venerdì 13 aprile 2012

ANTONIO GIAROLA DIRETTORE DEL FESTIVAL SALIERIANO

 Volentieri ospito l'intervento di Clara Scapin, consigliere provinciale ed ex assessore alla Cultura del Comune di Legnago:

Antonio Giarola si dichiara grande appassionato di Antonio Salieri, ma non credo che questo sia sufficiente per giustificare la sua nomina a direttore del Festival Salieriano.
                                                    Antonio Giarola (da 'iantichi.org')
Negli anni scorsi era compito del direttore del teatro inserire sapientemente il festival nel cartellone del teatro, programmando le iniziative salieriane con una certa cadenza per non interferire sulla normale attività e per garantire un budget adeguato ad entrambi i filoni di programmazione.
Se Giarola non fosse stato il cognato della delegata alla cultura e il fratello del revisore dei conti, avrebbe avuto questo incarico? 
Certo per l'allora direttore Curtolo non è stato un segnale di fiducia,
certo per un teatro di queste dimensioni due direttori sono di troppo,
certo per Antonio Salieri questa confusione e commistione non è positiva !


Commento:

La proposta di nominare Antonio Giarola direttore del Festival Salieriano è stata portata in Consiglio di amministrazione della Fondazione Salieri dalla delegata alla Cultura Ester Bonfante, cognata di  Antonio Giarola. 
All'interno della Fondazione ci fu chi evidenziò il palese conflitto di interessi.
 
      All'interno del Consiglio di Amministrazione, la maggioranza  fece finta di nulla e votò per la doppia direzione. 

      Questo fu il vero motivo  dell' "allontanamento provocato" del Direttore del Teatro Salieri, Angelo Curtolo, al quale l'amministrazione comunale di Legnago diede il benservito ed un 'ringraziamento'  di circostanza. 

Ora, alla Direzione, meritata, del  Teatro Ristori, spero che Angelo Curtolo goda di migliore compagnìa. 


2 commenti:

Rosa Noci ha detto...

Questa amministrazione si ispira forse al celebre soapopera Beautiful dove tutto rimaneva in famiglia...
Che meraviglia è il "candore" dei protagonisti di fronte alle critiche: forse si sono costruiti un proprio "film" in cui tutto ciò che essi fanno è assolutamente nella norma e siamo noi a non capire che è tutto "per il nostro bene" e per dare lustro a Legnago...
Ciao Luigi!

Anonimo ha detto...

Come ha ragione Bologna...

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