sabato 26 marzo 2022

NICOLA SAMORì a Villa d'Este, Tivoli

 Foto di Luigi Bologna, marzo 2022

da Wikipedia: "Partendo dalla copia minuziosa delle opere di grandi maestri, in particolar modo del Cinquecento e del Seicento, dove dominano lo scontro tra luce e ombra, Samorì le trasforma e reinterpreta con lo spirito turbato del nostro secolo. Con interventi violenti fora, gratta, spella letteralmente la pittura attraverso un gesto repentino o meticoloso, dando vita a nuove opere che affondano le loro radici nella tradizione della storia dell’arte per poi arrivare all’espressione del tormento con un linguaggio contemporaneo.

Dalla pittura su tavola o tela, all’affresco, l’artista romagnolo dipinge anche su superfici come rame e pietre dure, integrando le loro peculiarità materiche nelle proprie opere.
Mentre la pittura tende alla scultura, acquisendo una tridimensionalità data dal violento e ricercato disfacimento messo in atto dall'artista, parallelamente la scultura pare liquefarsi o scavarsi dall’interno, quasi cercando la smaterializzazione della materia e della forma stessa.
Dalla dissoluzione alla rinascita, attraverso la continua ricerca che dalla tragicità della morte anela alla vita, qui raggiunta nell'arte, paradossalmente, con la parziale distruzione di quanto precedentemente creato".

Tutte le opere fotografate sono realizzate su lastre di pietre dure.


«L’arte è un foro nel tempo, qualcosa che ne anestetizza la corsa.» (Nicola Samorì)














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