Mi piace condividere con voi una poesia di Franco Fortini che ho sempre amato molto e che sento "mia"
EDERA
Molti anni fa, quando non eravamo
ancora marito e moglie,in un pomeriggio
di marzo o aprile, lungo le rive di un lago,
un poco scherzando, un poco sul serio, colsi
al piede di un abete un breve ramo di edera,
simbolo di fedeltà dei sentimenti,
per ricordo di quella passeggiata tranquilla
ultima di un’età della nostra vita.
Senza turbamento non so guardarla.
La luce ha scolorito a poco a poco
le foglie che erano verdi e nere.
Mutamenti impercettibili, sintesi
molto lente, alterazioni invisibili
come se non cinquant’anni * ma molti secoli
fossero passati. Ora quel ramo somiglia
tante cose che è inutile qui nominare.
Pure, solo così impallidendo, ha vissuto.
Se una volta era degno di sorriso
ora è più somigliante figura d’amore.
ancora marito e moglie,in un pomeriggio
di marzo o aprile, lungo le rive di un lago,
un poco scherzando, un poco sul serio, colsi
al piede di un abete un breve ramo di edera,
simbolo di fedeltà dei sentimenti,
per ricordo di quella passeggiata tranquilla
ultima di un’età della nostra vita.
Senza turbamento non so guardarla.
La luce ha scolorito a poco a poco
le foglie che erano verdi e nere.
Mutamenti impercettibili, sintesi
molto lente, alterazioni invisibili
come se non cinquant’anni * ma molti secoli
fossero passati. Ora quel ramo somiglia
tante cose che è inutile qui nominare.
Pure, solo così impallidendo, ha vissuto.
Se una volta era degno di sorriso
ora è più somigliante figura d’amore.
FRANCO FORTINI
Da ”Una volta per sempre”, ed. Mondadori
Da ”Una volta per sempre”, ed. Mondadori
*nell’originale:”vent’anni”: per me e Marisa ne sono passati molti di più (perdonate il cambiamento)
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