sabato 24 dicembre 2011

175.000 euro per coprire i resti di Porta Mantova: un'enormità in questi tempi di crisi

  Ho trovato interessanti una serie di osservazioni di Paolo Longhi nel post del 7 dicembre scorso dal titolo Addio Porta Mantova ...
Afferma l'ex assessore: 

"In maggioranza – ora lo posso svelare – c’era anche chi sosteneva che non fosse così urgente “querzar la busa”. 
Nelle riunioni di maggioranza ho sempre palesato le mie perplessità: spendere 175mila euro per coprire i resti (difficilmente basteranno) mi sembrava un’abnormità, dinnanzi alla crisi finanziaria e alla scarsità delle risorse per migliorare la viabilità legnaghese.
                           Gli scavi di Porta Mantova già coperti con telo bianco e sabbia




In subordine avevo ipotizzato di lasciare alla luce il ponticello, la parte a mio avviso più suggestiva delle fondamenta. Tale ipotesi avrebbe tuttavia impedito la riapertura al traffico di Corso della Vittoria e la pavimentazione del resto degli scavi avrebbe unicamente consentito la realizzazione di un plateatico pedonale: una sorta di prosecuzione di piazza Garibaldi. Ma questa idea non piaceva ai più e la accantonai per spirito di gruppo". (Il neretto non c'è nell'originale)
Commento:  Soltanto ora Longhi, estromesso dalla Giunta,   "può dire" ciò che aveva pensato e che  pensa. Meglio ora che mai!
Entrando nel merito delle affermazioni, Longhi conferma quanto ho sempre sostenuto su questo blog, che il vero motivo della decisione di coprire gli scavi non era dovuto - come affermato sempre dal sindaco Rettondini - allo stato di degrado dei mattoni, ma alla volontà di riaprire al traffico quel tratto di strada, spendendo appunto 175.000 € solo per la copertura e varie altre decine di migliaia di euro per ottemperare alle prescrizioni di quest'anno della Soprintendenza che vuole che sulla superficie della strada sia riportata la pianta di Porta Mantova con pietre di vario colore. Significativa la sottolineatura di Longhi  "difficilmente basteranno". Concordo con lui nel ritenere che la spesa sia un'"abnormità" e non valga affatto la candela, soprattutto in un periodo di grave crisi come l'attuale.


Nel post di Longhi ci sono altre affermazioni che meritano un commento:
1. "... tra Porta Mantova e gran parte dei legnaghesi non sbocciava l’amore. Piero Frattini nel suo “Salotto” ospitato sul periodico “Il Nuovo Giornale” la definì : “quei quattro quarei smarzi”; alcuni maleducati presero ad utilizzare gli scavi come pattumiera; inoltre la riesumazione era costata il posto alle piste ciclabili originariamente previste nell’ambito della riqualificazione di Corso della Vittoria, per la gioia dei passanti che vedevano volare i vassoi dei baristi, accidentalmente colpiti da qualche ciclista."
Commento:  Piero Frattini ha espresso un parere, condiviso senz'altro dall'attuale amministrazione e da quei "maleducati che presero gli scavi come pattumiera" (pochissimi, per fortuna!), ma non da tanti legnaghesi (e non) che hanno apprezzato lo sforzo di recuperare un brano importante dell'antica struttura della città murata di Legnago. La recinzione dello scavo non era affatto "costata il posto alle piste ciclabili": il progetto originario era stato rispettato nelle misure dei marciapiedi laterali. 


2.  "Visto lo sbriciolarsi dei manufatti si pensò di sostituirli con dei mattoncini nuovi su consiglio della stessa Soprintendenza.

Non mi intendo di restauri ma questa mi è sempre parsa una cosa senza senso: un bene antico sta andando in malora? Lo sostituisco con uno nuovo che gli rassomigli. Un po’ come se al posto dell’Arena di Verona ci facessimo il nuovo stadio Bentegodi.

Nel frattempo si fecero dei lavori appena giù dal Ponte Principe Umberto, a Porto.
Spunta “Porta Padova”. Qualche rilievo e l'antichità fu lestamente ricoperta… Errare è umano, perseverare è diabolico, avrà pensato qualche saggio amministratore.
Commento: La Sovrintendenza, nel 1999, poco prima delle elezioni amministrative, diede il proprio parere favorevole a sostituire i mattoni (che originariamente erano da interno) rovinati dallo shock termico e dal gelo, con altri per esterno della stessa forma e colore. La cosa "non è senza senso", in quanto questo intervento sarebbe servito  a mostrare come erano i pavimenti di un tempo. L'esempio del Bentegodi al posto dell'Arena non è affatto calzante. Pensiamo piuttosto - cambiato ovviamente il contesto- ad interventi come quelli della ricostruzione totale di parti importanti di città come Dresda o Varsavia, distrutte completamente dai bombardamenti, che hanno dato la possibilità a milioni di visitatori di ammirare l'aspetto storico di quelle città.
     Per quando riguarda Porta Padova, a Porto: gli scavi, dopo gli opportuni rilievi, sono stati interrati perché si trovavano sotto una strada di grande scorrimento, nel punto in cui doveva essere realizzata una rotatoria in un punto delicatissimo del traffico verso Vicenza e Padova. Non per non commettere un secondo "errore".

sabato 3 dicembre 2011

Amarezza per i commenti velenosi e liquidatòri di Ambrosini


Clara Scapin ha lasciato un commento sul post "Lo stile di Ambrosini ":


sorpesa per essere stata buttata dentro e maltrattata in una discussione che non ho provocato, amarezza di fronte a commenti così velenosi e liquidatori di chi crede, forse, di essere più intelligente degli altri, dimenticando lunghi rapporti di collaborazione e di rispetto. E' questo il modo per costruire il futuro? Son questi gli uomini?

venerdì 2 dicembre 2011

LO STILE DI AMBROSINI

Ecco quanto scrive (ho usato Copia-Incolla) Damiano Ambrosini in relazione ai miei articoli sulle Primarie e sulla fine dell'esperienza della Rosa a Legnago:

Egregio ex assessore, non posso non ricordarle alcune cose , dopo averla letta nel blog,ammesso che accetti di pubblicare commenti che evidenziano idee diverse dalle sue (in passsato ha esercitato la censura su miei commenti non ortodossi con la sua dottrina...).
Non ho intenzione di farla lunga sul passato , talmente è faziosa la sua versione ,vista la sua preferenza per Scapin , ma sono pronto quando vuole e con chi vuole a controbatterle ogni cosa pubblicamente...Intanto le chiedo: ma Scapin e Bologna che nelle riunioni della Rosa senza Ds sparavano a zero su Soffiati, Marconi e Zanetti sono gli stessi che oggi ci vanno a braccetto ? Poi le ricordo:
-le primarie prima del 2009 le volevate solo voi, la maggioranza non voleva appiattirsi su una logica Primarie=Pd=massacro;da parte mia nessuna paura al confronto (altrimenti non mi sarei candidato...come ho sempre fatto), ma solo un giudizio politico condiviso dai più che ritenevano lo strumento primarie appiattito sul Pd,allora(per me anche oggi) considerato un brand negativo dalle nostre parti;tra l'altro , a differnza di qualcuno ,ho sempre sostenuto che le elezioni nel 2009 sarebbero state più dure che nel 1997 e nel 1999 e che bisognasse allargare rispetto alla Rosa.Ecco il senso delle tre liste, da lei considerate negative,mentre per me era fondamentale l'esigenza di coinvolgere sul piano civico persone nuove,dando spazio nella Rosa a persone che provenivano dalle storie Ds e Margherita ma non solo (vedi Grigoli,da lei avvicinato e positivamente proposto).
-sempre sulla candidatura passata:non ritenevo ,come tanti altri, la Scapin adatta a fare il sindaco;convinzione che ho ancora oggi(l'esperienza di segretario Pd lo ha dimostrato;ha sicuramente altre doti ma per fare il sindaco(autonomo) ci vuole altro..)
-da che pulpito poi parlare di possibile disimpegno mio dopo che lei ha tirato i remi in barca da assessore alla fine del mandato (senza dimettersi), in lutto per mancata candidatura Scapin..Io avevo solo detto che se nasceva un progetto che non mi convinceva potevo saltare un giro:non vivo di politica e non sono in corsa per ruoli a tutti i costi..;quindi mi sentivo e mi sento di impegnarmi per quello che ritengo giusto,non sono un uomo per tutte le stagioni.
Vuole due esempi del suo disimpegno ? 1)era arrivata in aprile 2009 comunicazione regionale che il Pollicino poteva durare fino alla fine dell'anno..nessuno ce l'ha detto,fatto scoperto dopo il voto..e intanto ci massacravano in camapgna eletorale 2)asfaltatura in centro a SanPietro il giorno delle elezioni,con disagi e lamentele dei cittadini..e l'assessore ?
Sul futuro:non sono(insieme a tanti altri,molti ex Rosa compresi)
interessato ad un progeto politico-partitico di centro-sinistra,ma ad un progetto civico dove persone di centro-sinistra insieme a tanti altri di altra origine vogliono dare a Legnago una amministrazione seria dopo il fallimento partitocratico Lega-Pdl;quindi inutile che qualcuno pontifichi di primarie quando non c'è nessuna coalizione...anzi, per ragioni di partito si è sfasciata la coalizione...Con gli amici di Legnago al Centro abbiamo detto esplicitamente al Pd che si può trovare una soluzione su un piano civico(senza simboli partito) con un accordo su una figura candidato sindaco che unisca e non divida...quindi no Ambrosini,no Gandini,no Scapin,no Marconi...compresa ipotesi primarie con candidati condivisi (ps.chi dice il falso ?chi attivamente lavora mettendoci la faccia o chi pontifica dietro un blog ?...).I suoi nuovi amici Soffiati e Marconi hanno detto no...Se li vede ,compresa la Scapin,ne parli pure e se cambiano idea ce lo faccia sapere...Altrimenti saranno inevitabili percorsi diversi:lei con Soffiati,Zanetti ,Marconi candidata Scapin;noi (tra un po' di tempo verrà a conoscere i nomi...)da un'altra parte..
"Dimmi con chi vai,ti dirò chi sei" (proverbio popolare)
DAMIANO AMBROSINI




Commento
Pubblico la tua lettera (ti do del tu, perché credo che dopo dieci anni positivi trascorsi insieme ad amministrare non ci sia motivo per usare il lei), come tutte le altre che sono giunte firmate (su quelle non firmate, come  evidentemente, quella scritta da te - ma ho saputo adesso da te che eri stato tu a scriverla -, mi sono sempre riservato se pubblicarle o no, a seconda che non contengano o contengano offese).

Non riprendo e non commento le singole affermazioni fatte da te.

Lascio ai lettori del blog  una valutazione sul contenuto e sullo stile da te usato e sono disponibile a dare esplicite risposte sui vari punti toccati se ciò mi verrà richiesto da qualcuno.



giovedì 1 dicembre 2011

PORTA MANTOVA:ALLA FINE IL SINDACO DA DETTO QUAL E' IL SOLO, UNICO MOTIVO DELLA COPERTURA

I fatti:




Parzialmente tratto da  L'Arena di martedì 30 novembre:
"Ormai è deciso e la Giunta non sente ragioni: non appena verranno ultimati i lavori di copertura dei resti di Porta Mantova anche l'ultimo tratto di Corso della Vittoria verrà riaperto al traffico veicolare"...
Tommaso Casari, consigliere di minoranza, ha presentato un Ordine del giorno in cui si chiedeva a Sindaco e Giunta  'di ripensare l'intervento in considerazione del valore storico-architettonico dei resti e della loro ubicazione a ridosso di Piazza Garibaldi', e soprattutto della 'necessità di interdire il passaggio delle macchine sulla nuova superficie realizzata con materiali lapidei diversi per richiamare la memoria dei resti seppelliti' [ quest'ultima è stata una prescrizione esplicita della Soprintendenza in caso di seppellimento]. 'Quest'area, ha auspicato invano Casari, deve essere trasformata in uno spazio di aggregazione. Farvi scorrere le macchine sarebbe un grave errore, in contrasto tra l'altro con gli impegni programmatici condensati nel documento preliminare del Pat'.
Nulla da fare... L'Ordine del Giorno di Casari è stato respinto dalla maggioranza con l'astensione del pidiellino Stefano Zamperlin.

Prima della votazione il Sindaco Rettondini,  ha affermato che " il viale più bello di Legnago ritornerà interamente carrabile. Ad imporlo sono da un lato le richieste avanzate dai negozianti del centro e dall'altro una questione di sicurezza, poiché la strozzatura creata nel 2004 causa ingorghi e penalizza la viabilità".

Commento
Innanzi tutto, per la prima volta nelle parole del sindaco non c'è più alcun riferimento al fatto che la copertura dei resti sia determinata dalla necessità di proteggere i resti dal degrado. 
Il sindaco sa bene (e lo sapeva anche nel passato, quando diceva che 'bisognava salvare i resti') che  questo problema c'è, e che può essere facilmente risolto, perché la Sovrintendenza, poco prima delle elezioni del 2009, aveva autorizzato il Comune a sostituire i mattoni rovinati con altri, nuovi, della stessa dimensione e colore, con una modestissima spesa.

Ora il sindaco dice:"I motivi per cui voglio coprire gli scavi sono due":
1." La strozzatura [degli scavi] causa ingorghi  e penalizza la viabilità".
Non è vero. In questi due anni non si è mai verificato alcun ingorgo né la viabilità è stata penalizzata.
La riapertura di Corso della Vittoria nel tratto degli scavi non porterà alcun vantaggio né agli automobilisti, che oggi possono comunque accedere sia all'interno che all'esterno della città senza disagio, né ai negozianti che non trarranno alcun vantaggio dal passaggio in macchina di automobilisti frettolosi e impossibilitati a parcheggiare in quella zona.

2. "Ad imporre la copertura di Porta Mantova sono le richieste dei negozianti". 

E' l'unica motivazione che rimane in piedi. 

Finalmente il sindaco l'ha detto esplicitamente, senza coprire la scelta con false motivazioni. Ha detto che il vero e unico motivo per cui si è intestardito a far spendere ai legnaghesi 175.000 euro più le altre numerose decine di migliaia di euro per la copertura degli scavi e per la nuova pavimentazione in pietra è  costituito dalle" richieste avanzate dai negozianti del centro".
Qualcuno si può essere lamentato, certo.
Ma è compito del Sindaco e della Giunta fare delle scelte che, se possono non piacere a qualche commerciante, possono rendere più vivibile e bella la vita alla maggior parte dei cittadini legnaghesi, sia residenti in centro che nelle frazioni. Dei cittadini sensibili anche al richiamo culturale della storia della città.
Ma di costoro sindaco e giunta non si interessano, evidentemente.




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