giovedì 5 gennaio 2012

Cosa pensa il segretario del Pd di Legnago della situazione amministrativa

Volentieri pubblico il seguente commento di Claudio Marconi, segretario del Pd di Legnago al mio post del 29 novembre scorso dal titolo

CENTROSINISTRA LEGNAGO: SEPARAZIONE IN CASA

Caro Luigi,
ho lasciato passare qualche tempo prima esprimere la mia opinione su quanto scrivi in merito alle ultime vicende del Centro-Sinistra Legnaghese. Rispondere a caldo rischiava di innescare polemiche ed esse non aiutano a risolvere i problemi. Intervengo quindi ora sperando che il mio contributo possa favorire un confronto critico ma anche costruttivo.
Comincio dalla analisi delle ragioni della fine  della esperienza civica della Rosa. A differenza del tuo approccio che segue la linea in cui si cercano colpe individuali, che ci sono sempre ovviamente,  preferisco fare una analisi più complessiva. 
Se partiamo dai dati elettorali possiamo notare che la Rosa nel 2004 aveva preso 8170 voti mentre le tre liste civiche nel 2009 ne hanno preso 5630 ovvero oltre 2500 voti in meno. 
Questo dato così eclatante non può, a mio giudizio, essere spiegato con il solo fatto di aver presentato tre liste anziché una. 
Le ragioni sono ben più complesse  e provo ora a dire le principali, cosciente che essendo parte in causa non è facile essere oggettivi.
Parto da un elemento su cui credo ci sia accordo di tutti ovvero la negatività del trend elettorale nazionale per il centro sinistra a partire dalla caduta del secondo Governo Prodi. In particolare per le nostre zone il cosiddetto effetto Tosi è stato pesante, tanto che la Lega a Legnago è passata dai circa 1500 voti del 2004 agli oltre 4500 del 2009.
Poi vi sono delle ragioni specifiche della evoluzione della Rosa nel secondo mandato.
Sinteticamente nel primo è stata premiata per il suo buon governo. Nel secondo è stata punita nonostante il suo buon governo. Quale è la ragione? Evidentemente essa, pur impegnandosi,  aveva perso il contatto con il sentire comune dei Legnaghesi. Come tu ben sai la politica è una strana arte dove l'aspetto razionale conta, ma ugualmente conta quello emotivo e noi non siamo stati in sintonia con quanto si muoveva in città e nelle frazioni. In tal senso se la Rosa era nata come lista civica per raccogliere le esigenze diffuse tra i cittadini bisogna ammettere che a distanza di 12 anni dalla sua nascita non è stata più in grado di rappresentarle con la stessa freschezza e forza delle origini. Ed è normale che ciò accada. In tal senso, almeno per come l'ho intesa io, la nascita di altre liste civiche è stata un tentativo di intercettare persone ed energie nuove. Ma come abbiamo visto non è stato sufficiente. 
Altro elemento che ha pesato negativamente è stata la  modalità con cui è stato scelto il candidato sindaco . Io resto convinto che in quel momento bisognava coinvolgere la gente per decidere chi designare come candidato, a prescindere poi da chi poteva essere il più adatto. Non averlo fatto è  stato un ulteriore elemento di distanza dal sentire comune che aggiunto anche a qualche errore amministrativo  ha ulteriormente pesato negativamente sull'esito finale.    
                                                                                                        
Vengo ora all'oggi . 
La scelta di rendere pubblico con la nascita del gruppo consigliare del PD quanto era già noto da tempo, ovvero che il progetto Rosa era finito, non è stata certo facile per me. La ragione per cui l'ho fatto è perché penso che bisogna avere il coraggio di chiudere con ciò che non esiste più  se si vuole avere la forza per ripartire con un nuovo progetto di buona amministrazione per Legnago.  Ma quale progetto ? Evidentemente, visto quanto successo due anni fa, esso deve essere innovativo nei contenuti, nelle forme e  nelle modalità di scelta del candidato sindaco. Personalmente credo  si debba cercare un aggregazione tra forze politiche e movimenti civici in tutta l’area del Centro-Sinistra (ed anche oltre se possibile), sulla base della condivisione di un programma e di un metodo di lavoro che garantisca, se si riesce vincere, stabilità ed omogeneità ed incisività  alla compagine amministrativa. Sulle forme che tale aggregazione debba avere sono persuaso che essa debba essere la più trasparente possibile. In tal senso l’identità di ciascuna forza (ovvero ciò che la caratterizza ) deve essere il valore aggiunto dell’alleanza e quindi ognuno sarà rappresentato per ciò che è. Ugualmente anche la scelta del Candidato Sindaco deve essere trasparente e partecipata e le primarie sono lo strumento migliore per confrontare idee e persone. Questo, in estrema sintesi,  è il progetto per l’alternativa a cui lavora  Il PD Legnaghese.
Buon 2012 a te e tutti i tuoi lettori
Claudio Marconi

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