendere diversamente i soldi?
Qualunque sia la risposta (probabilmente la vera risposta è data dall'insieme di tutte e quattro) , l'Amministrazione ha mostrato, ancora una volta, di non preoccuparsi della sicurezza dei locali comunali frequentati soprattutto da bambini e giovani; di sprecare il denaro pubblico restituendo i soldi già concessi dalla Regione e di essere insensibile ai valori della cultura.
A meno che -e sarebbe ancora molto più grave- l'amministrazione, non sapendo amministrare, facendo scente di priorità sbagliate, per eliminare qualche "spesa superflua" non voglia chiudere del tutto il servizio pubblico della Biblioteca comunale di Porto.
Ultima considerazione: quando un Comune restituisce i fondi richiesti alla Regione e già erogati, si mette in una brutta posizione nei confronti della Regione stessa, che ne tiene conto bene prima di erogare altri finanziamenti a fondo perduto (= gratis) a chi non è in grado di spenderli.
Ultima considerazione: quando un Comune restituisce i fondi richiesti alla Regione e già erogati, si mette in una brutta posizione nei confronti della Regione stessa, che ne tiene conto bene prima di erogare altri finanziamenti a fondo perduto (= gratis) a chi non è in grado di spenderli.
lunedì 18 ottobre 2010
"IMPRESSIONI N. 2", di Luigi Bologna
Ho scritto queste "Impressioni" durante i viaggi in Egitto e in Libia (v. foto del deserto):
BAGLIORI
Rossi bagliori di Rha
Incendiano i ricordi
Papiri di un presente
Che sfugge.
DESERTO
Sulla sabbia disteso
Miro le stelle
Chiamandole per nome
Ad una ad una.
Fuori e dentro di me
Il flessuoso silenzio del vento
E delle lunghe ombre.
DUNE
Lussuriose sculture
In lenta ed agonica metamorfosi
Tra il rosso e il turchese.
DROMEDARI
Indifferenti
Si confondono
Con la sabbia
Delle dune.
Adagiati sulla rossa distesa
Pigramente fiutano
L’aria
Immobile e tersa.
TRAMONTO SUL DESERTO
Sinfonia cromatica in continua metamorfosi:
Nuvole che ora si allungano
Ora si allargano
Ora si restringono
Sciogliendosi in cascate di turchese,
Ali di rubino,
Sciabole di fuoco,
Che giocano a lungo fino a scomparire
Per lasciare il posto a miriadi di stelle.
FELUCHE
Veleggiano feluche
nel bianco del tramonto
silenziosi ricordi
fra colossi di pietra
che ti rincorrono.
BAGLIORI
Rossi bagliori di Rha
Incendiano i ricordi
Papiri di un presente
Che sfugge.
DESERTO
Sulla sabbia disteso
Miro le stelle
Chiamandole per nome
Ad una ad una.
Fuori e dentro di me
Il flessuoso silenzio del vento
E delle lunghe ombre.
DUNE
Lussuriose sculture
In lenta ed agonica metamorfosi
Tra il rosso e il turchese.
DROMEDARI
Indifferenti
Si confondono
Con la sabbia
Delle dune.
Adagiati sulla rossa distesa
Pigramente fiutano
L’aria
Immobile e tersa.
TRAMONTO SUL DESERTO
Sinfonia cromatica in continua metamorfosi:
Nuvole che ora si allungano
Ora si allargano
Ora si restringono
Sciogliendosi in cascate di turchese,
Ali di rubino,
Sciabole di fuoco,
Che giocano a lungo fino a scomparire
Per lasciare il posto a miriadi di stelle.
FELUCHE
Veleggiano feluche
nel bianco del tramonto
silenziosi ricordi
fra colossi di pietra
che ti rincorrono.
domenica 17 ottobre 2010
DISPERATA, LA GIUNTA TENTA LA FORTUNA COL SUPERENALOTTO
I fatti (da l'Arena di sabato 16 ott. 2010)
"Il sindaco Roberto Rettondini e l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi hanno deciso ... di fronteggiare una situazione da sudori freddi affidandosi alla dea bendata. E così, da questa settimana, puntano ad ogni estrazione due euro nella speranza di incassare i 164 milioni in palio per rimpolpare i capitoli dei vari assessorati e ripianare i debiti...
Per compensare tagli ed aumenti Rettondini si affida alla fortuna"
Commento:
1. Per risolvere i problemi c'è chi si affida all'intelligenza, chi alla scienza, chi al ricorso a chi ne sa di più, chi si scoraggia e molla tutto. Rettondini "si affida alla fortuna". Quindi i cittadini, suoi amministrati, dipendono anch'essi dalla dea bendata. Se fossimo a Napoli, patria della smorfia, il quadro sarebbe perfetto!
2. Nelle ultime settimane, nonostante il jackpot continui ad aumentare, gli italiani che puntano all'Enalotto sono decisamente diminuiti. Aumentano invece gli stranieri che giocano, ci hanno riferito tutti i telegiornali. Che tra questi ultimi ci siano anche i nostri amministratori?
LEGNAGO: NUOVA STAGIONE DI TAGLI
I fatti (da l'Arena di sabato 16 ott. 2010):
"Il tempo delle vacche grasse è un ricordo ormai sbiadito e si profila una nuova stagione di tagli. Complice un'ulteriore riduzione dei trasferimenti statali che, nella peggiore delle ipotesi, farà arrivare nei forzieri comunali 838mila euro in meno del 2009. Senza contare poi l'incremento della spesa corrente e la riduzione delle entrate per effetto della crisi economica, che vedono al momento Lega e PdL misurarsi con uno squilibrio contabile di circa due milioni di euro. Una differenza, che da qui a fine anno quando verrà approvato senza slittamenti il bilancio di previsione, richiederà un abile gioco di incastri, limatura e poderose sforbiciate... Un banco di prova irto di ostacoli, che il Sindaco e l'assessore Longhi hanno pensato di abbattere... decidendo di ridurre del 10% i fondi di ogni settore. Eccezion fatta per il sociale alle prese con un'emergenza senza precedenti"
Commento:
1. I tagli. Chi costringe i Comuni ad una sopravvivenza così grama come quella descritta da l'Arena? il governo centrale di Roma, che è dello stesso colore della giunta di Legnago. E' bene ricordarlo.
2. Il 10% di tagli , in ogni settore, ad eccezione del sociale. La giunta di Legnago riconosce esplicitamente che si è "alle prese con un'emergenza senza precedenti", diversamente da quanto, a livello di governo si va affermando ormai da molti mesi, che la ripresa è partita, che tutto va meglio che negli altri stati, che, insomma, tutto va come deve andare. Il numero delle persone, straniere, ma anche italiane, che non riescono più ad arrivare a fine mese continua invece purtroppo ad aumentare, il numero degli imprenditori in gravi difficoltà e dei lavoratori che rimangono senza lavoro sta continuando a salire, senza che all'orizzonte si intravedano scelte di politica economica e sociale in grado di far invertire la rotta. La giunta legnaghese, oltre che constatatare il dato terribile dell'emergenza, dovrebbe farsi promotrice di un'azione forte, assieme agli altri comuni, di protesta e di richieste precise nei confronti del governo centrale.
3. "Rinunceremo", dicono gli amministratori di Legnago, "a qualche lavoro" pubblico. E' immaginabile che non faranno molta fatica, dal momento che non ne hanno finora realizzato nessuno, a parte quelli già finanziati dalla passata amministrazione e all'ordinaria manutenzione.
sabato 16 ottobre 2010
CASA DI RIPOSO NUOVA
La Giunta Rettondini ha deciso di realizzare la nuova Casa di Riposo non più sul terreno vicino all'Ospedale, di proprietà della stessa Casa di Riposo, ma a Vangadizza, su area di privati.
I fatti:
Durante la passata Amministrazione Gandini il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo aveva deliberato di realizzare la nuova sede nell'area di sua proprietà a sud dell'ospedale. Aveva ipotizzato anche che gli autosufficienti potessero rimanere all'interno di una parte dell'attuale struttura, in modo da rimanere a contatto col centro cittadino.
Inoltre, sempre durante la passata amministrazione, era stato approvato il progetto dei proprietari dell'area Colombara-Perez di costruzione di una grande struttura privata per anziani, suddivisa in più blocchi: per autosufficienti e per non autosufficienti, con una serie di strutture a servizio degli anziani: palestra, piscina, sale ...ecc. Questo progetto, approvato dal Consiglio comunale, non aveva trovato attuazione perché il privato non era riuscito a trovare le necessarie autorizzazioni regionali e un piano finanziario che garantisse la redditività dell'intervento.
Durante l'Amministrazione Rettondini il Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo ha cambiato programma. Non più nuova Casa di Riposo sull'area di sua proprietà vicino all'Ospedale, ma nuova casa di Riposo pubblica a Vangadizza, dove prima era ipotizzato un intervento privato di realizzazione di un Centro Anziani.
Perché questo cambio di rotta?
Secondo la maggioranza del Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo principalmente perché la Nuova Casa di Riposo di Vangadizza viene costruita con soldi dei privati e quindi il Comune non ha da spendere una lira.
Commento
Sorge subito spontanea una domanda: ma come mai dei privati spendono vari milioni di euro per una struttura che diventerà di proprietà comunale? Sono dei mecenati? No, semplicemente per due motivi:
1. Il Comune riesce ad ottenere dalla Regione Veneto il numero di accreditamenti (e quindi di soldi, un tot per ciascun degente che consentono una gestione non in perdita) che il privato non è stato e non è in grado di acquisire.
2. Il privato, in base agli accordi col Comune comunicati attraverso la stampa locale, otterrà, in cambio della cessione del terreno e della realizzazione degli immobili per gli anziani, una variante che gli consentirà di far diventare edificabile un terreno molto esteso che il piano regolatore approvato qualche anno fa aveva voluto che rimanesse agricolo. Vendendo terreno edificabile ed immobili costruiti con la variante ad hoc il privato rientrerà ovviamente dall'investimento a favore del Comune per la costruzione della nuova Casa di Riposo. Si configurebbe quindi un interesse del Comune che non sborserebbe un soldo per costruire la nuova Casa di Riposo, e contemporaneamente un forte interesse del privato che potrebbe avere un importante vantaggio da una variante che gli potrebbe consentire appunto di costruire case laddove il Piano prevedeva una zona agricola inedificabile. Occorrerà vedere quanta volumetria sarà concessa al privato, ma è presumibile, per ragioni comprensibili di mercato, che sarà ben al di sopra di quella che può consentire al privato un pareggio nell'operazione economica.
Una seconda domanda: è una localizzazione adatta quella di Vangadizza? Secondo me per i non autosufficienti potrebbe anche andar bene. Assolutamente inadatta invece per coloro che sono autosufficienti: l'attuale collocazione nel centro di Legnago è decisamente migliore: l'anziano può fare ogni giorno quattro passi in centro, parlare con la gente, sentirsi parte della comunità. Non altrettanto a Vangadizza, dove la distanza (oltre due chilometri da Legnago e circa mezzo chilometro dalla stessa chiesa di Vangadizza) non consente di mantenere questi rapporti positivi, segregandolo dal resto della comunità.
Una terza domanda: è una decisione amministrativa giusta quella di prevedere altre estesissime aree edificabili nel territorio di Legnago quando c'è già una disponibilità eccessiva e molti immobili ed aree edificabili attendono ancora di essere venduti? Non è spreco di territorio?
Una quarta domanda: perché non lasciare al privato la possibilità di costruirsi il suo Centro per anziani di Vangadizza, che sarebbe venuto ad arricchire l'offerta territoriale, e perché non cercare i finanziamenti, possibili , per realizzare la nuova Casa di Riposo pubblica dove si era previsto di farla, cioè vicino all'ospedale, dove, tra l'altro, ci sarebbe il grande vantaggio di una facile collaborazione con le strutture sanitarie?
Una quarta domanda: perché non lasciare al privato la possibilità di costruirsi il suo Centro per anziani di Vangadizza, che sarebbe venuto ad arricchire l'offerta territoriale, e perché non cercare i finanziamenti, possibili , per realizzare la nuova Casa di Riposo pubblica dove si era previsto di farla, cioè vicino all'ospedale, dove, tra l'altro, ci sarebbe il grande vantaggio di una facile collaborazione con le strutture sanitarie?
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martedì 12 ottobre 2010
"IMPRESSIONI N. 1", di Luigi Bologna
Ho scritto queste "Impressioni" durante il viaggio in Myanmar (Birmania) e Cambogia:
Tutto avviluppano
In un mortale abbraccio.
La natura ha il sopravvento
Sulla storia.
FOSSE COMUNI AD ANGKOR (Cambogia)
Quasi più non si riesce
A respirare.
Dai templi esce,
Fetido, l’odore
Dello sterminio kmer.
Escono ininterrottamente dalla fila
Attirati da suoni,
Sapori, odori, colori
Sempre diversi
Sempre uguali.
INLE (Myanmar)
La coltivazione, la tessitura.
Ad Inle difficile la vita.
ORTI AD INLE (Myanmar)
Che s’alza e s’abbassa
Coi monsoni.
Piccole barche allungano
Le loro ombre sugli orti
Senza ferire il tempo.
PESCATORI DI INLE (Myanmar)
Su barche di giunco
In attesa.
Il futuro
E’ una dimensione
Irreale.
TESSITURA (Myanmar)
Su telai antichi
A tessere
Capi
Che mai indosseranno
IL TOPO (Myanmar)
Sul sentiero polveroso,
Hanno appena ucciso un grosso topo.
Gridando, i bambini corrono, scalzi,
Verso di noi
E ci scrutano
Con occhi curiosi,
Dimentichi del trofeo.
RAGAZZE DEL VILLAGGIO (Myanmar)
Alla sièpe del recinto
E, civettuole, spiano i nostri movimenti.
Ammiccano, bisbigliano
Furtivamente.
Si sciolgono, infine,
In un sorriso dorato.
Dignitose ci accolgono
Donne di tutte le età,
Mentre un ragazzo seminudo
Sale a piedi scalzi
Sull’altissimo albero di cocco
A raccogliere sei pentolini
Di zucchero.
Scende rapido
Col suo trofèo
Nella destra.
E intanto le donne ci allungano
Zucchero di palma,
Noccioline tostate
E semi di sesamo.
KALYA (Myanmar)
Penetrano come lama
Quando mi poso sui tuoi occhi neri,
Sabbia ardente dell’Ayerwaddy.
lunedì 11 ottobre 2010
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "LA DISCARICA DEGLI ANGELI"
sabato 16 ottobre, ore 16.30
Legnago (Verona)
Sala Fondazione Fioroni - via Giacomo Matteotti, 39
La Sala Fondazione Fioroni ospita lo scrittore Mario Bonfante e il suo romanzo, intitolato La discarica degli angeli. Il romanzo racconta la storia di Bruno, custode di un'isola ecologica. In questa che è una discarica della Bassa Veronese, si cela il favoloso mondo di uomini umili, ma saldi e buoni. Da tutti loro sprigiona quell’antica forza di vivere, quale atto di resistenza etica ed estetica, che l’uomo (dal sito www.morgantieditori.it)
Legnago (Verona)
Sala Fondazione Fioroni - via Giacomo Matteotti, 39
La Sala Fondazione Fioroni ospita lo scrittore Mario Bonfante e il suo romanzo, intitolato La discarica degli angeli. Il romanzo racconta la storia di Bruno, custode di un'isola ecologica. In questa che è una discarica della Bassa Veronese, si cela il favoloso mondo di uomini umili, ma saldi e buoni. Da tutti loro sprigiona quell’antica forza di vivere, quale atto di resistenza etica ed estetica, che l’uomo (dal sito www.morgantieditori.it)
venerdì 8 ottobre 2010
POLO DEL TEMPO LIBERO DI ANGIARI
Sì della Regione al mega centro commerciale di Rossetto ad Angiari.
I fatti:
Il 28 settembre, a Venezia è stato approvato ("sub judice", perché il Consiglio di Stato non si è ancora pronunciato sul ricorso) il progetto definitivo di quello che ufficialmente è stato chiamato "Parco multifunzionale del Lavigno" e comunemente, con un neologismo orrendo, "divertimentificio". L'investimento dei privati sarà di circa 130 milioni di euro. E' previsto un parco acquatico di 14.000 metri quadrati con cupola trasparente che d'estate si apre, con piscine, saune, scivoli. Ci sarà una struttura per giochi elettronici; 4 o 5 sale cinematografiche; bowling, pista per gokart elettrici, punti di ristorazione. Oltre a ciò , un'area commerciale di 20mila metri quadrati, su tre piani, con licenza per 14.000 mq. Sul progetto pende un ricorso del Consiglio di Stato che, secondo le dichiarazioni rilasciate da Roberto Rossetto a "Primo Giornale" del 5/10, non preoccupa perché "noi siamo in regola con tutte le carte e i permessi". Il Polo, che potrebbe in futuro avere una metratura doppia di quella attualmente prevista, sarà pronto nel 2013.
Commento:
1. Non entro nel merito di questa ulteriore autorizzazione regionale per grande distribuzione: l'impressione è che non ci sia la volontà di governare lo sviluppo del commercio regionale e che, per non inimicarsi nessuno, politici e tecnici regionali lascino fare nuovi insediamenti senza una programmazione precisa.
2. L'iter di costruzione del Polo di Angiari prosegue nonostante sia ancora pendente il parere del Consiglio di Stato. Se non andasse in porto questo progetto, il Comune di Angiari rischia di "dover restituire a Rossetto qualche milione di euro già versati come oneri dalla società che costruirà il mega divertimentificio" (Primo Giornale del 5/10/2010). Quindi il Comune di Angiari permetterà di procedere con i lavori con "il rischio che il secondo grado di giudizio poi blocchi tutto"(id.). Conseguenza possibile, se questo avvenisse (e non si può escludere) è che la costruzione, già in stato avanzato, venga bloccata e rimanga uno scheletro nella pianura della Bassa. A meno che poi non si trovi poi un'altra strada ( e non è da escludere) per riempire in qualche modo la struttura.
Non sarebbe stato più semplice e lineare attendere il parere del Consiglio di Stato?
E il Comune, come può incassare i soldi degli oneri dal privato che costruisce se non è matematicamente certo che il privato possa costruire?
mercoledì 6 ottobre 2010
CHIARO, NO?
Come si può parlare (o scrivere) per non farsi capire
5 membri su 8 della commissione edilizia comunale di Legnago hanno manifestato perplessità e si sono alla fine astenuti sulla variante al piano dell'ex zuccherificio. I cinque sono: 3 commissari "leghisti": Marco Pavan, Luca De Gani e Maria Francesca Lorenzetto; Laura Maron (Nuova Città) e Andrea Ambroso (Centro sinistra). Perché si sono astenuti? Se qualcuno è in grado di spiegarlo dopo aver letto i verbali della Commissione edilizia del 2 agosto è sicuramente meritevole di un premio. I cinque componenti hanno votato per l'astensione "ritenendo non modificabili e conseguentemente non giudicabili i criteri informatori ed i caratteri essenziali del piano già pienamente definiti fin dall'originaria approvazione con deliberazione consiliare, così come le relative variazioni apportate con il progetto in esame". Se qualcuno vuole cimentarsi a scrivere il significato di queste "motivazioni" lo faccia nel commento a questo post.
EX ZUCCHERIFICIO:PER CAMBIARE IL PIANO LA MAGGIORANZA LITIGA
Tommaso Casari (Rosa) svela che in Commissione edilizia tre commissari del Carroccio si sono astenuti sulla variante e questa rivelazione scatena un quarantotto disorientando i leghisti, "che alla fine però hanno capitolato"(l'Arena).
I fatti:
Il piano regolatore, redatto dall'architetto veneziano Lombardi, prevedeva che tra Via Vicentini (Edificio 13) e gli insediamenti commerciali già esistenti a ridosso del Bussé sorgessero per la maggior parte case a schiera. La variante, presentata dalla maggioranza, prevede che al posto delle case a schiera si realizzino "una decina di palazzi, sviluppati in media su cinque piani. Con contestuale via libera all'allestimento di una multisala cinematografica e di un bar nell'Edificio 13, alla cessione immediata al Comune del lotto dove costruire la nuova caserma dei carabinieri e al ridisegno del parco urbano previsto sul versante sud, in prossimità della stazione. Il provvedimento, che prevede entro il 2012 anche una nuova viabilità di raccordo e percorsi pedonali lasciando inalterata la volumetria è passato dopo tre ore di arroventato dibattito" (da l'Arena del 6/10) nel Consiglio comunale di inizio ottobre. "E tutto per una sorpresa servita,continua l'Arena,con fiocchi e controfiocchi da Tommaso Casari della Rosa che ha avuto l'effetto di un fulmine a ciel sereno". La seduta è stata sospesa due volte su richiesta dei consiglieri della Lega e solo la mediazione dell'assessore Lorenzetti (Lega) alla fine i leghisti (tranne l'ex leghista Lucio Martinelli) hanno votato a favore.
L'assessore Longhi ha dichiarato all'Arena che " si è trattato di un incidente di percorso commesso in buona fede e dovuto ad un difetto di comunicazione e all'inesperienza di tutti. Tuttavia, ha precisato, questo corto circuito non inficia la bontà di un progetto che migliora il recupero dell'ex area industriale. A cominciare dalle unità a torre e a blocchi, che sono più appetibili sul mercato e consentono di mantenere ampi spazi verdi".
Decisamente di diverso parere il consigliere Matteo Limoni (Nuova Città) e Tommaso Casari (Rosa), secondo i quali il diverso orientamento dei consiglieri della Lega in Commissione tradisce una presa di distanza della Lega Nord dai consiglieri della Casa delle Libertà. Inoltre, ha affermato Limoni, "il progetto del comparto residenziale lascia decisamente perplessi nel timore di rivedere un'area squallida e dei palazzoni osceni come quelli della zona Riello" a Porto.
Commento:
1. A me sembravano decisamente migliori le scelte fatte dalla passata amministrazione:
A) nell'ex paraboloide dell'area ex Pasqualini - molto più grande della porzione dell'edificio 13 - era prevista la realizzazione di una multisala e di altri importanti servizi per il tempo libero e i giovani e c'erano importanti e concrete trattative con privati interessati a tale realizzazione; ciò avrebbe comportato anche il recupero della struttura del paraboloide, bellissimo esempio di archeologia industriale;
B) al 2° e 3° piano dell'edificio 13 era già stato deliberato l'accordo con l'Indo Italian Institute per l'insediamento di un Centro di alta Formazione per i Rapporti italo - indiani. E sappiamo quanto l'India oggi sia importante nel panorama mondiale;
C) nell'area residenziale erano state previste case a schiera e non blocchi e condomini, per evitare l'effetto periferia degradata.
D) Nell'area a sud era stato previsto un edificio Ater per anziani e giovani coppie (c'erano già impegni sottoscritti) e un parco.
L'attuale amministrazione ha invece preferito:
A) Rinegoziare l'accordo con la proprietà ex Pasqualini, prevedendo: a) la rinuncia alla multisala; b) l'abbattimento del paraboloide a) un forte aumento al privato della possibilità di edificare.
B) Stracciare l'accordo con l'Indo Italian Institute, affermando di essere in trattative con un'associazione emiliana, la Ace Global Consulting per "fornire una serie di servizi a supporto delle realtà produttive locali per favorirne l'internazionalizzazione e l'espansione nei mercati esteri" (dalla relazione dell'ass. Nicola Negri).
B) Stracciare l'accordo con l'Indo Italian Institute, affermando di essere in trattative con un'associazione emiliana, la Ace Global Consulting per "fornire una serie di servizi a supporto delle realtà produttive locali per favorirne l'internazionalizzazione e l'espansione nei mercati esteri" (dalla relazione dell'ass. Nicola Negri).
C) Sostituire le case a schiera con blocchi e condomini, cosa che il prof. Lombardi, estensione del Prg aveva voluto evitare;
D) Abbandonare il progetto di edilizia per anziani e giovani coppie.
E) Realizzare la multisala al piano terra dell'edificio 13. Piuttosto di niente, meglio piuttosto, dice il proverbio.
2. Data per ormai fatta la frittata con la variante sopra ricordata dell' area ex Pasqualini e con la rottura dei rapporti con l'Indo Italian Institute, va comunque sottolineato che, al contrario di quanto afferma il consigliere Longhi, questo progetto non "migliora il recupero dell'area industriale", ma, come avevano probabilmente intuito i tre componenti leghisti della Commissione edilizia, peggiora dicisamente l'esistente, soprattutto per l'inserimento della possibilità di costruire condomini, torri e blocchi al posto di case a schiera.martedì 5 ottobre 2010
PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "LA DISCARICA DEGLI ANGELI"
sabato 9 ottobre, ore 21.00
Cerea (Verona)
villa Guastaverza Bottura
All’interno della Festa della Lettura, il cui tema per l’edizione 20101 è ’Il sogno’, la Biblioteca comunale Bruno Bresciani e l’Assessorato alla Cultura del comune di Cerea, hanno inserito nel calendario eventi la presentazione del romanzo La discarica degli angeli, di Mario Bonfante. L’incontro con l’autore avverrà all’interno della splendida cornice di villa Guastaverza Bottura. (dal sito www.morgantieditori. it)
Cerea (Verona)
villa Guastaverza Bottura
Festa della lettura - cerea
Precisazione importante su Festa della lettura a Cerea
GIOVEDI' 7 OTTOBRE
IL GRUPPO "TRA LE RIGHE", COORDINATO DALLA PROF.SSA NELLA DALL'AGNELLO
PRESENTERA'
"IL SOGNO NELLA BIBBIA"
PRESSO LA CHIESA ROMANICA DI S.ZENO DI CEREA
(anziché la Chiesa Madonna di Lourdes, come indicato nella brochure del programma)
Le letture saranno gradevolmente accompagnate ed intervallate da musica classica eseguita dal vivo con strumenti antichi.
(da Annita Pozzani)
(da Annita Pozzani)
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