domenica 14 novembre 2010

PDL IN CRISI A LEGNAGO

Inviato da Verona il Commissario Bertacco per cercare di mettere d'accordo le varie 'anime' del PdL legnaghese 

I fatti (Da L'Arena, Domenica 14 Novembre 2010):

"La crisi, che negli ultimi mesi ha flagellato il Pdl legnaghese a suon di clamorosi divorzi, destituzioni e guerre intestine, è arrivata ad una svolta. Il tavolo provinciale ha infatti nominato un commissario che, fino al congresso da cui spunterà il nome del futuro coordinatore, sostituirà nella gestione del movimento e nelle trattative con gli alleati leghisti la «triade» di reggenti formata dall'ex presidente di An Roberto Groppello, dall'ex segretario di Forza Italia Claudio Persona e da Agostino Rossini dei Popolari liberali. Per il partito si aprirà ora - almeno così si augurano amministratori e militanti - una nuova stagione politica, al riparo da quelle beghe che, in appena 17 mesi di governo della città, sono sfociate nella duplice sfiducia della segreteria e nel cambio di ben quattro capigruppo consiliari.
Il compito di stemperare una tensione salita ormai alle stelle è stato affidato dai vertici scaligeri, nella riunione convocata venerdì nella sede di via del Perlar, a Stefano Bertacco, braccio destro del coordinatore provinciale Aldo Brancher ed assessore ai Servizi sociali di Verona. Al neo commissario si prospetta un compito delicato che potrebbe rivelarsi più ostico del previsto. E non solo per quanto riguarda l'agenda amministrativa dove sono segnate decisioni cruciali, a partire dalla cessione di quote della Lese (società che gestisce la discarica di Torretta ndr) all'Amia, caldeggiata dal Carroccio ed invisa invece al Popolo della libertà come ha già dichiarato il portavoce consiliare Stefano Zamperlin. Ma anche sul fronte degli appetiti delle varie correnti, che ambiscono sia ad un rimpasto in Giunta che ad un valzer di incarichi nelle partecipate. Tuttavia, da politico navigato qual è, il clima avvelenato che si respira nel Pdl locale non spaventa affatto Bertacco (ex An), pronto a rimboccarsi le maniche già dalla prossima settimana. «Il primo passo», anticipa, «sarà quello di confrontarmi con i consiglieri, gli assessori e i tre referenti uscenti per avere un quadro chiaro e soprattutto imparziale della situazione prima di decidere il da farsi. Il mio ruolo, stando alle indicazioni del tavolo provinciale, sarà infatti quello di ricucire in primo luogo gli strappi e di riportare il partito all'unitarietà».
Per il momento il vice coordinatore provinciale ritiene invece «assolutamente prematuro rimettere in discussione gli accordi siglati a suo tempo col Carroccio». E stoppa subito chi vorrebbe imporgli la scaletta da seguire: «Non sono abituato a farmi tirare per la giacca e le scelte che prenderò saranno unicamente per il bene del partito che ha un'impellente necessità di voltare pagina senza condizionamenti e dispute per le poltrone».
La nomina di Bertacco è stata accolta a braccia aperte non solo dal gruppo consiliare da tempo ai ferri corti con la segreteria ma anche dal «triumvirato» azzerato dai maggiorenti provinciali. «Finalmente», sbotta Groppello, «ci liberiamo di una patata bollente, che ci impediva di governare il partito affossato da personalismi e scelte pretestuose che hanno nauseato gli elettori»".

Commento:
 1. Di fatto la crisi all'interno del PdL è gravissima, se si deve ricorrere ad un Commissario veronese.

2. Sono trascorsi solo 17 mesi dalle elezioni e il partito di maggioranza (PdL) è ridotto malissimo: lotte continue per rimpasti in giunta, lotte per avere posti nelle società partecipate, duplice sfiducia della segreteria e  cambio di ben quattro capigruppo consiliari. 

3.E' curiosa l'affermazione di una delle tre punte della triade che regge il PdL legnaghese, Roberto Groppello"«Finalmente ci liberiamo di una patata bollente, che ci impediva di governare il partito affossato da personalismi e scelte pretestuose che hanno nauseato gli elettori». Come fa il PdL a liberarsi da personalismi e scelte pretestuose? Affidando il compito ad un esterno che viene da Verona. Per quanto bravo sia l'esterno, se i contrasti sono (come sono) profondi e se il clima è avvelenato (come è), non riuscirà certamente a garantire soluzioni condivise. Ci potrà essere per un po' il passo indietro da parte di qualcuno, ma alla prima occasione i contrasti, molto aspri, riprenderanno, con grave danno dei cittadini che, come afferma onestamente Groppello, sono "nauseati" da questo modo di (non) amministrare (n.d.r.).

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