mercoledì 14 marzo 2012

PANNELLI FOTOVOLTAICI A TERRA A S. PIETRO

I fatti: (da l'Arena, Fabio Tomelleri)

10/03/2012

Legnago. Il Comune vara un piano bis per il maxi campo fotovoltaico a San Pietro. A oltre un anno dall'approvazione del primo progetto, del costo di tre milioni e 430mila euro, per l'installazione di circa quattromila pannelli solari in un'area verde della zona industriale della frazione, il consiglio comunale è tornato a discutere dell'impianto ad energia pulita che, una volta attivato, avrà la potenza di un megawatt.
L'obiettivo della Giunta è far partire i lavori al più presto, mantenendo il «costo zero» dell'operazione per le casse municipali. L'intervento permetterà di ricavare dai raggi solari il 20 per cento della corrente utilizzata ogni 12 mesi negli edifici comunali, il cui consumo è pari a 5,3 milioni di chilowatt annui....

La modifica sui termini di costruzione del campo fotovoltaico è stata approvata dalla maggioranza. L'opposizione si è astenuta.
 
Commento

Già tempo fa dissi ciò che pensavo sull'installazione (selvaggia) nelle nostre pianure dei pannelli fotovoltaici. Riporto le considerazioni principali:

 
L'uso del fotovoltaico mi vede assolutamente favorevole. In un paese come l'Italia, dove il sole non manca, è una buona cosa che venga incentivato l'uso di pannelli fotovoltaici, che che utilizzano energia pulita.

Ma i pannelli fotovoltaici non vanno installati dappertutto.


Vanno bene
, secondo me, sui tutti i tetti delle case non di pregio storico e non situate in centri storici.
Vanno benissimo
su tutti i tetti dei capannoni industriali (che sono numerosissimi in tutto il Veneto.
Possono essere accettabili
, anche se non sempre sono belli, quando occupano lo spazio di grandi rotatorie.

Non vanno bene
, invece, quando sono installati a terra in zone agricole o industriali, sia perché sottraggono ulteriore terreno all'agricoltura, che ha già avuto colpi mortali da una cementificazione spesso selvaggia, sia perché deturpano il paesaggio, che è un valore importantissimo della nostra Italia.

Non vanno bene
neppure lungo autostrade o superstrade, perchè costituiscono un abbruttimento del paesaggio del territorio, che rimane nel tempo (per qualche decennio).

La materia va, secondo me, regolamentata al più presto, prima che i danni siano irreparabili. Per prima deve essere la regione a varare il regolamento. Ed anche gli stessi comuni devono darsi delle regole precise. Per non lasciare il campo aperto agli speculatori che non guardano in faccia niente e nessuno. 



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