Foto di Luigi Bologna, febbraio 2012
ANGKOR THOM
Dopo il 1177 Jayavarman VII, cacciati i nemici e saldamente assiso al trono, decise di costruire una città invincibile, oggi nota col nome di Angkor Thom. si ritiene che questa grande capitale ospitasse un milione di persone, accogliendo fra le sue mura la Corte, i Sacerdoti, gli Alti Ufficiali, i Burocrati, mentre parte della popolazion e semìplice viveva fuori delle mura.
Angkor Thom è delimitata da un fossato largo 100 metri e profondo fino a sei metri.
Ad Angkor Thom si accede tramite cinque dighe in laterite che scavalcano il fossato esterno e conducono ad altrettante porte monumentali, quattro agli assi, ed una quinta, nota come "Porta della Vittoria", aggiunta sul lato est per raggiungere la Piazza reale e il Palazzo.
Angkor Thom è cinta da una possente muraglia in laterite che delimita un quadrato di tre chilometri per lato.
I fossati, i canali, le prese d'acqua e quelle di deflusso erano rivestiti in laterite ecostituivano una delle reti idrauliche più perfette di tutta l'Indocina.
Ognuna delle cinque porte, alte fino a 23 metri, è sovrastata da una struttura turriforme costituita da quattro volti riproducenti il Bodhisattva Lokeshvara, con il quale Jayavarman VII si identificava.
Sul muro cieco della galleria della prima cinta si pipanano decine e decine di metri di bassorilievi divisi in otto sezioni che illustrano lo spiegamento militare khmer el'impresa bellica di Jayavarman VII contro i Cham.
Le colossali facce rivolgono il loro sguardo verso tutte le plaghe del regno, garantendono la protezione. Infatti la difesa di Angkor Thom non era affidata soltanto alle strutture, ma anche a un complesso simbolismo apotropaico.
La città ruota intorno al Bayon, il tempio-montagna che simboleggia il monte Meru. Nella costruzione di Angkor Thom si tiene anche conto della cosmografia buddhista , che racchiude il mondo entro un muro di roccia, oltre il quale vi è il grande oceano cosmico: proprio ad essi alludono la cinta muraria ed il fossato.