domenica 10 aprile 2011

Argentina 3: LA PENISOLA VALDES

Foto di Marisa Lonardi e Luigi Bologna, marzo 2011


Peninsula Valdès, così chiamata dall'italiano Antonio Malaspina che visitò la regione tra il 1789 e il 1794, in onore del ministro spagnolo Antonio Valdès, si presenta come un'isola dalla forma insolita, unita al continente dalla sottile striscia dell'istmo Carlos Ameghino. E' stata dichiarata dall'UNESCO Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

Puerto Madrìn: dal catamarano
Puerto Madrìn

Puerto Madrìn

Puerto Madrìn: otarie

Puerto Madrìn: cormorani

Penisola Valdes: guanachi


Punta Delgada: i leoni marini si riposano pigramente al sole. La costa è rocciosa e lagunare e protegge gli elefanti marini dal possibile assalto delle orche che non riescono a raggiungere queste spiagge perché l'acqua è troppo poco profonda. Nei movimenti sono lentissimi: fanno tre o quattro metri e poi si fermano. Il verso assomiglia ad un grugnito molto cupo e profondo. Questi animali in giugno vanno in mare, poi tornano per l'accoppiamento e la riproduzione. 
Mentre scendevamo lungo la spiaggia, abbiamo ammirato le rocce, ricchissime di fossili (conchiglie, ostriche, ecc.).



Punta Delgada: il  tramonto è un trionfo di colori.


Punta Delgada: tramonto

Punta Norte: guanachi. Il guanaco riesce a desalinizzare l'acqua del mare. Anche in assenza di acqua, può bere direttamente l'acqua del mare. Il guanaco produce poca lana (però pregiata), ha zampe morbidissime che non rovinano il terreno. Si utilizzano sia la sua carne che la pelliccia. Marca il sua territorio con lo sterco. I gauchos utilizzavano le bolas per cacciarli da lontano. Utilizzavano il suo sterco per  riscaldarsi.


Penisola Valdes: Punta Cantòr

Penisola Valdès: Punta Cantòr

Penisola Veldès: Punta San Lorenzo: i primi pinguini.

Penisola Valdès, Punta San Lorenzo: pinguini in riva al mare. Questi pinguini sono chiamati "di Magellano": hanno due strisce bianche al collo e nella parte superiore della testa. La specie è monogama: mantiene lo stesso partner per tutta la vita. Migrano in aprile, a nord ed a sud, seguendo diverse correnti marine. Ritornano per primi i maschi a settembre e recuperano i nidi, che consistono in una buca di circa un metro, all'interno della quale covano le uova.

La riproduzione e la muta avvengono sulla terraferma. Fanno i nidi sotto i cespugli, dove c'è vegetazione. Così stanno all'ombra e al riparo dai predatori (gabbiano stercoraro, volpe, armadillo, che mangiano le uova). Il corteggiamento dura una settimana; l'uovo viene fecondato dal maschio. La femmina va in mare a cercare il cibo; il maschio rimane nel nido: poi il maschio si alterna con la femmina. La cova dura 40 giorni. Dopo 2 anni, i pinguini arrivano alla maturità sessuale. La colonia di Punta San Lorenzo è formata da circa 200 mila pinguini. Il terreno di punta San Lorenzo è proprietà di una famiglia di origine basca, Maginéa. Vicino alla spiaggia ci sono ancora i resti di capanne degli antichi cacciatori di leoni marini, che venivano utilizzati soprattutto per il grasso e l'olio. Adesso la caccia è proibita.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Che meraviglia!! Non so scegliere tra l'armadillo e i due pinguini...
Marisa

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