domenica 15 maggio 2016

ULTIMA CENA A BORGO SPIANTO

La Compagnia "La Bottega Delle Arti" ha rappresentato con successo Sabato 14 maggio 2016 al Teatro Sociale di Villa Bartolomea lo spettacolo "Ultima cena a Borgo Spianto".
 E' stato un avvenimento significativo ed importante sia perché gli interpreti erano tutti (o quasi) giovanissimi sia perché il testo è stato scritto da un giovane regista legnaghese. 
Ma veniamo all'argomento della rappresentazione:

A Borgo Spianto, luogo perduto nel nulla, la vita scorre monotona tra feste, cene, brindisi, conversazioni deliranti e stonate canzoni che gli eccentrici avventori, all'interno di una villa antica, intonano trionfanti a testimonianza della riuscita del loro piano. Infatti, a seguito della situazione nel paese e temendo di finire a loro volta sul lastrico e senza un soldo, i sette ricchi personaggi sotto la guida di un losco e viscido "presidente" e ausiliati da tre improbabili domestici, tramano di rifugiarsi lontani dal mondo in tutta segretezza sperando di passare "inosservati" agli occhi della Crisi.
La loro routine viene però improvvisamente spezzata dall'arrivo alla villa di un automobilista che, dopo essere rimasto in panne, si perde e raggiunge per caso Borgo Spianto. Gli ospiti, decisi in un primo momento  ad eliminarlo, si rasserenano dopo aver compreso l'ingenuità del malcapitato, il quale sembra non rendersi conto della situazione in cui è finito... o almeno così pare. (dalla presentazione del dépliant)



Gli interpreti giovanissimi  sono stati tutti molto bravi:  ottima dizione in italiano, senza le terribili inflessioni dialettali cui siamo spesso abituati nel teatro amatoriale veneto; spigliatezza nei gesti e nei movimenti sul palco; buona padronanza della scena. Ognuno ha ben assolto il ruolo proposto dalla regia, sia nel registro tragico (quello del Presidente nella parte finale ) sia in quello ironico (per esempio di Suor Vistosa) sia in quello farsesco (in particolare di Apollina Missironi e di Rosa Barbosa).

Il testo e il messaggio proposto sono tutt'altro che banali. Si parte da una situazione che tocca tutti, la Crisi, per mostrare come dalla Crisi si possa uscire. Alcune persone - mi hanno ricordato  i giovani che per sfuggire alla peste del 1348 si sono rifugiati sulle colline fiorentine passando il tempo a raccontarsi le novelle che costituiscono il Decameron di Boccaccio - pensano di sfuggire alla Crisi rifugiandosi a Borgo Spianto senza far nulla, adagiandosi nell'ozio, facendosi guidare da un intelligente spiantato e poco raccomandabile Presidente che approfitta della credulità e dei soldi dei ricchissimimi compagni. Fino a quando tutti costoro, aiutati proprio dalla Crisi, capiscono che la stessa Crisi è un'opportunità per ricrearsi una vita degna di essere vissuta. 

Dunque, note  molto positive sullo spettacolo teatrale.

Ci sono però, secondo me, varie annotazioni che andrebbero tenute presenti per far diventare la rappresentazione ancor più valida e piacevole. Vediamone alcune:

- alcuni personaggi e numerose scene hanno un tono eccessivamente farsesco.
 E' giusto mantenere e, se si vuole, accentuare l'ironia, ma la farsa nuoce al buon contesto narrativo della rappresentazione. E' vero che con la battuta  o il dialogo o la pronuncia farsesca si può far presa su un pubblico abituato alla comicità grassa e al luogo comune, ma non bisogna farsi trascinare da questo gioco molto pericoloso.

-  Le parti in dialetto dell'inserviente Norma stonano, sia perché lei parla quasi sempre (e  bene) in italiano, sia perché tutti gli altri personaggi parlano in italiano. Il dialetto sembra una concessione al tono farsesco "facile".

- Potrebbero essere tolte tutte le parole offensive (cretino, imbecille, scemo...) abbondantemente presenti nei dialoghi e che non trovano giustificazione se non nella ricerca di un sorriso da parte del pubblico. 

- Le scene in cui i personaggi mangiano o bevono dovrebbero essere più realistiche (per es. nei bicchieri e nelle bottiglie dovrebbe esserci del liquido, ....)

- La durata della rappresentazione, circa 2 ore e mezza, può essere ridotta di mezz'ora o tre quarti d'ora senza nuocere allla godibilità del testo.




Va alla fine sottolineato che la Compagnia Teatrale "la Bottega delle Arti" ha dimostrato una grande bravura nell'affrontare un testo bello e non facile. Complimenti vivissimi!

 Note:
Compagnia teatrale: La Bottega delle Arti
Titolo: ultima cena a Borgo Spianto
Regia: Augusto Garau
Testo: Antonio Guardalben
Direttore di scena: Daniele Poletto
Rammentatori: Fabio Merlini, Roberto Bruno

Personaggi: Arny:                            Giorgio Fregonese
                    Raffaele:                       Leonardo Mora
                    Norma:                          Micaela Emporio
                    Apollina Missironi:      Veronica Dall'Igna
                    Presidente:                    Alberto De Gaspari
                    Suor Vistosa:                Camilla Tomiolo
                    Walter Sperandio:         Elia Cavatton
                   Rosa Barbosa:                Elena Carluccio
                   Gaetano Sparaciuppi:    Alex Faccio
                   Anerio Mazzacani:        Simone Soso
                   Italo:                               Antonio Guardalben















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