martedì 15 marzo 2011

Sogno all'alba


 Da molto tempo non riuscivo a ricordare i sogni che, puntualmente, facevo tutte le notti. Verso la fine del sogno mi sembrava di non poter dimenticare quanto avevo visto o sentito; poi, quando mi svegliavo, non riuscivo a far emergere più nulla di quanto avevo sognato, se non una sensazione o di ansia o di gioia o di paura o di incredulità. Stamattina invece, sul fare dell'alba, le cose sono andate diversamente dal  solito; quasi non credevo ai miei occhi. Vedevo con chiarezza tutte le immagini e ricordavo, parola per parola, quanto aveva detto una figura possente, con voce gutturale, rivolgendosi proprio a me. Tutto intorno a lui si sprigionava una luce diffusa che lo  faceva assomigliare ad un santo della migliore tradizione. 
Ero incredulo. Anzi, spaventato. "Che cosa mi sta succedendo?, pensai. "Che sia la lucidità che precede il trapasso?". Attesi un  po', ma mi convinsi che non era questa la situazione. Decisi allora di mettere nero su bianco. Presi l'I Phone di mio figlio e registrai, parlando ad alta voce, il monologo di quella figura: le parole si trasformarono quasi miracolosamente in parole scritte. E ora, con una semplice operazione di copia-incolla, le trasferisco qui:
       
"Tu vuoi sapere come abbiamo agito? Ti dirò soltanto che abbiamo preso molte decisioni che hanno aumentato il peso politico della nostra famiglia. Del resto tu, nel tuo blog, che seguo con attenzione fin dall'inizio, ne hai scritto e riscritto. Anche troppo, per la verità. Quindi non starò qui a ricordarti tutti i miei  movimenti. Mi limito a dirti che  manca ancora - ma per pochissimo tempo - una mossa essenziale nella scacchiera del nostro potere: la gestione diretta del Teatro. E' ora che se ne vada (con tutti gli onori, s'intende, noi non vogliamo fare le scarpe a nessuno!) chi ha finora avuto compiti di direzione del Teatro; abbiamo in casa chi ha le capacità per decidere la programmazione e per far fare un grande salto di qualità alla Cultura. E' ancora uno della nostra famiglia? Certo, ma è colpa nostra se le persone geniali escono tutte da qui? E poi, diciamo la verità,  la gente subito magari brontola, sparla anche, ma poi rivela di avere un ottimo apparato digerente".
     

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