I fatti:
Parzialmente tratto da L'Arena di martedì 30 novembre:
"Ormai è deciso e la Giunta non sente ragioni: non appena verranno ultimati i lavori di copertura dei resti di Porta Mantova anche l'ultimo tratto di Corso della Vittoria verrà riaperto al traffico veicolare"...
Tommaso Casari, consigliere di minoranza, ha presentato un Ordine del giorno in cui si chiedeva a Sindaco e Giunta 'di ripensare l'intervento in considerazione del valore storico-architettonico dei resti e della loro ubicazione a ridosso di Piazza Garibaldi', e soprattutto della 'necessità di interdire il passaggio delle macchine sulla nuova superficie realizzata con materiali lapidei diversi per richiamare la memoria dei resti seppelliti' [ quest'ultima è stata una prescrizione esplicita della Soprintendenza in caso di seppellimento]. 'Quest'area, ha auspicato invano Casari, deve essere trasformata in uno spazio di aggregazione. Farvi scorrere le macchine sarebbe un grave errore, in contrasto tra l'altro con gli impegni programmatici condensati nel documento preliminare del Pat'.
Nulla da fare... L'Ordine del Giorno di Casari è stato respinto dalla maggioranza con l'astensione del pidiellino Stefano Zamperlin.
Prima della votazione il Sindaco Rettondini, ha affermato che " il viale più bello di Legnago ritornerà interamente carrabile. Ad imporlo sono da un lato le richieste avanzate dai negozianti del centro e dall'altro una questione di sicurezza, poiché la strozzatura creata nel 2004 causa ingorghi e penalizza la viabilità".
Commento
Innanzi tutto, per la prima volta nelle parole del sindaco non c'è più alcun riferimento al fatto che la copertura dei resti sia determinata dalla necessità di proteggere i resti dal degrado.
Il sindaco sa bene (e lo sapeva anche nel passato, quando diceva che 'bisognava salvare i resti') che questo problema c'è, e che può essere facilmente risolto, perché la Sovrintendenza, poco prima delle elezioni del 2009, aveva autorizzato il Comune a sostituire i mattoni rovinati con altri, nuovi, della stessa dimensione e colore, con una modestissima spesa.
Ora il sindaco dice:"I motivi per cui voglio coprire gli scavi sono due":
1." La strozzatura [degli scavi] causa ingorghi e penalizza la viabilità".
Non è vero. In questi due anni non si è mai verificato alcun ingorgo né la viabilità è stata penalizzata.
La riapertura di Corso della Vittoria nel tratto degli scavi non porterà alcun vantaggio né agli automobilisti, che oggi possono comunque accedere sia all'interno che all'esterno della città senza disagio, né ai negozianti che non trarranno alcun vantaggio dal passaggio in macchina di automobilisti frettolosi e impossibilitati a parcheggiare in quella zona.
2. "Ad imporre la copertura di Porta Mantova sono le richieste dei negozianti".
E' l'unica motivazione che rimane in piedi.
Finalmente il sindaco l'ha detto esplicitamente, senza coprire la scelta con false motivazioni. Ha detto che il vero e unico motivo per cui si è intestardito a far spendere ai legnaghesi 175.000 euro più le altre numerose decine di migliaia di euro per la copertura degli scavi e per la nuova pavimentazione in pietra è costituito dalle" richieste avanzate dai negozianti del centro".
Qualcuno si può essere lamentato, certo.
Ma è compito del Sindaco e della Giunta fare delle scelte che, se possono non piacere a qualche commerciante, possono rendere più vivibile e bella la vita alla maggior parte dei cittadini legnaghesi, sia residenti in centro che nelle frazioni. Dei cittadini sensibili anche al richiamo culturale della storia della città.
Ma di costoro sindaco e giunta non si interessano, evidentemente.
Ma di costoro sindaco e giunta non si interessano, evidentemente.
2 commenti:
quante storie chi è nato a Legnago e ha i suoi anni si ricorderà certamente che su un lato degli scavi vi era un chiosco distributore di benzina e dall'altro lato un chiosco di giornali.
ebbene dove pensate che fosse interrata la cisterna della benzina 45/50 anni fa ???
Il commento precedente è anonimo: perché non firmarsi?
La cisterna della benzina era stata interrata tra le fondamenta di Porta Mantova?
Chi ha a suo tempo interrato la cisterna di benzina (e soprattutto chi l'ha autorizzato) ha dimostrato la stessa sensibilità di chi oggi interrerà i resti,con l'aggravante, per gli amministratori di oggi, che negli ultimi cinquant'anni in Italia e nel mondo fortunatamente è cresciuta l'attenzione per il patrimonio storico - artistico. Purtroppo, non sembra il caso di Legnago.
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