Sei consiglieri comunali di Oppeano fanno ricorso al TAR e vengono dichiarati decaduti
I fatti:
Da l'Arena di Verona (Zeno Martini, 3/3/2011): :
Oppeano. «Il Consiglio comunale a partire da lunedì sette marzo provvederà a dichiarare incompatibile la carica di consigliere comunale». Lo ha scritto il sindaco Alessandro Montagnoli ai cinque consiglieri di opposizione e al suo ex vicesindaco Giuliano Boaretto notificando la delibera votata dal Consiglio comunale lo scorso 25 febbraio, «a meno che nel frattempo non venga eliminato il motivo della lite pendente con il Comune», ossia il ricorso al Tar contro la delibera del Consiglio con valore di variante urbanistica, per mettere in vendita due terreni pubblici, prima aree verdi, poi trasformati in due lotti produttivi dalla maggioranza.
La minoranza non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi, ovviamente. Quindi da lunedì il Consiglio comunale, rimasto orfano dei sei consiglieri di minoranza, potrà dichiarare decaduti gli stessi e procedere alla loro sostituzione con i primi non eletti. E qui potrebbe nascere un secondo «casus» politico amministrativo. Infatti, se è vero che la maggioranza potrebbe procedere a sostituire in blocco i cinque consiglieri di opposizione della lista «Franco Bettinardi sindaco» con i primi cinque non eletti, diverso è il discorso per l'ex vicesindaco Boaretto buttato fuori dalla maggioranza dopo due mesi e mezzo dalle elezioni del 2009. Infatti Boaretto non è stato eletto nella lista che ha perso le elezioni, bensì in quella che le ha vinte, quella della Lega Nord per intenderci, per la quale ha corso ed ha portato a casa il maggior numero di preferenze personali. Per sostituire Boaretto, la maggioranza dovrebbe chiamare in Consiglio a sedere tra i banchi della maggioranza, il primo dei non eletti della lista della Lega. A questo punto, oltre al danno, per Boaretto si configurerebbe anche la beffa. Perchè Boaretto a tutti gli effetti fa parte ora della minoranza: ricordiamo che è stato cacciato dal capogruppo di maggioranza ufficialmente, nonché poi è stato espulso pure dalla Lega Nord. Dunque la maggioranza leghista andrebbe a riguadagnare il voto del consigliere Boaretto, che ha messo in opposizione e che ora ha anche defenestrato dal Consiglio. E, va detto una volta di più, si tratta del più votato della lista Montagnoli vittoriosa alle elezioni.
«Ciò è inammissibile», fa sapere Boaretto, «mi hanno cacciato loro dalla maggioranza perchè io non mi sono mai dichiarato fuori da essa e dopo avermi recluso tra i banchi dell'opposizione per forza, vorrebbero usurparmi del mio posto in assemblea per guadagnare un consigliere di maggioranza? Non credano di averla vinta tanto facilmente».
Intanto l'opposizione, per mano del capogruppo Franco Bettinardi, ha scritto una lettera al prefetto di Verona Perla Stancari per informarla della decisione unilaterale di azzerare la minoranza in blocco da parte della maggioranza della Lega. «Scriveremo al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano», annuncia Bettinardi, «useremo gli strumenti che la legge ci mette a disposizione per tutelarci e non farci buttare fuori dal consiglio. Ci appelleremo all'Alta Corte di Strasburgo, se sarà necessario». «È inutile che il sindaco continui a ritenere che ci troviamo in lite pendente con il Comune perchè abbiamo degli interessi privati nel ricorso che abbiamo fatto al Tar», conclude Bettinardi, «primo perchè tre dei sei consiglieri, io compreso, non abitiamo e non abbiamo proprietà a Vallese e secondo perchè abbiamo rinunciato fin dall'inizio del ricorso ai danni eventuali ai quali potremmo avere diritto, proprio perchè abbiamo presentato il ricorso esercitando le nostre funzioni di consiglieri comunali».
Da L'Arena 7/03/2011:
Il «capo» Montagnoli
defenestra i consiglieri del dissenso
defenestra i consiglieri del dissenso
Il sindaco leghista: scaduto il termine per la decadenza, alla prima seduta del consiglio comunale surrogheremo i sei rappresentanti con i primi dei non eletti. I sei avevano firmato un ricorso al Tar contro una decisione amministrativa. Per il sindaco, questo è sufficiente a farli diventare «automaticamente incompatibili, poiché hanno adito le vie legali mentre erano in carica»
Oppeano. Sono decaduti dalla carica e saranno sostituiti dai primi tra i non eletti i sei consiglieri comunali di minoranza a Oppeano (Verona), dichiarati incompatibili, per iniziativa dello stesso sindaco leghista Alessandro Montagnoli, che è anche parlamentare del Carroccio.
«Oggi a mezzogiorno», dice Montagnoli, «scadeva il termine per la decadenza, i dieci giorni di proroga concessi per presentare un’ulteriore documentazione; nessuno lo ha fatto e quindi alla prima seduta del consiglio comunale si procederà con la surroga dei sei consiglieri, l’ho già comunicato anche al prefetto».
Il sindaco Montagnoli «spiega» l’iter che ha portato alla messa «fuorilegge» dei sei esponenti dell’opposizione: «C’è stato un ricorso al Tar contro una delibera urbanistica, quindi automaticamente sono diventati incompatibili poiché», e Montagnoli sostiene che basti, «hanno adito le vie legali contro il Comune mentre erano in carica».
«Ho semplicemente fatto rispettare la legge», sostiene il leghista, che alle ultime elezioni è stato riconfermato con il 77,4% delle preferenze. I sei consiglieri di opposizione avevano già presentato una serie di osservazioni, «ritenute però insufficienti anche dalla prefettura, pertanto era stata concessa una proroga, che è scaduta oggi. Tra l’altro», dice Montagnoli, «nel ricorso al Tar non hanno nemmeno provveduto a inserire la richiesta di sospensiva, così è scattata subito l’incompatibilità».
«Oggi a mezzogiorno», dice Montagnoli, «scadeva il termine per la decadenza, i dieci giorni di proroga concessi per presentare un’ulteriore documentazione; nessuno lo ha fatto e quindi alla prima seduta del consiglio comunale si procederà con la surroga dei sei consiglieri, l’ho già comunicato anche al prefetto».
Il sindaco Montagnoli «spiega» l’iter che ha portato alla messa «fuorilegge» dei sei esponenti dell’opposizione: «C’è stato un ricorso al Tar contro una delibera urbanistica, quindi automaticamente sono diventati incompatibili poiché», e Montagnoli sostiene che basti, «hanno adito le vie legali contro il Comune mentre erano in carica».
«Ho semplicemente fatto rispettare la legge», sostiene il leghista, che alle ultime elezioni è stato riconfermato con il 77,4% delle preferenze. I sei consiglieri di opposizione avevano già presentato una serie di osservazioni, «ritenute però insufficienti anche dalla prefettura, pertanto era stata concessa una proroga, che è scaduta oggi. Tra l’altro», dice Montagnoli, «nel ricorso al Tar non hanno nemmeno provveduto a inserire la richiesta di sospensiva, così è scattata subito l’incompatibilità».
Da " Il Mattino" di Padova, 8 marzo 2011:
VERONA. In politica ormai tutto è permesso, anche cacciare via chi non è d'accordo, alla faccia dell'invocata volontà popolare, o forse proprio per questa sorta di dittatura della maggioranza, spacciata per democrazia. Sono decaduti dalla carica e saranno sostituiti dai primi tra i non eletti i sei consiglieri comunali di minoranza a Oppeano (Verona), dichiarati incompatibili, per iniziativa dello sindaco leghista, Alessandro Montagnoli, che è anche parlamentare del Carroccio.
«Ieri a mezzogiorno - spiega l'on. Montagnoli - scadeva il termine per la decadenza, i 10 giorni di proroga concessi per presentare un'ulteriore documentazione; nessuno lo ha fatto e quindi alla prima seduta del consiglio comunale si procederà con la surroga dei sei consiglieri, l'ho già comunicato anche al Prefetto». Il sindaco Montagnoli spiega l'iter che ha portato alla messa "fuorilegge" dei sei esponenti dell'opposizione: «C'è stato un ricorso al Tar contro una delibera urbanistica, quindi automaticamente sono diventati incompatibili, poiché hanno adito le vie legali contro il Comune mentre erano in carica. Ho semplicemente fatto rispettare la legge», aggiunge il primo cittadino della Lega, che alle ultime elezioni è stato riconfermato con il 77,4% delle preferenze.
I sei consiglieri di opposizione avevano già presentato una serie di osservazioni, ritenute però insufficienti anche dalla Prefettura, pertanto era stata concessa una proroga, che è scaduta oggi. «Tra l'altro - conclude Montagnoli - nel ricorso al Tar non hanno nemmeno provveduto a inserire la richiesta di sospensiva, così è scattata subito l'incompatibilità».
«Ieri a mezzogiorno - spiega l'on. Montagnoli - scadeva il termine per la decadenza, i 10 giorni di proroga concessi per presentare un'ulteriore documentazione; nessuno lo ha fatto e quindi alla prima seduta del consiglio comunale si procederà con la surroga dei sei consiglieri, l'ho già comunicato anche al Prefetto». Il sindaco Montagnoli spiega l'iter che ha portato alla messa "fuorilegge" dei sei esponenti dell'opposizione: «C'è stato un ricorso al Tar contro una delibera urbanistica, quindi automaticamente sono diventati incompatibili, poiché hanno adito le vie legali contro il Comune mentre erano in carica. Ho semplicemente fatto rispettare la legge», aggiunge il primo cittadino della Lega, che alle ultime elezioni è stato riconfermato con il 77,4% delle preferenze.
I sei consiglieri di opposizione avevano già presentato una serie di osservazioni, ritenute però insufficienti anche dalla Prefettura, pertanto era stata concessa una proroga, che è scaduta oggi. «Tra l'altro - conclude Montagnoli - nel ricorso al Tar non hanno nemmeno provveduto a inserire la richiesta di sospensiva, così è scattata subito l'incompatibilità».
Commento:
Ho fatto per molti anni il consigliere e l'assessore comunale. Ho assistito a litigi politici, denunce, ricorsi di tutti i tipi, ma non mi è mai capitato di asssistere ad un'interpretazione della legge come quella fornita dal sindaco della Lega Montagnoli: i sei consiglieri hanno fatto ricorso al Tar, dunque sono in lite col Comune, dunque il Consiglio Comunale può dichiararli decaduti, anche se non hanno alcun interesse diretto relativamente all'oggetto del ricorso. Se valesse questa interpretazione, nessun consigliere comunale avrebbe più diritto di ricorrere al TAR e sarebbe molto facile per chi amministra sbarazzarsi delle opposizioni. Chi amministra dovrebbe stare attento a non incorrere nell'errore del delirio di onnipotenza. La democrazia richiede anche il rispetto degli avvversari politici. Se questo manca, viene a mancare un requisito fondamentale della democrazia stessa.
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