I fatti (da l'Arena del 18.11.2014):
"Bufera sul sindaco Zuliani
"I rom vanno termovalorizzati". Con questa frase-choc, scritta in dialetto su Facebook, il sindaco leghista di Concamarise, Zuliani, ha "risposto" alla presidente della Camera, Boldrini, che giorni fa invitava a non strumentalizzare i cittadini di etnia rom. "E' ciò che pensa la gente", si giustifica il primo cittadino assumendosi ogni reponsabilità. Condanna da parte dei colleghi sindaci Scapin (Legnago) e Malaspina (S. Pietro di Morubio)
(da l'Arena del 19.11.014):
Nell'ultimo consiglio comunale di Concamarise il sindaco ha fatto approvare "una mozione sulla necessità del crocefisso nelle scuole"
Il sindaco di Concamarise (media.larena.it)-
Commento:
E' difficile pensare che il sindaco, segretario della Lega locale, sia così ignorante della storia recente da non sapere che centinaia di migliaia di nomadi sono stati bruciati, insieme agli ebrei e agli oppositori politici, nei forni crematori o gassificati nei lager. Se ha pronunciato quella frase, che mi vergogno come uomo di ripetere, vuol dire che condivide il razzismo che ha portato a quelle aberrazioni.
Ma il sindaco sembra non rendersi conto della gravità della sua "battuta", tanto da proclamare che "è quello che pensa la gente".
Ma quale gente? Si possono sentire in giro frasi di quel tipo dettate da ignoranza o da generalizzazioni sempre sbagliate, ma che le pronunci un uomo che ha un importante incarico istituzionale, questo è intollerabile.
Il sindaco dimostra di non essere degno della carica che ricopre.
Ben convinto di quanto ha scritto, il sindaco ha fatto anche di peggio, chiamando a raccolta - come racconta l'Arena- i suoi sostenitori per sabato, suggerendo "abbigliamento verde o nero o i colori della bandiera veneta(giallorosso)", dando anche alla bandiera veneta un assurdo connotato politico razzista e incitando gli animi all'odio.
Penso che siano indispensabili, oltre alle prese di posizione di contrarietà di tanti cittadini, anche interventi istituzionali decisi di condanna.
PS: come può una persona che vuole che ogni aula abbia il crocefisso - che dovrebbe essere simbolo di amore per ogni uomo - volere l'odio e la morte di altri uomini?
La risposta mi sembra semplice: non può.
Se la pronuncia, significa che al crocefisso non viene dato il significato di un Dio che si incarna per salvare gli uomini, ma quello di simbolo di una civiltà che si ritiene superiore alle altre e che si arroga il diritto di condannare chi è diverso.
E' lo stesso modo di pensare degli integralisti islamici.
giovedì 20 novembre 2014
domenica 9 novembre 2014
IRAN, I^ parte
IRAN, parte I^
L'itinerario del viaggio in Iran, poco prima delle elezioni politiche iraniane, nel maggio 2009
L'arrivo all'aeroporto di Teheran. Le donne del nostro gruppo devono obbligatoriamente coprirsi il capo
Teheran: museo del tappeto. L'edificio, da poco costruito, ospita i più bei tappeti della storia iraniana.
Teheran: museo del tappeto.
Teheran: museo del tappeto.
Teheran: Scolaresca sulla gradinata del Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano. E' il Museo più importante dell'Iran, Fondato nel 1937, mostra oggetti venuti alla luce nei recenti scavi messi accanto ad oggetti che rappresentano i periodi di grande SPLENDORE DELL'IMPERO PERSIANO.
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
eheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo Nazionale Iraniano
Teheran: Museo del Vetro e della Ceramica
Teheran: Museo Nazionale Iraniano: uno dei "pezzi" più belli
Teheran: edificio celebrativo lungo la strada tra Teheran e l'aeroporto
Choga Zambil: Ziggurat. Costruita intorno al 1250 a.C. dal re alamitaUntash Napirisha in mattoni crudi, aveva sia la funzione di tempio che di tomba. Aveva la forma di 5 scatole sovrapposte con 5 torri concentriche; ognuna di esse aveva un'altezza crescente rispetto alla precedente.
La torre maggiore raggiungeva un'ampiezza di 28 mq alla base ed un'altezza di 50 metri, con 4 porte monumentali alte più di 7 metri, attraverso le quali si accedeva ad un complesso di tombe, tunnel e stanze.
Choga Zambil: Sopra la cima piatta c'era un tempio al quale, ogni notte, accedeva il dio Inshishinak, il dio di Susa e degli Elamiti in generale. Solamente i primi tre livelli sono sopavvissuti più o meno intatti al trascorrere dei secoli.
Haft Tappeh (Sette colli): questo sito archeologico risale al periodo della cultura elamita e si trova ad una quindicina di chilometri a sud di Susa. Il complesso di Haft Tappeh include un complesso architettonico assai vasto con tombe reali ed almeno un tempio.
Nei pressi di Susa sorge questo Palazzo costruito nel secolo scorso dagli archeologi francesi per difendersi dagli attacchi delle tribù arabe insediate nella zona.
Susa (Sush): al contrario di Persepoli è rimasto poco dell'antico splendore della città achemenide. I palazzi di Susa e Persepoli voluti da Dario il Grande, fatti costruire da Ciro il Grande, sono tutti ispirati alle grandi architetture assire, babilonesi e sopattutto a quelle dell'antica Ecbatana.
Sustar: Ponte sassanide
Sustar: Valle dei mulini
Sustar: Valle dei mulini
Sustar: Valle dei mulini
Sustar: Valle dei mulini: Mausoleo. All'interno c'erano alcune persone sdraiate.
Sustar: Valle dei mulini. Mausoleo di un parente di Alì: facciata
Sustar: Valle dei mulini. Mausoleo di un parente di Alì: interno
Sustar: Valle dei mulini. Mausoleo di un parente di Alì: interno
Verso Shiraz: in distanza si vedono numerosi pozzi petrolliferi
All'interno del pullman la nostra guida iraniana ci mostra alcune movenze di una danza tradizionale
Ancora pozzi petroliferi nella zona di Shiraz
La strada passa in mezzo al deserto
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Bishapur (nei pressi di Shiraz): resti del Palazzo
Poco lontano da Bishapur ci sono numerosi e bellissimi bassorilievi scolpiti nella roccia a testimonianza dei trionfi Persiani. Qui: Trionfo dei Persiani sui Romani
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Bassorilevi scolpiti nella roccia nei pressi di Bishapur
Persepoli
Persepoli è un inno a Dario il Grande e alla sua politica imperiale. Il complesso, pur essendo stato in costruzione per più di due secoli, non fu mai terminato. Venne fatto erigere per uno scopo preciso: i festeggiamenti per il No Ruz , ossia l'anno nuovo persiano festeggiato tutt'oggi nel Paese il 21 o 22 marzo. La posizione di ogni singola struttura è colma di significati e di allegorie. :ella foto vediamo l'ingresso con le due scalinate monumentali.
Persepoli
Si giunge ad una piattaforma gigantesca attraverso una scala a doppia rampa. I gradini sono assai bassi, per permettere di salire a cavallo. Appena giunti in cima alla gradinata ci si trova di fronte alla Porta delle Nazioni, fatta costruire da Serse I. Gigantesche immagini di tori proteggevano l'accesso da chi veniva dalla scalinata e ancor oggi l'uscita sul lato opposto è sorvegliata da due colossali sculture raffiguranti animali fasntastici con il corpo a forma di toro alato e la testa umana.
Persepoli
Persepoli
Persepoli. Una volta oltrepassata la Porta di Serse, un sentiero stretto conduce ad un altro palazzo, che molto probabilmente serviva da sala d'attesa prima di poter accedere al Palazzo delle Cento Colonne. Il sentiero era circondato da alte mura per evitareche si potessero intravedere il Palazzo Apadana e i palazzi privati del re.
Persepoli:
Persepoli
Persepoli: Sulla sinistra si possono vedere due capitellli restaurati rappresentanti due grifoni che non furono mai messi in cima alle colonne, probabilmente perché non ancora terminati al momento della conquista di Persepoli da parte di Alessandro Magno.
Persepoli: accanto all'Apadana si trova il Palazzo di Dario, completato dal figlio Serse e con aggiunte apportate da Artaserse III. Situati su una piattaforma a lato del Palazzo Apadana, vi si accede attraverso un'ampia scalinata. La facciata è decorata con bassorilievi raffiguranti i soldati della guardiacdegli Immortali armati di lance.
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli: bassorilievi
Persepoli
Persepoli
Persepoli
Persepoli
Persepoli
Persepoli: bassorilievi
Persepoli
Persepoli: bassorilievi
Persepoli
POco lontano da Persepoli, a Nasq-i-Rustam, si trovala spettacolare necropolireale achemenide. Le quattro tombe rupestri con facciate cruciformi appartengono a Dario I e, verosimilmente, a tre suoi successori: Serse, Artaserse, DarioII. Sulla facciata di ciascuna di esse campeggiano le immagini dei sovrani in adorazione del fuoco di Ahura Mazda, sostenuti, come di consueto, dai rappresentanti delle nazioni assoggettate all'impero.
Nasq-i-Rustam: i sovrani sassanidi scelsero di sottolineare il loro legame con l'antico impero facendo scolpire al di sotto delle tombe dei re achemenidi alcuni dei più celebri rilievi del tempo: L'investitura di Ardashir(224-240 d.C.; una battaglia combattuta da Barhan IV (388-399 d.C.) o forse da Hormud II (302-309 d.C); e la celebre scena descritta qui sopra.
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam : Il cosiddetto Cubo di Zoroastro è una struttura monumentale alta quasi 13 metri. Fu costruita probabilmente da Dario I poco dopo la sua ascesa al trono. Alcuni ritengono che fosse un edificio religioso, probabilmente un tempio del fuoco; altri sono convinti che si trattasse di una tomba regale provvisoria, in attesa che quelle permanenti fossero ultimate.
Nasq-i-Rustam: Delle 4 tombe costruite nella roccia, solo una può essere identificata con precisione grazie ad un'iscrizione: la tomba di Dario II il Grande, la 3^ da sin.
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Nasq-i-Rustam
Pasargade: Il Palazzo di Ciro il Grande
Pasargade: Il Palazzo di Ciro il Grande. Bassorilievo dell'uomo-pesce dalla coda squamata nella sala delle Udienze-
Pasargade: Palazzo delle Udienze: Bassorilievo che ritrae un grande angelo con le ali spiegate.
Pasargade: Tomba di Ciro il Grande.
Pasargade: Tomba di Ciro il Grande. La tomba è situata sopra una sorta di gradinata ed è costruita sul modello di uno ziggurat mesopotamico. Sulla tomba c'è un'iscrizione fatta incidere dallo stesso Ciro: "Viandante, non mi invidiare per questa tomba"
Shiraz di notte: una tenda in mostra tra marciapiede e strada
Shiraz: Le mura della fortezza
Shiraz: i "merletti" della Torre pendente
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