Nel precedente post del 30 agosto avevo ripreso da l'Arena la notizia che "Luca Raganà, figlio del presidente del consiglio [comunale di
Legnago] Maurizio Raganà (Pdl) , potrebbe essere nominato a breve come
componente del consiglio d'amministrazione di "Dwr", società partecipata
di Lese, impegnata nello smaltimento della plastica e presieduta sempre
da Gian Maria Spinelli".
Era stato usato il condizionale, perché l'ennesima nomina a familiari della giunta legnaghese non era ancora avvenuta.
Ora la nomina c'è stata: non del figlio, ma (forse perché il padre non se l'è sentita, dopo le aspre polemiche preventive, di insistere sulla candidatura del figlio) di un'altra persona: Gioia Mantoan, che non ha niente a che vedere col cognome Raganà, almeno apparentemente. Perché, in realtà un legame Gioia Mantoan ce l'ha con Raganà: è la fidanzata di suo figlio.
L'aveva pensata bella Maurizio Raganà: un cognome diverso, nessuno se ne accorge..., ma non ha tenuto conto probabilmente che Legnago è una piccola realtà in cui tutti si conoscono.
Adesso si difende dicendo che "è tutta una strumentalizzazione... anche perché non si sa ancora se Mantoan accetterà l'incarico".
Se Gioia Mantoan non accetterà l'incarico (e ci auguriamo che ciò avvenga) sarà soltanto per le pressioni dell'opposizione e dell'opinione pubblica legnaghese, perché se il suo nome è stato fatto per quella nomina e se è stato votato, vuol dire che qualcuno (Maurizio Raganà, appunto) l'aveva proposto e richiesto.
In barba a quanto afferma oggi su l'Arena.
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