I fatti:
da "Primo Giornale", 3 aprile 2012, Federico Zuliani [le evidenziazioni in neretto sono mie]
"Il Comune anticipa 50 mila euro per il viaggio e lo spettacolo di Giarola all'Ermitage di San Pietroburgo
... 50 mila euro per mandare il Sindaco Roberto Rettondini (Lega Nord), la delegata alla Cultura Ester Bonfante (Lega Nord) e il segretario generale del Comune, Alessandro Ballarin, in Russia, a promuovere la figura di Antonio Salieri con uno spettacolo di danza, svoltosi lunedì 2 aprile al Teatro Ermitage a San Pietroburgo. Soprattutto se il regista del suddetto spettacolo è Antonio Giarola, cognato della suddetta delegata, nonché fratello del Presidente dei Revisori dei Conti del Comune di Legnago. E già direttore artistico del Festival salieriano a Legnago.
Vero, buona parte della spesa è sostenuta da una donazione di 40 mila euro della Fondazione Cariverona, ma, come in camera caritatis ha detto qualche elemento stesso della maggioranza, in un vertice tutt'altro che calmo e tranquillo, l'erogazione della Fondazione poteva senz'altro trovare miglior investimento....
20.100 euro sono stati destinati per il viaggio e il soggiorno delle tre autorità e dei 15 componenti della compagnia "R.B.R. Dance"...
Compagnia alla quale vanno 15 mila euro di cachet, cui vanno poi sommati i 2500 euro per l'affitto dell'Ermitage e altri 12.400 euro per l'organizzazione dell'evento e la pubblicizzazione dello stesso.
Soldi finiti alla Publidea Press, società intestata a Marzia Caltran, moglie di Giuliano Lunardi, editore de "Il Nuovo Giornale" e uomo del Carroccio nel Consiglio della Fondazione Cariverona (quella che mette i 40 mila) e rappresentante di questa nel Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Salieri (a cui risponde il Festival Salieriano).
Insomma, un bel giro di conflitti d'interesse.
Sempre nella delibera, si motiva il costoso viaggio russo con l'intenzione di "promuovere il progetto denominato "Antonio Salieri all'Ermitage di San Pietroburgo", mediante il quale ... verrà promossa la figura del musicista legnaghese Antonio Salieri".
Spiace però notare che nel programma degli eventi culturali del Consolato Generale d'Italia a San Pietroburgo non ci sia una riga dello spettacolo del regista Giarola.
Parallelamente al viaggio 'culturale', ce n'è stato uno di ambito commerciale: volati in Russia, infatti, anche alcuni imprenditori della pianura veronese che, attraverso un incontro con la locale struttura dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero e degli apparati diplomatici di stanza a San Pietroburgo, hanno tentato di imbastire sinergie e collaborazioni future, grazie anche al supporto della Camera di Commercio di Verona.
In attesa che frotte di incuriositi turisti russi invadano Legnago e dintorni".
Giovedì 4 aprile 2012 si è svolto il Consiglio Comunale di Legnago, all'inizio del quale si è discusso su un' interpellanza delle minoranze che chiedevano spiegazioni su questa trasferta in Russia
da "Primo Giornale Web", 4 aprile 2012 [le evidenziazioni in neretto sono mie]
Parte subito con lo scontro tra maggioranza e opposizione sul viaggio di Rettondini e C in Russia per assistere allo spettacolo di Giarola al teatro dell'Ermitage il consiglio comunale di mercoledì sera 4 aprile a Legnago.
La minoranza propone in apertura un ordine del giorno sull'argomento e la maggioranza accetta la sfida. Il consigliere di "Liberinsieme", Donatella Ramorino si scaglia contro «la politica degli amici degli amici».
Gli fa eco Diego Porfido di "Uniti per Legnago" con la battuta «se si fosse chiesto un contributo per lasciarvi in Russia, pur nelle difficoltà del momento i legnaghesi sarebbero stati generosi».
E quindi Claudio Marconi del Pd: «Non ci sono più soldi per i vaucher del sociale, non si convoca il tavolo sulla crisi, ma s'impegna il personale comunale per organizzare questo viaggio. È una vergogna».
E Stefano Zamperlin (Pdl d'opposizione): «Vorrei sapere: che vantaggio trae la cittadinanza legnaghese da questo viaggio? Secondo me è stato commesso un danno erariale nei confronti del Comune».
Tommaso Casari (Uniti): «La crisi ci attanaglia e voi fate questo viaggio?» ed ironizza sul moralismo della Lega.
E inifine Damiano Ambrosini (Uniti): «Ci auguriamo tutti che arrivino in massa i rrussi a Legnago, ma abbiamo qualche dubbio».
Per la maggioranza risponde il consigliere delegato alla cultura Ester Bonfante, moglie di Luciano Giarola, il fratello del regista Antonio che ha ideato viaggio e spettacolo: «È stato un ottimo evento. Sono orgogliosa di quello che abbiamo fatto. Voi non siete mai riusciti a portare Legnago fuori dal territorio». E quindi il sindaco Rettondini: «È stato un progetto culturale, ma anche di sviluppo economico. Abbiamo cercato anche l'interesse russo per l'Edificio 13 dell'ex Zuccherificio (quello dove doveva sorgere il centro italo-indiano). Abbiamo avuto degli incontri con le istituzioni locali».
E, ironizzando sul titolo di Primo Giornale di oggi, afferma: «Non sono andato in vacanza. Per quanto riguarda i soldi la Provincia ha dato 5 mila euro, quindi il Comune ne ha spesi meno di 4 mila visto che dei 50 mila, 40 li ha garantiti la Fondazione Cariverona. Ricordo che Gandini ha speso 100 mila per portare Muti a Legnago quando arrivò l'ambasciatore dell'India. Rifarei tutto e vado a testa alta».
Commento:
L'idea di diffondere la conoscenza del musicista nostro concittadino Antonio Salieri in Paesi stranieri è sicuramente buona.
Cattive, molto cattive, anzi pessime sono invece le modalità con le quali il Comune di Legnago ha voluto concretizzarla:
Salieri è ormai conosciuto in tutto il mondo: il film "Amadeus" di Milos Forman ha fatto conoscere a tutti, anche se attraverso la vicenda romanzata e non veritiera di un Salieri invidioso del Genio, la figura del musicista legnaghese.
Molti direttori d'orchestra e grandi cantanti (tanto per fare un solo esempio: Cecilia Bartoli) si cimentano nei maggiori teatri con le musiche salieriane.
C'era bisogno di un balletto con la regia di Antonio Giarola, direttore artistico del Festival Salieriano di Legnago, fratello di Luciano Giarola, presidente dei Revisori dei Conti del Comune di Legnago, deus ex machina della Lega Nord legnaghese, per diffondere in Russia la conoscenza del Nostro?
L'operazione giaroliana-rettondiniana, tutta a spese della collettività (e quindi dei cittadini) legnaghese e veronese, è una scandalosa promozione del prodotto individuale di Antonio Giarola che, utilizzando la propria posizione all'interno della Fondazione Salieri, le conoscenze all'interno del Comune di Legnago, della Provincia di Verona, della Fondazione Cariverona e le parentele strettissime all'interno del Comune, ha piazzato all'Ermitage un proprio lavoro, mirando a qualificare il proprio curriculum.
E' giustificabile questa operazione?
No, da nessun punto di vista, né artistico, né culturale, né morale.
Artistico: può un balletto, per quanto ben eseguito, spostare, seppur di poco, l'interesse per la figura di Salieri?
Culturale: che cosa ha aggiunto l'esecuzione del balletto a San Pietroburgo alla conoscenza musicale di Salieri?
Morale: può essere accettabile che la Fondazione Cariverona, la Provincia e, in primo luogo, il Comune di Legnago, spendano 50 mila euro per pagare le spese di viaggio, di soggiorno, di affitto del teatro, di cachet degli artisti, di pubblicità?
Né ci si giustifichi dicendo che il Comune ha speso di suo solo 4 mila euro. Infatti se la Provincia e la Fondazione hanno messo a disposizione il resto dei soldi, lo hanno fatto perché da un lato il Sindaco e dall'altro il Consigliere della Fondazione Cariverona Giuliano Lunardi hanno 'premuto' su queste istituzioni per avere il contributo, che si sarebbe potuto più produttivamente orientare ad altri più importanti provvedimenti a favore della comunità legnaghese.
Inoltre: è corretto incaricare della pubblicità con un contributo pubblico la ditta di cui, secondo quanto afferma Primo Giornale, è titolare la moglie dello stesso Giuliano Lunardi consigliere della Fondazione Cariverona dalla quale ha ricevuto il contributo?
Già ho avuto modo in questo blog di dire e ribadire che i cittadini non possono e non debbono tollerare che gli interessi familiari o di uno stretto giro di persone prevalgano sull'interesse collettivo.
Gli amministratori e i loro parenti o amici più o meno stretti non devono trarre vantaggi da fondi pubblici. Anche se si trattasse di persone geniali e meritevoli.