mercoledì 29 ottobre 2014

Autobus pubblici: qualche riflessione dopo l'episodio di Torino

 
 
 
 
 I fatti:
Leggo su " La Stampa"  24/10/2014
borgaro torinese (torino)
C’è un bus a Torino che ha una fermata davanti ad uno dei campi nomadi più grandi della città. Il bus 69: percorso piazza Stampalia, arrivo a Borgaro, primissima cintura della città. Quel grosso autobus giallo è da anni al centro di polemiche, proteste, petizioni, pagine Facebook che ne denunciano la pericolosità. «Gli zingari ci aggrediscono». «Hanno tagliato i capelli ad una ragazzina». «Ci sputano addosso». «Nessuno interviene». Questione calda. Anzi, caldissima. E adesso il sindaco di Borgaro, uomo pragmatico e stufo di ascoltar proteste, ha preso una decisione. Costringere Atm, la società che gestisce il servizio di trasporto pubblico, a sdoppiare la linea.  

Alcune considerazioni:
Non è mia intenzione dare una valutazione dell'episodio di Borgaro torinese (sdoppiamento della linea per i nomadi); ma il fatto di cronaca, con i suoi svipuppi, mi ha posto immediatamente di fronte alla domanda:  perché si deve arrivare a questi punti estremi ed assurdi prima di prendere le decisioni che possono risolvere alla radice il problema? 
Analizziamo alcuni aspetti della questione.

 
Un po' dappertutto in Italia molti viaggiano senza biglietto. I controlli sono scarsi e poco efficaci.
Si può risolvere su tutto il territorio nazionale questo problema? Sì, basta copiare le esperienze di Paesi in cui tutti, senza eccezioni, pagano il biglietto ( per esempio Malta, ma ce ne sono tanti altri).

Occorre operare in varie direzioni, secondo me, con precise direttive nazionali (e non regionali o locali):

1. Gli autobus pubblici devono avere una sola porta d'entrata-uscita, in modo che tutti i passeggeri, nel salire, passino accanto all'autista.
2. L'autista deve avere anche funzioni  di riscossione e controllo. Deve fare il biglietto a chi non ce l'ha, deve controllare i biglietti o gli abbonamenti di chi sale; deve poter far scendere chi non ha il biglietto. Per fare tutto ciò impiega pochissimo tempo). In caso di violenza o di arroganza inaccettabile da parte di qualcuno, deve poter chiamare i controllori esterni, dotati di autorizzazione ad intervenire e, se necessario, le Forze dell'Ordine (vigili urbani, Polizia,...), che devono far rispettare la legge e punire i trasgressori.
3. Dev'essere previsto, in ogni città che abbia un servizio pubblico di autobus, un certo numero di controllori che, durante tutto il giorno, la sera, la notte, i giorni di festa, verifichino che tutti i passeggeri dei vari autobus delle varie linee abbiano il biglietto e siano in condizione di non nuocere altri altri passeggeri. Per esempio, nel caso in cui ci siano persone ubriache, le fanno scendere alla prima fermata, in modo che non nuociano agli altri passeggeri con schiamazzi o peggio.
Essi si spostano velocemente da un autobus all'altro, senza sosta. I trasgressori vengono fatti scendere alla prima stazione  e, nel caso di recidivi, denunciati.
Gli stessi controllori verificano anche la corretta gestione del denaro da parte degli autisti. 

Quali sono, in Italia, gli ostacoli da superare per giungere ad una gestione di questo tipo?
A) Stabilire per legge le norme che devono valere su tutto il territorio nazionale. Le resistenze, anche forti, verranno dagli Enti che oggi gestiscono i servizi urbani di trasporto. Diranno che è un attentato alle autonomie, che lo Stato è accentratore, che le normative devono essere lasciate alle singole regioni o province ....
B) Modificare  (gradualmente) tutti gli autobus esistenti e acquistarne di nuovi con le caratteristiche adeguate (una sola porta di accesso/uscita, telecamera in ogni autobus per il controllo da parte dell'autista, macchinetta per la stampa dei biglietti da parte dell'autista, ...);
C) Modificare il mansionario dell'autista, facendolo diventare anche controllore e distributore di biglietti. le resistenze arriveranno, fortissime, dai sindacati di categoria, che diranno che queste ulteriori mansioni sono degli aggravi intollerabili, che l'autista, viene distratto dal suo compito di guidare il mezzo, che lo stipendio che prende l'autista non può comprendere anche queste nuove mansioni, che il servizio verrebbe appesantito con una perdita di tempo per controllare ed emettere i biglietti (cosa che in realtà non si verifica se non im minima parte), ecc.;
D) Creare un corpo di controllori convenientemente preparati ed ai quali assegnare precise responsabilità

E' possibile superare tutti questi ostacoli?
Se c'è la volontà politica e un governo autorevole che abbia a cuore la legalità, l'eguaglianza dei diritti e doveri dei cittadini, la sicurezza dei viaggiatori, è certamente possibile, anche in Italia. Certo, ci si dovrà scontrare col corporativismo sindacale, si dovranno fare investimenti di una certa importanza, ma si otterranno dei risultati che potranno ridare fiducia al cittadino che si sposta coi mezzi pubblici

Per quanto riguarda poi la sopraffazione e/o la violenza esercitata all'interno dei mezzi pubblici:
 - Chi compie atti violenti o incivili deve essere denunciato dall'autista del bus all'autorità. Tali atti non possono essere in alcun modo tollerati, se non si vuole assistere ad una progressiva escalation della vionenza stessa.



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